“Chi ha tempo non aspetti tempo”. Un detto che si perde nella notte dei tempi e ripreso da molti, in primis dal sommo poeta Dante Alighieri nel III Canto del Purgatorio e che la Dinamo Sassari sembra aver fatto proprio in questo fine maggio, mettendo in fila in pochi giorni la seconda firma ufficiale del Banco di Sardegna targato 2024-25.
Il nome è quello del centro Miralem Halilovic, 206 cm per 106 kg, capitano della nazionale bosniaca e nella passata stagione al Galatasaray, con il quale ha giocato la Basketball Champions League e fermandosi solamente alle Top16, chiudendo il torneo continentale con 7.8 punti e 5.2 rimbalzi di media, tutto questo giocando 17′ a partita.
Il nativo di Tuzla, classe 1991, porta in dote un ottimo bagaglio d’esperienza e una tecnica che ricorda un po’ quel Miro Bilan che tanto bene ha fatto a Sassari. Giocatore interno dotato di buona tecnica, eccellente Q.I., abile negli short roll e capace di intimidire gli avversari sotto il ferro, nonostante un atletismo non poi così spiccato.
Carriera d’autentico giramondo per il lungo della nazionale bosniaca: dopo i primi anni passati a calcare i parquet di Bosnia, Croazia e Lituania è definitivamente sbocciato in Francia. In sei stagioni oltralpe tra Orléans, Metropolitans Paris e Nanterre, è riuscito ad affermarsi come uno dei centri migliori del campionato.
Nel 2019-20 ha toccato l’apice proprio con la maglia di Orléans, giocando una stagione da assoluto protagonista facendo registrare 17.6 punti, 7.9 rimbalzi e 3.1 assist a partita.
Nel suo passaggio a Nanterre ha creato l’asse play-pivot insieme a quel Justin Bibbins che è stato ufficializzato la scorsa settimana dalla società del presidente Sardara, facendo registrare nella stagione 2022-23 più di 14 punti, 7.5 rimbalzi e quasi 4 assist di media a partita.
L’ottima annata gli è valsa la chiamata in estate di una nobile decaduta del campionato turco come il Galatasaray, con cui ha disputato anche la Champions League, dividendo il reparto con un colosso come David McCormack, che fisiologicamente gli ha mangiato parecchio del minutaggio che era abituato ad avere in Francia.
Pilastro della sua nazionale, ha giocato gli Europei 2022 da capitano della Bosnia in un girone proibitivo con Slovenia, Francia, Germania e Lituania. 16 punti e 10 rimbalzi nel successo contro la squadra del fenomeno Doncic; altra doppia doppia contro la Francia che però non è bastata per il passaggio del turno della sua nazionale.
Halilovic è stato protagonista con la sua nazionale anche nelle ultime qualificazioni firmando quasi 15 punti e 8 rimbalzi di media e segnando 20 punti contro la Lituania.
Un centro di stazza che aggiunge quella tecnica che forse troppo spesso è mancata in questa stagione ai centri biancoblu, a cui quasi certamente si aggiungerà un compagno di reparto più atletico e “ignorante”, nel senso buono del termine, dando una maggiore scelta a coach Markovic che nelle intenzioni vorrebbe una Dinamo più completa e imprevedibile possibile.
Il GM, Federico Pasquini, ha commentato così sui canali ufficiali della società l’arrivo del centro:
Siamo felici di essere riusciti a portare a casa la firma di Miralem, giocatore importante, che già in passato avevamo seguito da vicino, ma per una serie di fattori non eravamo riusciti a firmare. Ha tecnica, esperienza, conosce benissimo il coach e può portarci leadership all’interno della costruzione del gruppo. Inoltre è stato determinante il rapporto con Justin con cui ha un rapporto molto stretto.
Connazionali che si conoscono molto bene il coach Markovic e Halilovic, forse anche questo loro legame ha agevolato e velocizzato ancor di più la firma del ex Galatasaray:
Conosco molto bene Miralem, giocatore tecnico, di grande energia con buone mani. É un combattente, uno che dà sempre il massimo, è un lungo che ha intelligenza cestistica ed esegue gli short roll in maniera eccellente. Ha personalità, esperienza, penso potrà essere un’addizione importante per noi.
Con l’aggiunta negli ultimi giorni di due pedine fondamentali nel quintetto della Dinamo del prossimo anno, inizia a prendere corpo la squadra che vorrebbe Nenad Markovic: affamata, imprevedibile e ancora più europea.
Di fatto tre slot del quintetto sono già occupati, con il folletto Bibbins ad occupare la cabina di regia e i due lunghi pronti a scalpitare, chi nell’angolo ad aspettare una palla da scagliare verso il ferro, come il capitano Eimantas Bendzius, o là sotto a sgomitare come il centro Halilovic.
Nel frattempo si lavora febbrilmente per rimpolpare un pacchetto italiano ridotto all’osso, con il solo Alessandro Cappelletti reduce dalla scorsa negativa annata. Numerose sono le voci che vedrebbero vicinissimi gli approdi di Matteo Tambone da Pesaro e Mattia Udom da Trento, oltre che dei due italiani provenienti dall’A2, Veronesi e Vincini.
Proprio l’ex capitano della Vuelle Pesaro, Tambone, sembrerebbe quello più prossimo all’annuncio, lui che negli ultimi anni si è esaltato più volte proprio contro i sardi, toccando l’apice nei quarti della Final Eight 2021, dove proprio una sua tripla allo scadere mandò la gara ai supplementari e successivamente la squadra di coach Pozzecco direttamente a casa, trascinando Pesaro fino alla finale.
La Dinamo Sassari del futuro prende realmente forma e chissà che fra poche ore non si possa aggiungere un ulteriore nome, magari uno di quelli sopracitati, per tornare a rivedere finalmente una gruppo di livello e soprattutto quello spirito combattivo della squadra che ha fatto innamorare una città, un popolo, un’isola intera e non solo.