Riparte il treno di All Around, che continua il suo viaggio nella regione Veneto, lasciamo la stupenda laguna veneziana, e ci accingiamo a raggiungere Schio, oggi con noi per questa interessante intervista abbiamo il direttore sportivo delle orange, Paolo De Angelis.
Questo anno vittoria della Coppa Italia, scudetto sfumato in finale, come la supercoppa, cosa è mancato per il triplete?
Direi quasi nulla, ma la differenza è arrivata dalle esterne, nella stagione 2022/2023, Mabrey ed Howard , sono state fondamentali nelle partite decisive, ricordo gara 2 delle finali scudetto, con i 37 punti di Mabrey, oppure le tre triple finali di Howard, di cui si parla sempre troppo poco.
L’anno scorso, proprio Howard, è stata MVP nella finale di Coppa Italia, erano ragazze che ti spostavano nettamente l’inerzia della partita a nostro favore, purtroppo poi Marina è andata al Mersin, dove percepisce il triplo, rispetto al nostro ingaggio, mentre Howard, non tornerà più in Europa, ma vuole giocare la WNBA.
L’anno scorso, avete rivoluzionato il parco straniere, come giudichi la loro stagione?
Ti dico, Guirantes ha chiuso con 14 punti di media in Eurolega, Parks MVP in Coppa Italia, ma nei momenti clou della stagione, non sono pervenute, non hanno dato quel contributo decisivo, che ci avrebbe portato sicuramente ad essere vincenti.
Su Reisingerova, il discorso è diverso, la sua stagione è stata ricca di infortuni, una broncopolmonite la estromessa per ben 2 mesi, appena rientrata, si è di nuovo infortunata, per questo la sua conferma è in dubbio, per via di una eccessiva fragilità fisica.
In Eurolega ottima annata, terminata ad un passo dalle final four, secondo te era un obiettivo raggiungibile?
Il format dell’Eurolega era terribile, sono 7 anni, che ogni anno scrivo alla Fiba, chiedendo di allargare il numero delle partecipanti alle finali, finalmente mi hanno ascoltato, con 4 squadre in finale, abbiamo tre posti già assegnati, Fenerbahce, Mersin, Praga, e cambia solo la quarta, la cosiddetta outsider, rendendo il tutto monotono.
Questo anno, avremo la final six, ed il girone a quattro iniziale, che darà verve alla competizione, in più l’ultima in classifica, andrà in Eurocup.
Siamo finiti quarti per un canestro, altrimenti da seconde, incrociavamo Villeneuve, ed avremmo avuto, molte chance per arrivare alle finali.
Per questa stagione, dico, attenti al Valencia, ha fatto davvero una grande squadra.
Durante l’anno, abbiamo ammirato la giovane Mutterle, quali margini di crescita ha la vostra giovane giocatrice?
Mutterle ha grandissimi margini di crescita, in primis è una ragazza molto intelligente, i suoi voti scolastici hanno una media del nove, e parliamo di una ragazza che si allena tutti i giorni, questa stagione resta a Schio, farà la B, e sarà aggregata alla prima squadra.
La prossima stagione, in base alle sue scelte universitarie, si farà le ossa in serie A2, oppure in una buona squadra di serie A1.
Il modello Schio, è un esempio da seguire per il basket italiano, quali i fattori che lo rendono unico?
Il tutto è racchiuso in una sola parola, famiglia, il presidente Cestaro, con la sua passione, ha creato un top team, al cui interno, vi è un fortissimo spirito familiare, che da certezze e tranquillità alle nostre atlete, noi non puntiamo il dito contro le nostre ragazze, ma siamo qui esclusivamente per aiutarle.
Siamo una cittadina di quarantamila abitanti, quindi anche le competenze professionali, cerchiamo di crearle all’interno del nostro piccolo mondo antico.
Faccio l’esempio di Caterina Todeschini, da sempre all’interno della nostra società, dopo la laurea, ha iniziato ad essere la preparatrice atletica delle nostre giovanili, oggi è in prima squadra, ed è fra le migliori professioniste europee nel suo settore, questo si chiama programmazione.
Per la prossima stagione, quali sono le vostre ambizioni, chi sarà il coach?
Vorrei subito, spazzare qualsiasi dubbio sul nome della nostra guida tecnica, ci sarà ancora Dikaioulakos, il suo lavoro in questi anni, in particolare sulle italiane, è stato eccezionale, Keys è un punto fermo della nazionale, Verona presa dal Geas, già il primo anno, entrava in quintetto, i miglioramenti di Crippa, e la longevità sportiva di Sottana, sono risultati mastodontici.
Poi vi è l’aspetto culinario, devi sapere che ogni mese di febbraio, il coach, che è un ottimo cuoco, ci invita da lui, per assaggiare delle squisitezze della cucina greca, ed in quelle riunioni gettiamo le basi, per la costruzione del roster futuro, quindi ce lo teniamo stretto a Schio.
Si parla di mercato, Salaun, Olbis, Laksa, cosa ci puoi dire in merito?
Salaun, è stato un grande colpo, la giocatrice francese, la scorsa stagione, è stata devastante in Eurolega, Schio, sarà la sua prima esperienza , lontano dalla Francia, questo ci fa comprendere quanto la nostra società sia apprezzata in Europa, ho un solo rammarico, la durata del contratto , ho provato ad insistere per un biennale, purtroppo non ce l’ho fatta.
Su Olbis e Laksa, ti dico che le trattative sono avviate e sono due atlete che ci interessano molto.
Se fossi il presidente della LBF, quali accorgimenti porteresti nel basket femminile?
Guarda, lo sono già stato, e vi dico che il presidente della LBF, puo’ davvero poco.
Io e Protani, veniamo dal mondo Cus, e vi dico, che oltre a doversi sentire ogni lunedi, le lamentele delle squadre sugli arbitraggi, chi comanda è la FIP, noi abbiamo due problemi mastodontici da superare, se realmente vogliamo migliorare il nostro prodotto.
Abbiamo solamente 23000 tesserate, ed abbiamo da fronteggiare la potenza di Francia e Spagna, che hanno oltre 200000 tesserate, quindi le nostre società fanno un lavoro immenso e straordinario per competere dalle giovanili alle prime squadre.
Ho avuto tante critiche, per essermi opposto a College Italia, abbiamo investito tanti soldi sulla qualità, ed è sbagliato, noi dobbiamo investire sulla quantità, avendo come obiettivo il raggiungimento di almeno 80000 tesserate.
Ultimo tassello, abbiamo bisogno di visibilità, sia televisiva, che da parte della carta stampata.
Puoi dirci quale è stata la giocatrice straniera, che per passione e voglia, ti ha entusiasmato di più in questi anni a Schio?
Sicuramente Bethany Donaphin, è stata con noi dal 2004 al 2008, una lunga dalla grande intelligenza tattica, dopo 3 mesi parlava già l’italiano, si appassiono’ subito alla nostra maglia, pensate che coach Fossati, ando’ a visionarla a New York, dove lei giocava poco, la società era dubbiosa sul suo acquisto, costava troppo poco, alla fine la prendemmo e dopo Schio si ritiro’ dal basket, oggi è la numero 2 della WNBA, subito dopo il commissioner.
Poi direi Yackobou, un vulcano di passione, nel bene e nel male, anche lei è rimasta molto legata a noi, è tornata a Schio, per le finali scudetto, oggi è assistente allenatrice a Tarbes, dove in estate effettueremo un torneo di preparazione, anche lei è un tassello della nostra grande famiglia.
Matteo Avagliano