Casalecchio di Reno (BO), 22 settembre 2024 – Dopo tre edizioni giunte nel capoluogo felsineo, l’EA7 Olimpa Milano sfata il tabù Supercoppa e riporta il trofeo sui Navigli dopo una partita spettacolare ed incerta conclusasi dopo un tempo supplementare.
Le sfide fra Virtus Bologna ed Olimpia Milano, anche se arrivano in precampionato, si sa che non possono essere partite normali vista l’antica rivalità ed il corrente duopolio che monopolizza il panorama cestistico italiano, ed il match di questa sera non ha di certo deluso le attese.
Gara che ha avuto il solito andamento delle partite Virtus Bologna degli ultimi tempi, un primo tempo quasi dominato con Clyburn a dispensare basket sui due lati del campo e un’EA7 Armani che sembrava abbastanza spaesata ed impreparata alla furia virtussina, e ripresa in vistoso calando permettendo il rientro avversario che questa sera, a differenza della semifinale contro Napolibasket, è stato fatale.
I più sorpresi di questo avvio sono sembrati il duo Dimitrijevic–Bolmaro, che per tutti i primi 20 minuti non sono sembrati riuscire a cavare il proverbiale ragno dal buco intestardendosi in ripetuti e continui 1 vs 1 e cadendo in pieno nelle trappole difensive preparate da coach Banchi.
Se Milano non è colata a picco lo deve principalmente a Josh Nebo che ha tenuto in piedi la baracca e a qualche sprazzo di Shields, ma l’impressione è stata che la squadra non al completo, con infortunati, che giocava insieme da pochi giorni non fosse sicuramente quella bianconera.
Come detto, la ripresa ha presentato tutt’altra situazione, l’Olimpia Milano ha cominciato a mordere in difesa e, finalmente, è riuscita a coinvolgere Nikola Mirotic autore fino a quel momento di zero punti con soli 3 tiri presi, e la musica è completamente cambiata.
Guidata dall’asso di passaporto spagnolo i biancorossi hanno cominciato ad erodere pian piano il vantaggio bolognese, mentre le storie cominciavano a farsi abbastanza tese in campo, e i ragazzi di coach Banchi cominciavano a perdere le loro certezze.
Stanco di subire canestro dopo ogni cambio sul pick and roll la panchina felsinea ha deciso di riprovare la carta del quintetto leggero e da lì la partita è vissuta su un costante equilibrio fino alla bomba del +3 di Mirotic che portava Milano sul 82-79 e con una seria ipoteca sulla partita.
Con l’acqua alla gola la Virtus Bologna ha avuto l’ultimo sussulto piazzando un 4-0 per andare sul +1, e sull’errore di Shields Clyburn fuggiva per un comodo appoggio, ma Mirotic ha fatto l’ultima azione da giocatore decisivo, fermando l’ala americano con un fallo mandandolo in lunetta.
Con l’ 1/2 la Segafredo non poteva ricorrere al fallo sistematico e sull’ennesimo errore di Shields il tagliafuori ancora una volta non funzionava e Nebo poteva schiacciare nel paniere felsineo il pallone del pareggio.
L’overtime è stata la ripetizione, in miniatura, dei primi 40 minuti, con la Virtus Bologna trascinata da un commovente Polonara che fino a metà supplementare comandava la gara, andando sul +5, ma sul 88-93 si spegneva la luce, forse le fatiche di sabato sera si sono fatte sentire, e l’Olimpia Milano, guidata da Bolmaro, piazzava un 10-0 di parziale che chiudeva, di fatto, la gara.
Per la Segafredo Virtus Bologna note positive, pensando soprattutto alle assenze di Cordinier e Grazulis, e alla gara di Creta della scorsa settimana, è la caparbietà e la ricerca quasi ossessiva del compagno più libero. Il vero problema è che a questa squadra manca un lungo dinamico e sarebbe un delitto, da parte della società, non intervenire sul mercato, rovinando un roster molto molto intrigante, come testimonia il dato a rimbalzo 41-27 per Milano al termine dei tempi regolamentari.
L’Olimpia Milano si è tolta dalla spalla la scimmia della Supercoppa, che non è l’elefante nella stanza della scorsa stagione, ma era un fantasma che aleggiava sulla squadra meneghina. Chiaramente siamo ad inizio stagione, ma la prima parte di gara ha fatto innervosire molti, soprattutto per quella che sembrava una gestione caotica dei possessi offensivi.
Nella seconda parte di gara, sono venuti fuori i valori di Milano, la coppia Dimitrijevic–Bolmaro ha confermato le belle sensazioni che aveva suscitato dopo le prime uscite, ma quello che per me ha cambiato la faccia dell’Armani è l’innesto di Nebo, che tanto ha deciso in questa gara.
Ultima nota, che non vi faccio mai mancare: la direzione arbitrale! Il livello, già dalle scorse stagioni, ha intrapreso una china veramente preoccupante, e la prova lampante sono le due topiche prese sul finale di secondo quarto quando hanno tramutato un arresto a 6 tempi con calcetto in un fallo su tiro da 3 di Dimitrijevic e poco dopo una fallo antisportivo di Belinelli che anche Ray Charles sotto acido avrebbe fischiato. Ora, i casi sono due: o ad arbitrare inviano persone ipovedenti, oppure l’unico lavoro fatto da Gigi Lamonica è quello sui falli tecnici, anche ieri ne hanno amministrati 4.
Highlights
Sala Stampa
EA7 Emporio Armani Milano vs Virtus Segafredo Bologna 98-96 dts
Pagelle
#1 Nenad Dimitrijevic 7: partita dai due volti, confusionaria nel primo tempo e molto più solida nella ripresa, quando si ricorda di avere in squadra Nikola Mirotic.
#3 Giordano Bortolani n.e.
#7 Stefano Tonut 6: in attacco non incide, ma il lavoro difensivo e a rimbalzo che fa gli fa meritare la sufficienza.
#10 Leandro Bolmaro 7: ad inizio gara si alterna in regia con Dimitrijevic, ma nel finale è lui il killer che ispira e provoca il parziale decisivo nell’ overtime.
#16 Zach LeDay 7: non fa una partita scintillante, ma nel finale di gara risulta importantissimo nel giocare nel quintetto piccolo contro la Virtus piccola.
#17 Giampaolo Ricci 5,5: inizia nel quintettone milanese con una bomba, si trova in ambasce nel provare a contenere Clyburn, ma non credo sarà l’unica.
#21 Diego Flaccadori 5: con la nuova coppia in regia fa fatica a trovare spazio, viene impiegato come arma difensiva ed è giusto così, visto che è palese abbia ricevuto da Melli in eredità il documento di impunità.
#25 Ousmane Diop 4,5: viene impiegato solo 5 minuti, durante i quali non si fa notare per nulla.
#30 Guglielmo Caruso n.e.
#31 Shavon Shields 6+: ha le polveri bagnate, ma se nel primo tempo si incaponisce, nella ripresa sfrutta il suo 1 vs 1 per innestare i compagni, segno di grande maturazione.
#32 Josh Nebo 8,5: è il vero dominatore dell’aria. Salta, sporca tiri, tiene sui cambi, marca Shengelia in maniera esemplare, trasforma in oro ogni pallone che tocca e segna in tap-in la schiacciata che porta Milano al supplementare, decisivo.
#33 Nikola Mirotic 7: dopo un primo tempo durante il quale è stato avulso dal gioco nella ripresa mette la firma sulla rimonta biancorossa.
#3 Marco Belinelli 5: brutta partita del capitano che dimostra ancora di essere indietro di condizione. Nel primo tempo riesce a creare gli spazi per Clyburn, ma nella ripresa si fa prendere dal nervosismo e dopo il tecnico non vedrà più il campo.
#6 Alessandro Pajola 7: gli concedono solo 12 minuti in campo, e non per colpa sua, evidentemente dovevano compensare i mancati fischi su Flaccadori con altre emissioni sonore a caso. Mai visti in 9 anni di permanenza in Virtus reagire così male con gli arbitri, un motivo forse ci sarà.
#8 Will Clyburn 7: nel primo tempo sembra un docente universitario davanti ai bambini delle suole materne, con l’aumento del minutaggio e della difesa milanese trova più difficoltà, mezzo voto in meno per il pesantissimo errore dalla lunetta.
#21 Tornike Shengelia 6,5: paga la grande fatica di sabato e l’aumento della difesa lombarda, 4 stoppate subite sono un po’ troppe. Perde lucidità nel finale e forza un paio di conclusioni di troppo.
#23 Daniel Hackett 6+: la sua difesa nel primo tempo manda in bambola la circolazione di palla dei play avversari, si deve sorbire quasi 30 minuti e nel finale li sente.
#24 Andrej Grazulis n.e.
#30 Matt Morgan 6: alla prima vera gara contro una squadra ed una difesa da Eurolega dimostra di poter reggere i contatti, ma la lucidità e l’esperienza di finali simili gli manca, ma ha tutte le possibilità di crescere.
#33 Achille Polonara 7,5: ultimo ad arrendersi, tiene a galla la Virtus nel supplementare, se Pollo è questo ci si potrà divertire, bentornato Pupazzo.
#35 Mouhamet Rassoui Diouf 6+: è in campo nel miglior momento bolognese e mostra di poter tenere il campo in queste partite, se non scalpellasse i ferri con appoggi elementari sbagliati sarebbe meglio, ma la voglia c’è e magari qualche minuto nella ripresa se lo sarebbe meritato.
#41 Ante Zizic 6+: meno morbido del solito mostra che i fondamentali offensivi sono di alta scuola, ma quando nella ripresa la sua lentezza diventa un bersaglio Banchi è obbligato a panchinarlo.
#45 Nicola Akele n.e.
#59 Rajon Tucker 7: ottima partita, non forza quasi nulla e la sua fisicità permette a coach Banchi di schierare quintetti mignon, sembra abbia voglia di imparare e di dare sempre il suo contributo.