Bologna, 25 ottobre 2024 – Un commento ponderato alla partita di mercoledì scorso è doveroso.
Alla domanda se la Segafredo Virtus Bologna sia guarita, la risposta è no, ma sicuramente la squadra e lo staff hanno preso atto dei problemi che in questi momenti attanagliano la compagine felsinea e hanno agito e gestito la partita di conseguenza.
Contro un Partizan che al momento non fa della continuità la sua arma migliore Bologna ha avuto la forza mentale di rimanere attaccata alla gara per tutti i 40 minuti senza quelle amnesie che in questo primo scorcio di competizione le sono costate carissime.
Parliamo dei problemi bolognesi:
il rendimento di Zizic, l’assenza di Cacok, la forma di Grazulis, costringono Shengelia a sciropparsi 36 minuti, e chiaramente a fine gara non può sicuramente essere lucido e decisivo;
la forma di Marco Belinelli che al momento sembra il giocatore bolso dell’inizio di stagione 2022-2023 più che l’ MVP dello scorso campionato, ma qui si spera che di mezzo ci sia la preparazione iniziata molto in ritardo, però la gara, finalmente incisiva, da parte di Will Clyburn, ha minimizzato la cosa, e del resto il campione del Michigan è stato preso proprio per questo ed anzi, la partita di mercoledì ha evidenziato come la convivenza in campo dei due, senza un Dunston a bloccare, sia difficilmente proponibile;
la forma di Daniel Hackett che sembra il fratello stanco del capobranco visto la scorsa stagione, affiancata all’assenza di Pajola poteva essere un problemone mercoledì sera, invece ha dato la possibilità a Morgan di dimostrare che in Eurolega ci può stare, magari commettendo ancora qualche ingenuità, ma i palcoscenici della massima competizione europea per lui non sono alieni;
l’integrazione di Rajon Tucker, che negli stint in cui è stato impiegato aveva suscitato più di una perplessità, ma che mercoledì ha dato respiro e punti come ci si aspettava da lui, e allora la stagione, sua e della Virtus, possono prendere una strada più interessante
la responsabilità dell’ultimo tiro, nelle gare precedenti se l’ era preso Isaia Cordinier, con risultati assolutamente negativi, mentre l’altra sera il fardello se lo è accollato chi ha le stimmate del campione, ed i risultati si sono visti.
La Virtus Bologna non è sicuramente guarita, ma la cura indispensabile è sotto gli occhi di tutti, tutti tranne la società, però bisogna dare atto ai bianconeri che non hanno mai sbracato, e le sconfitte con Efes, Asvel e Zalgiris sono arrivate sul filo di lana, per consunzione dei giocatori felsinei, e questo è un altro dato da quale ripartire.
Da questa vittoria la Virtus dovrà trarre gli spunti positivi che sono emersi, e magari in futuro si riuscirà a vedere la squadra che coach Banchi aveva in mente, sempre che non si lasci solo il povero Diouf, la vera sorpresa positiva di questo inizio stagione virtussino.