Reggio Emilia, 26 ottobre 2024 – Brescia esce vittoriosa con grande merito dalla difficile trasferta di Reggio Emilia, complicata ulteriormente per entrambe le squadre dalle condizioni del parquet: sono state tante le cadute dei giocatori con annesso rischio infortuni nel corso dei 40 minuti.
A parte questo imprevisto, però, la Germani raccoglie solo notizie positive dall’incontro del PalaBigi: dopo essere stata sotto di 9 lunghezze nel corso del primo quarto, la squadra di Peppe Poeta serra le maglie, tocca il +12 nel secondo quarto, il +18 nell’ultima frazione e vince 68-80. Deludende la formazione di Dimitri Priftis, che mette in campo quella che è probabilmente la prestazione offensiva più povera di questo inizio stagione.
Iniziamo l’analisi dai vincitori: Brescia ha meritato senza alcun dubbio il referto rosa. La squadra di Poeta impressiona per i miglioramenti che sta riuscendo piano piano ad impostare nella metà campo difensiva, in cui per caratteristiche questa formazione dovrebbe fare abbastanza fatica. E invece la Germani questo sabato è stata bravissima a chiudere l’area e a mettere pressione sui portatori di palla avversari, forzando ben 17 palle perse: per una volta, è stata questa metà campo ad ispirare la vittoria dei lombardi. In questo modo, si tratta di un successo che per certi versi vale il doppio.
Non che l’attacco abbia giocato una pessima partita ma, complice la buona difesa di Reggio, Brescia ha faticato a trovare quel ritmo e quella confidenza che l’avevano portata a segnare quasi 100 punti di media nelle prime 4. Il bottino finale di 80 punti però è più che sufficiente per portarsi a casa il successo ed è ispirato dalle prestazioni sontuose di Ivanovic e Bilan (pagelle e giudizi in seguito). Incoraggiante anche il contributo del trio Cournooh, Burnell e Dowe dalla panchina: di fatto non ci sono notizie negative per coach Poeta, che si gode una vittoria quasi dominante su un campo difficile.
Lato Reggio non si può dire che sia mancata la voglia di difendere e di sporcarsi le mani: forse nessuna squadra in questo inizio di campionato è stata in grado di mettere così in difficoltà l’attacco di Brescia. La difesa dei padroni di casa si è dimostrata molto disciplinata nella difesa del pick and roll. Sono mancate sicuramente alcune prestazioni individuali e sono emersi alcuni limiti della squadra, ben evidenziati da Brescia: innanzitutto, le mancanze sotto canestro.
Gombauld prende sì 8 rimbalzi, ma può poco contro Bilan: Faye gioca una partita sufficiente, ma complici i problemi fisici accusati in settimana non raggiunge gli standard delle ultime settimane. Cheatham, invece, mostra ancora la sua versione “fantasmatica”: l’inizio di stagione dell’ex Pesaro è davvero preoccupante.
Per spiegare le sconfitte di Reggio Emilia, poi, non si può non guardare al backcourt, croce e delizia di questa formazione in questo inizio di stagione. Winston e Barford questo sabato hanno mostrato quella che è la “faccia sbagliata della loro medaglia”: solo 4 di valutazione in due e tanta fatica nell’attaccare palla in mano. L’Unahotels, per la sua struttura, non può sopperire alle loro mancanze in attacco: se loro due mettono assieme solo 16 punti e 1 assist complessivi vincere diventa un’impresa difficile. Anche con un Jamar Smith letale e sempre restio a mollare.
UnaHotels Reggio Emilia 68 – Germani Brescia 80
Parziali: 20-19; 9-22; 19-19; 20-20
Progressione: 20-19; 29-41; 48-60
Le pagelle
Reggio Emilia
Jaylen Barford 5: su queste colonne avevamo già definito il trio Winston-Barford-Cheatham il “trio degli orrori” in alcune serate. Ecco, pure in questa partita contro Brescia la definizione calza a pennello: a partire dalla guardia titolare americana che mette assieme un 3/11 dal campo per un 2 di valutazione. Male male.
Cassius Winston 5: tanta palla in mano, poche idee, tanta fatica. Brescia su di lui fa un gran lavoro sui giochi a due e l’ex Bayern Monaco brancola nel buio perdendo anche 4 palloni in modo banale. Solo 7 punti: dopo la partita di Trieste si è passati praticamente dal giorno alla notte.
Mouhamed Faye 6,5: aveva avuto problemi fisici in settimana e un po’ si vede perchè non riesce ad imporre il dominio fisico che lo contraddistingue. Riesce comunque a mettere insieme 8 punti e 7 rimbalzi in 17 minuti, ma è troppo ingenuo nel commettere 3 falli in pochi minuti nel primo tempo: contro Bilan sarebbe servito un Faye più in versione “deluxe”
Filippo Gallo NE
Stéphane Gombauld 5,5: ok gli 8 rimbalzi conquistati, ma Bilan (come prevedibile) fa quello che vuole lì sotto e il centro francese non riesce ad essere preciso e ad impensierirlo con la sua mobilità neanche nella metà campo offensiva.
Jamar Smith 8: come spesso capita, non gli si può dire nulla. Dà una grande scossa dalla panchina a Reggio Emilia e nel corso del secondo tempo segna quasi tutto quello che gli capita per le mani: 20 punti con 7/10 al tiro e tante conclusioni che si crea da solo, di puro talento. In serate come questa è quasi sprecato da sesto uomo.
Lorenzo Uglietti 5,5: l’impegno non manca, così come il buon contributo difensivo nel primo tempo. Poi Ivanovic sale in cattedra e non ce n’è più per nessuno: l’ex Napoli, inoltre, non è preciso nella metà campo d’attacco.
Michele Vitali 6: non vuole sfigurare contro la sua ex squadra ed effettivamente gioca una partita ordinata pur senza mai accendersi in attacco. Buono lo sforzo difensivo contro Della Valle e le altre guardie bresciane, peccato per i soli 5 punti segnati nella metà campo offensiva. Paga anche il movimento di palla sterile di tutta Reggio Emilia.
Sasha Grant 5,5: dà una mano in difesa e a rimbalzo (6) facendo valere il suo fisico, ma in attacco in alcune occasioni è veramente troppo esitante e Reggio Emilia paga un po’ questo aspetto.
Matteo Chillo sv
Kwan Cheatham 5: l’ex Pesaro continua a lasciare un po’ tutti perplessi (anche se a Trieste aveva messo in campo una buona prestazione). Molto anonimo in attacco (2/6), abbastanza letargico pure in difesa: per ora è una delusione.
Germani Brescia
Nikola Ivanovic 9: primo tempo un po’ anonimo, ma comunque positivo in difesa. Poi arriva una seconda metà di gara clamorosa, dominante in entrambe le metà campo: 20 punti, 9 falli subiti, 5 recuperi, 7 rimbalzi. Con le sue triple e i suoi recuperi nel terzo quarto è lui a spaccare definitivamente la partita: di play come lui in LBA se ne vedono pochini.
Amedeo Della Valle 7: è forse il giocatore che patisce di più il parquet scivolosissimo del PalaBigi, ma riesce comunque ad uscire alla distanza dopo un primo tempo incolore. Mette 3 triple fondamentali per indirizzare l’incontro: chiude con 11 punti.
Chris Dowe 7: i numeri non rendono molto giustizia alla sua prestazione. Fin dall’ingresso nel primo quarto dà molta energia alla Germani e si rivela importante in difesa e nella gestione del pallone: nel secondo tempo lascia agli altri i riflettori ma la prestazione è positiva.
David Cournooh 6,5: anche da parte dell’ex Cremona arriva una prestazione positiva, con anche 6 punti segnati che sicuramente fanno più che comodo. L’aggressività in difesa non manca mai.
Demetre Rivers 7: vero, in attacco è molto anonimo… ma che difesa! E’ quasi sempre accoppiato sugli attaccanti più pericolosi di Reggio e lui fa un lavoro molto competente in marcatura dall’1 al 4. E anche i 4 rimbalzi conquistati sono preziosi.
Joseph Mobio sv: un paio di minuti in campo senza convincere più di tanto. Per ora non c’è fretta, ma serve che cresca.
Maurice Ndour 5: unico giocatore sicuramente insufficiente della Germani. Dà una buona mano in difesa, ma non è la sua serata: si capisce già dai primi minuti, in cui sbaglia 3 liberi (chiude a 1/4) e non prende ritmo dalla media. Chiude con -2 di valutazione ma Brescia la porta comunque a casa senza di lui.
Jason Burnell 8: non è l’MVP, ma è l’uomo che gira l’inerzia della partita nel primo quarto quando Brescia fa grande fatica in attacco. Si prende tutti i tiri che può prendersi, con fiducia e senza strafare: segna 7 punti in un amen nel primo tempo e recupera un preziosissimo pallone allo scadere del primo quarto. Chiude con 11 punti, 4 rimbalzi, 3 rubate.
Giancarlo Ferrero SV
Miro Bilan 9: dice bene Poeta a fine partita. “Bisognerebbe ibernarlo”. Il centro croato continua ad essere eterno e a dominare il pitturato anche a 35 anni suonati: in post basso fa quello che gli pare con grande classe e in difesa è molto prezioso strappando rimbalzi non semplicissimi da catturare. Chiude con 20 punti, 13 rimbalzi e pure 7 assist: ci sono tante partite di stagione regolare in cui vince semplicemente la squadra che schiera Miro Bilan. Si possono fare tante analisi tattiche, ma spesso il concetto fondamentale è quello.
Sergio Bertazzi