Si può fare, anzi il quarto posto si deve fare vista la composizione del girone. Considerando che il primo ed il secondo posto sarà un affare ellenico-spagnolo, la Virtus Roma dovrà giocarsela essenzialmente contro i tedeschi del Brose Basket e la sorpresa belga dello Spirou Charleroi. Già, perchè pensare d’impensierire Real Madrid, Unicaja Malaga ed Olympiacos per attestarsi su una piazzola più nobile del podio appare letteralmente una Mission Impossible, difficilmente concretizzabile anche se la Lottomatica dovesse ingaggiare l’agente Ethan Hunt in persona.
La Caja Blanca, con Ettore Messina al suo secondo anno sulla nobile panchina iberica a gestire le operazioni tattico-strategiche, punta quest’anno sì sul talento puro ma anche sul gioco, e poi sul gioco ed infine sul gioco, fattore che l’anno scorso ha lasciato parecchio a desiderare considerando la buona campagna acquisti ed i magri risultati finali, eccezion fatta per i PlayOffs di Eurolega contro i nemici di sempre del Barça ed a Madrid non ci si può accontentare di partecipare e basta, soprattutto se ci sono ben 8 titoli in bacheca con l’ultimo successo datato 1995. Operazione Final Four quindi e per puntarci con decisione sono arrivati i centimetri di D’Or Fischer direttamente dal Maccabi, quelli di Carlos Suarez dall’Estudiantes e quelli di Nikola Mirotic direttamente dal vivaio, l’eclettismo di Clay Tucker da Badalona e, ciliegina sulla torta, Sergio Rodriguez di rientro dall’NBA, sponda New York Knicks.
I biancorossi d’Atene invece, che sono all’asciutto in campionato dalla lontana, siderale oramai stagione 1996-97 e forti comunque quest’anno del successo nella Coppa di Grecia, hanno composto un roster bulimico, forte di ben 16 giocatori con ben 7 nuovi arrivi più la promozione in prima squadra di 3 giovani virgulti del settore giovanile, più il ritorno in panchina, che ha del clamoroso, del coach che ha fatto vivere in passato il periodo di massimo fulgore con l’unico titolo di Eurolega in bacheca nel 1997, al secolo Dusan Ivkovic. Per non parlare dell’identico clamore che ha suscitato il passaggio di Vassilis Spanoulis in casacca biancorossa dagli odiati, eterni rivali in maglia verde e trifoglio sul petto. Tra i nuovi arrivati fanno sensazione Marko Keselj, stella della nazionale serba ai recenti mondiali e Rasho Nesterovic dall’NBA, che si dice abbia qualche acciacco di troppo. Il resto è un buon mix tra talento e muscoli come Jamos Lucas, Matt Nielsen, Zoran Erceg e Michalis Pelekanos.
Il trittico maggiormente accreditato per passare senza grossi patemi alla TOP16 si chiude con l’Unicaja Malaga del neo-acquisto Terrel McIntyre che dovrebbe assestarsi al terzo posto del girone. Coach Aito Garcia, per il secondo anno in panchina, ha voluto un team quest’anno dove la presenza di T-Mac risulti determinante nella gestione delle gare e che cerchi la transizione come arma per superare letteralmente di corsa gli squadroni di cui sopra. E cercherà di far girare al meglio gli altri 4 arrivi oltre a Terrel McIntyre, oltre al nucleo storico confermato, ed i nuovi sono Georgios Printezis (aria di derby per lui con l’Olympiacos), Gustavo Barrera che è un ritorno in ACB proveniente dal Sudamerica, Uros Tripkovic dal Badalona e l’ultimo arrivato Nedzad Sinanovic che in pratica rientra a casa dopo un prestito dal Clinicas Rincon Axarquia.
La Lottomatica dovrà vedersela quindi prima di tutto con il Brose Basket, squadra che in Germania ha fatto il vuoto quest’anno accaparrandosi sia il campionato che la Coppa di Lega. Solido gruppo con una fortissima presenza autoctona (escluso Maurice Stuckey, giovane guardia ventenne, dalle chiari origini statunitensi ma di passaporto tedesco), ha ingaggiato l’ex-Virtus Bologna Reyshawn Terry e l’ex-Veroli Kyle Hines. Una squadra quindi di buoni valori medi ma senza particolari picchi in alto, da non sottovalutare in trasferta ma niente di più.
Infine, stesso dicasi per la vera sorpresa dell’edizione 2010-11 della Turkish Airlines Euroleague, la squadra campione di Belgio che ha vinto la propria parte del Qualyfin’ Round nella finale contro i tedeschi dell’Alba Berlino, team abituato al clima dell’Eurolega. Abituato più al clima dell’ULEB Cup, lo Charleroi ha come leader assoluto il centrone Andre Riddick, in gran spolvero in tutta la fase del Qualyfin’ Round, e viene allenata da Giovanni Bozzi, il coach più vincente del basket belga, un mix di esperienza e sagacia tattica. Altro giocatore sul quale si punta è Brian Green, una vita spesa tra Francia, Olanda e Belgio con buone percentuali da 2 e qualcosa più del decente da 3. Occhio infine alla coppia di guardie, Chris Hill e Joseph Gomis, quest’ultimo arrivato dall’Unicaja Malaga dove l’anno scorso non ha particolarmente brillato come invece sta facendo in terra fiamminga. Ma aldilà di tutto, non crediamo che Spirou e Brose siano superiori alla Lottomatica, sempre a patto che da Viale Tiziano, quartier generale storico della Virtus Giallorossoblu, non ci compia qualche sciocchezza nelle sfide contro tali antagoniste, cosa non del tutto da scartare a prescindere.
Fabrizio Noto