Roma, 16 ottobre 2016 – E sono tre su tre. Chi l’avrebbe detto che la Virtus Roma del duo Corbani-Giofrè dopo soli tre turni sarebbe stata in testa alla classifica, seppur in co-abitazione con la Orsi Tortona (vittoriosa e con fatica sulla tostissima Roma Gas&Power per 80-75), in cima cioè al girone Ovest dell’A2 Citroen 2016-17?
Nessuno lo avrebbe pronosticato, forse pochi (chi vi scrive ne era rimasto impressionato in preseason, lo ammetto, ma da qui a dire che ne avrebbe vinte 3 su 3..), ma dopo questa sera, dopo aver avuto cioè la meglio anche su di un’eccellente Viola Reggio Calabria, arrivata a Roma con il cipiglio di quella squadra aveva rifilato ben 30 p.ti di scarto nientepopodimenoche a Biella (una delle candidate alla vittoria finale della Regular Season), questa terza W di fila e la cima della classifica non deve stupire più di tanto.
Riuscir a portare a casa una gara come quella di questa sera infatti ha del superlativo. Due soli dati dovrebbero far capire di cosa stiamo parlando: Roma ha tirato dal campo con il 32% totale ma, attenzione attenzione, tirando ben 81 volte!!
Sì, avete letto bene, la Virtus Roma questa sera ha vinto di 4 punti vs la Viola Reggio Calabria tirando verso il ferro avversario 81 volte e segnando la “miseria” di 26 canestri. Di contro i calabresi han tirato con il 49% globale ma con un numero di tiri assolutamente inferiore rispetto agli avversari, cioè 59.

Compleanno per Capitan Maresca oggi, sua la bomba del +1 al termine del 3° periodo
Come è stato possibile? Molto semplice. Pronti via, dopo le iniziali schermaglie ed il 12-14 con due liberi di Anthony Raffa (di origini calabre), a segno per la Virtus al 5’, la Viola in rigorosa maglia nera da trasferta iniziava a crivellare, letteralmente, da ogni parte del campo il cotone virtussino senza mai smettere sino ad un impietoso 12-30 del 9’ di gioco. Grandi, sontuosi protagonisti tutti i ragazzi di Antonio Paternoster che da Capitan Augustin Fabi a Charles Legion, dall’ex Stella Azzurra Roma Tommaso Guariglia al centrone Ivica Radic, gestiti ora dal play ex-Roseto Roberto Marulli e dopo da Lorenzo Caroti, le davano di santa ragione, approfittando dello sbandamento dei padroni di casa, arruffoni come non mai e dalle polveri bagnate. Per fortuna della Virtus Roma, prima due liberi Massimo Chessa (2/14 alla fine del match), e dopo il solito John Brown in avvicinamento al ferro ricucivano lo strappo folle creatosi tra le due squadre e che recitava 16-30 per gli ospiti.
Roma in affanno dunque ma l’inizio del secondo periodo era come una scossa per i padroni di casa: difesa ora sì più dura e cattiva, recuperi a iosa e Reggio Calabria in affanno sino al 15’ con soli 3 p.ti in 5 minuti dall’inizio del periodo ed inerzia rientrata per la Virtus, Virtus però che continuava ad alternare belle cose (difesa) ad errori al tiro, o di lettura della cosa giusta in attacco, sconcertanti. Tommaso Baldasso meglio di Raffa in molte parti del periodo ma solco che non ne voleva sapere di scendere sotto la doppia cifra, la Viola orchestrava e gestiva bene ma ora Legion, Radic & Co. avevano smesso di mitragliare. Si andava così all’intervallo lungo sul -8 per Roma (39-47), che, a vedere l’andamento del match, con un Daniele Sandri volenteroso ma poco proficuo ed un Gabriele Benetti poco preciso al tiro anche se duro a rimbalzo, poteva essere un buonissimo segnale dopo aver visto le streghe del -18.

Il team calabrese
Nel terzo periodo però, sul +11 ancora per gli arancioneri di Calabria al 24’ in un momento in cui la Virtus eseguiva al meglio il “Vorrei, ma non posso”, il 4° fallo di Charles Legion dava una decisa scossa alla gara. Fuori ovviamente per essere preservato nel presumibile 4^ periodo de fuego da coach Paternoster, il volume offensivo del team calabrese subiva un inevitabile depotenziamento, manna dal cielo per una Roma che comunque aveva il merito di non aver mai, mai mollato un centimetro. Marko Micevic, silenzioso ma preziosissimo il suo lavoro, dava addirittura il +13 per la Viola sul 44-57 al 26’ ma erano gli ultimi bagliori prima del crollo: antisportivo di Marulli su Brown (anche rapinatore con ben 4 recuperi il centrone rookie!!), sempre l’ala serba di Reggio Calabria a tenere indietro la Virtus sino a quando un canestro di John Brown con difesa calabrese schierata a zona e dopo una tripla di Aristide Landi consegnava l’agognato -4 (57-61) ad 1’18” dal termine del terzo periodo. Paternoster chiamava tempo ma la macchina agile e snella degli ospiti segnava giallo sulla spia della sicurezza, Micevic perdeva possesso ed al 29’, finalmente ecco Capitan Maresca, 59-61. Il giovane Guaccio tirava male il primo ed anche il secondo libero e mentre Baldasso accellerava senza senso, sul capovolgimento di campo ancora Capitan Maresca recuperava palla sparando la tripla allo scadere, regalando il vantaggio a Roma 62-61 (Roma tornava avanti dopo il 5-2 del primo periodo). Parziale da 8-0 aperto.
Ma chi avesse pensato che la Viola sarebbe crollata perdeva la propria scommessa. Ivica Radic dava spettacolo come anche il modo di giocare dei calabresi ma Roma adesso sapeva dove colpire. Max vantaggio ospite sempre ad opera di Radic sul +4 dopo fallo di Landi (66-70), ma la tripla di Massimo Chessa, la seconda di tutta la serata, scuoteva il pubblico amico. E che dire poi alla seconda, consecutiva tripla di Daniele Sandri? Roma in paradiso sul 72-70, Charles Legion che rientrato dalla panca aveva perso il senso del tiro e Virtus addirittura +6 sul 76-70 a pensare di avercela fatta. Ma la Viola non ci pensava affatto e, complice ancora diverse scelleratezze in fase offensiva dei Corbani’s Boys, ci si aggrovigliava nei minuti finali nel solito corpo-a-corpo che alla fine, complice un tecnico molto discusso sanzionato al coach calabrese, faceva impazzire di gioia il Pala Tiziano sponda giallorossa (presente anche un ben nutrito gruppo di rumorosi e festanti tifosi calabresi), ma non senza aver regalato attimi di terrore con un Benetti che, uno vs due, cercava Brown con un inutile quanto eccessivo aley-oop fallito, consegnando a Legion la palla del 78-77 a pochi possessi del termine.
Forse in quest’ultima azione c’è tutta la bellezza ma anche l’ingenua sfrontatezza di una Virtus che fa maledire a volte i suoi stessi ragazzi, capaci di grandi cose in difesa ad esempio come le 14 palle recuperate sulla Viola. Ma poi c’è anche la maturità di Daniele Sandri che, essendo gli avversari in difficoltà nei possessi finali per limiti di falli, attacca l’area su Radic prendendo i liberi e costringendo l’ottimo centro avversario al 4° fallo, decisivo per il match. Un team che ha già una sua fisionomia e che quando difende cercando non solo il cambio sistematico ma l’anticipo forte vicino alla palla fa male, veramente male. Poi, quando si va dall’altra parte, a volte si precipita. Può succedere, ma se poi il risultato è questa sincronia di squadra va bene, eccome se va bene. Ed anche questa sera i pochi minuti di Jacopo Vedovato sono stati proficui, nel secondo periodo. Colpisce, infine, come tutti ma proprio tutti vadano a rimbalzo: Brown 8, Raffa 4, Benetti 6, Chessa 5 (più 7 assist e 14 p.ti), Sandri 3, Baldasso 3, Vedovato 2 e Landi 5.
In parole povere, una vera squadra che combatte insieme. E da fuori il risultato si vede.

Un timeout per Roma
La Viola invece rientra mesta in riva allo Stretto ma che gran bella squadra, caro Antonio Paternoster. Senza Ion Lupusor, il team reggino ha fatto vedere del buon basket: pulito, essenziale, palla dentro e palla fuori con continuità. Chili e centimetri (vittoria ai rimbalzi per loro 47-42), per impedire di fare festa in mezzo alla propria area agli avversari ma soprattutto una costante minaccia che spinge ad allargare il gioco da dove possono centrare da fuori le bocche da fuoco. Ok, la Viola ha perso ma il campionato ha forse trovato una nuova protagonista.
Sala stampa
UniCusano Virtus Roma – Viola Reggio Calabria 83-79
Parziali: 16-30; 23-17; 23-14; 20-17
Progressione: 16-30; 39-47; 63-62; 83-79
MVP: Ivica Radic va di doppia doppia (18 p.ti + 13 rimb.), e 27 di valutazione ma Augustin Fabi da 18 p.ti e 17 di valutazione? E Charles Legion? Roma sfoggia il solito John Brown (20 p.ti, 8 rimb.), affiancato da Anthony Raffa (19 p.ti e 2 assist) ma i 7 assist di Chessa??
WVP: Lorenzo Caroti colleziona un -4 di valutazione, errori pesanti i suoi nel finale
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto