Andreazza: vorrei dedicare questa mia prima vittoria da capoallenatore a mio padre che non c’è più e sarebbe stato contento, il mio primo pensiero è per lui.
Temevamo di subire l’aggressività di una squadra molto forte, la mia speranza era di rivedere la Tezenis che abbiamo visto nei primi due tempi contro Roseto. Stavolta non ci siamo disuniti nei momenti di difficoltà, abbiamo subito un po’ Frazier ma abbiamo proseguito nel piano partita di rischiare un po’ di più con Diliegro e sfidare al tiro Robinson. Poi nei momenti di difficoltà li abbiamo tenuti a distanza di sicurezza con un paio di canestri di Hasbrouck, che fino ad allora si era visto meno.
La parola chiave di questa settimana dopo le prime due sconfitte è stata serietà, abbiamo lavorato con serietà tutta la settimana e si sono visti i risultati.
Frates: faccio i complimenti a Piacenza che ha fatto una partita molto intelligente, ha giocato con grande maturità coinvolgendo tutti i propri giocatori fin dal primo minuto. Noi abbiamo passato la settimana a guardarci allo specchio, a pensare a quanto potenziale abbiamo, quanto siamo forti, che futuro radioso ci aspetta.Abbiamo perso il filo, ripetendo l’errore della prima domenica andando subito sotto 16-2.
Da lì anche in casa, anche cercando di mettere una pezza a tutte le situazioni negative recuperare si fa molto difficile. Se succedono quando sei nel punteggio puoi recuperare, invece così no. Abbiamo visto sulla nostra pelle e toccato con mano la differenza tra giocare intensi e non farlo, non siamo stati maturi a sufficienza per capirlo. Significa che questo gruppo deve crescere ancora tanto per trovare equilibro, abbiamo mostrato grandi picchi sia alti che bassi. Forse perché siamo tutti nuovi, forse perché è solo l’inizio, perché siamo in parte giovani ma le giustificazioni vanno messe lì e trovare la continuità.
Si sono riverificate le stesse situazioni tecniche di Roseto, Diliegro che fa 2 falli quasi subito costringendoci a giocare Boscagin da 4, per cinque minuti non abbiamo fatto nulla di giusto. Dobbiamo rivedere la partita a freddo e ragionarci sopra.Mi preoccupa soprattutto l’atteggiamento dei primi 5 minuti di non difesa, è tutto lì da vedere e si è già verificato due volte su tre partite. Poi quando vai sotto aumentano nervosismo e tensione. Non deve succedere più.
(foto Facebook UCC Assigeco)