Si è tenuta oggi dalle ore 14:00, nella sala stampa del Palazzetto dello Sport in Roma, una conferenza stampa del Presidente Toti che non dava cenno di sè da questa torrida estate, durante le roventi giornate del rischio “non-iscrizione” al campionato della Virtus Roma.
Molti i temi toccati, ovviamente con molti commenti dal suo punto di vista, abbastanza condivisibili in grandi linee: dalla sentenza BAT che obbliga la Virtus a versare 100.000 Euro di arretrati all’ex-giocatore Brandon Triche al settore giovanile, per andare via via ai problemi con il main sponsor Unicusano sino a quelli del Palazzetto da ristrutturare questa estate, sino al settore giovanile in intesa con l’HSC.
Ma quanto abbiamo ascoltato oggi è poco condivisibile sul tema mercato. Comprendiamo le traversie economiche in cui da tempo la Virtus è coinvolta ma affermare che questa squadra, senza Benetti sino a fine stagione, con un Maresca da recuperare al 100% e con un Chessa che starà fermo almeno un mese (chissà chi lo sa…), sia da non rivedere nell’organico è un vero azzardo. Si rischia di perdere diverse gare, con la Coppa Italia di mezzo a Bologna ai primi di marzo ma, la cosa più preoccupante, è di spremere sino all’osso giocatori che potrebbero sovraccaricarsi di fatica e di acido lattico.
Presidente Toti, lo comprende che in questa situazione la bellissima stagione sinora disputata dai suoi ragazzi rischia di venire quasi vanificata?
Questo un estratto delle dichiarazioni del presidente Claudio Toti in sala stampa.
«Ho indetto questa conferenza per fare il punto della situazione, essendo già iniziato il girone di ritorno, mi faceva piacere condividere le mie sensazioni riguardo l’andamento della società. Visto che siamo partiti in netto ritardo rispetto alle altre, per le vicende estive riguardanti la Federazione che ci avevano escluso dal campionato, abbiamo ottenuto risultati di grande soddisfazione. La qualificazione alla Final Eight della Coppa Italia ci ripaga del tanto lavoro e così anche la classifica del campionato, nonostante qualche sfortunata partita persa e qualche infortunio di troppo che ha condizionato il cammino. Tutto ciò con un main sponsor che non ha rispettato il contratto, ragione per la quale siamo dovuti ricorrere al tribunale per far sì che ci vengano riconosciute le somme dovute. A oggi non abbiamo incassato un soldo per il campionato e abbiamo ancora pendenze della scorsa stagione, con Unicusano che parla di clausole che non esistono. A dicembre 2017 ci sarà, mi auguro, l’udienza conclusiva. La mancanza di un incasso così importante penso abbia influito pesantemente sulla società».
Sul BAT.
Per quanto riguarda la sentenza BAT, che rimanda al caso Triche, giocatore che andò via durante la pausa natalizia e non si ripresentò più. La sentenza è estremamente pericolosa, perché fa sì che i contratti con Lega, Fip e Giba che noi sottoscriviamo non valgano nulla. Noi abbiamo operato secondo le regole di quel contratto, avvisando ripetutamente il giocatore che poi non si è più presentato. Oggi ci vediamo condannati a pagare una cifra importante perché la norma italiana viene disconosciuta. Se questo problema lo sommiamo al mancato pagamento del nostro sponsor principale siamo in una situazione nella quale gli azionisti devono intervenire direttamente a sostegno della società, cosa che stiamo facendo.
Sulle giovanili.
Dallo scorso anno abbiamo impostato un programma di rilancio della società, dopo la decisione pesante di autoretrocederci. C’è voluto un anno per capire bene la realtà della A2, ma questa estate abbiamo attuato una politica diversa: abbiamo deciso di formare la squadra con dei giovani italiani, per farli crescere, e in più abbiamo aggiunto due americani che ci servono per fare bene. Sotto contratto abbiamo messo dei giocatori molto interessanti, facendo poi un accordo con l’HSC che ci consente di unire le forze mettendoci a disposizione un centro per allenarci, ritrovandoci in un ambiente di lavoro nel quale c’è aggregazione e condivisione. Stiamo investendo su giovani italiani e stranieri, che al termine dei quattro anni di formazione potranno giocare come italiani. È una programmazione per la squadra che, per la norma che vedrebbe due promozioni dal 2019, potrebbe portare a qualcosa di interessante. Diverse società ci stanno contattando per chiedere se siamo interessati ai loro giovani e questo è motivo di grande orgoglio. L’area tecnica ha costruito una squadra che ci sta dando molte soddisfazioni, dimostrando soprattutto rispetto per la maglia che indossano. L’obiettivo è quello di avere una base di giovani che possa portarci in Serie A. Una società che faccia del controllo dei costi una virtù senza deperimento delle qualità tecniche.
Sul Palazzetto.
Mi preoccupa per la prossima stagione il Palazzetto: sono sicuro che i lavori necessari non potranno essere svolti in estate, quindi non so dove si giocherà il prossimo anno. A livello di pubblico siamo in fase di crescita rispetto alla scorsa stagione, certo se penso a realtà come Bologna il paragone non regge. Anche perché su un bacino d’utenza ampio come quello romano dovremmo riuscire a avere sempre almeno tremila persone al Palazzetto. Abbiamo bisogno di rilanciare entusiasmo, di un pubblico che cresca e ci porti serenità, convinto come sono che la strada intrapresa sia quella giusta.
Sul mercato.
Spesso sono stato accusato di non programmare, questa volta è diverso. Non interverremo sul mercato, la squadra che abbiamo è solida e daremo più spazio a chi ha giocato meno, inoltre il problema BAT ci impedisce tecnicamente di operare sul mercato. Siamo una società trasparente e nel medio termine riporteremo la Virtus dove merita di stare».
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto