LA FORTITUDO VINCE IL DERBY DI BOLOGNA, TREVISO PAGA LE ASSENZE E CADE IN CASA CON UDINE, TRIESTE SBANCA JESI
Il big match della ventottesima giornata era, ovviamente, il Derby di ritorno di Bologna, il numero 105, tra Fortitudo e Virtus. Ha vinto, meritatamente, l’Aquila, dopo una partita condotta per intero, ma con il brivido finale di una rimonta quasi completata dalla Segafredo che si trovava a -13 a 3’30” dalla fine. A salvare Boniciolli ci ha pensato Stefano Mancinelli (15 punti, 9 rimbalzi e 4 assists), autore di un ultimo quarto da 10 punti, soprattutto con le due triple e un paio di stoppate che hanno risolto la partita, quando la Virtus, sul -4, stava andando in contropiede con Umeh a segnare il -2. Lì, la stoppata dell’ex Torino ha spento ogni speranza di rimonta degli ospiti, mandando in visibilio il pubblico biancoblù, che non si toglieva la soddisfazione di vincere una stracittadina da ben nove anni. Altro protagonista per la Kontatto è stato Justin Knox, finalmente protagonista con 16 punti e 9 rimbalzi e un lavoro difensivo egregio per annullare, sostanzialmente, Kenny Lawson, fermo a 4 punti in 30’. 15 anche per Alex Legion, 12 di Ruzzier con 6 assists e 11 di un positivo Leonardo Candi in casa Fortitudo, che blinda il quinto posto e sabato proverà l’assalto al quarto. Ennesima sconfitta esterna per la Virtus (la sesta su otto gare lontano dalla Unipol Arena in questo girone di ritorno), che mostra nuovamente i soliti problemi di approccio alla gara. Il -14 accumulato già nel primo quarto ha pesato come un macigno su tutti i 40’. Rosselli e Spissu (16 punti, 5 rimbalzi e 5 assists il primo, 15 punti e 5 assists il secondo) sono stati gli ultimi ad arrendersi, Umeh è andato a corrente alternata (17 con 3/11 da tre punti), ma le partite sotto tono di Lawson, Ndoja e, in generale, della panchina, sono state troppo da sopportare. Ora, per i bianconeri, c’è l’obbligo vittoria nell’ultimo turno con Roseto, per avere la certezza di chiudere almeno al secondo posto.
Paga l’emergenza assenze (rientranti Saccaggi e Rinaldi, ma out Perry e Negri) Treviso, che perde a sorpresa in casa contro una coriacea Udine, che lotta fino all’ultimo secondo per rimanere in corsa per un posto playoff, anche se i risultati di Mantova e Verona la penalizzano, eliminandola dalla corsa con un turno d’anticipo. Gli uomini di Pillastrini hanno giocato la loro solita partita, fatta di intensità a difesa per tre quarti, dando l’impressione di poter comunque portare a casa l’incontro, cosa che avrebbe messo in cassaforte il primo posto. Poi, però, nell’ultima frazione (iniziata in vantaggio 48-35) è arrivato il tracollo verticale. Si è scatenata così la GSA, che ha messo a referto la bellezza di 30 punti con un Abdel Fall strepitoso, autore di una doppia doppia da 20 punti e 12 rimbalzi con 8/8 da due, e il duo Veideman-Okoye a fare il resto, con 37 punti in coppia anche se con percentuali decisamente rivedibili. La Dè Longhi nonostante il dominio totale a rimbalzo (50-33, 18 rimbalzi di Ancellotti, 11 di Fantinelli) ha perso totalmente il controllo della partita, andando sotto nel punteggio negli ultimi due minuti dopo aver incassato un 13-1 di parziale in avvio di frazione. Lì è stata brava Udine a mantenere i nervi saldi per fare le giocate giuste e non sbagliare tiri liberi, andando poi a conquistarsi la vittoria di prestigio (che bissa, peraltro, il successo dell’andata) con un paio di recuperi difensivi. Peccato, appunto, che la vittoria resti effimera, ma questo nulla toglie a quanto fatto di buono da neopromossa dalla squadra friulana. Per Treviso miglior realizzatore Ancellotti con 15 punti, 11 di La Torre.
Approfitta dei passi falsi di Treviso e Virtus Trieste, che vince a Jesi una partita di nessun valore per i padroni di casa, che è stata comunque decisamente godibile per il pubblico, giocata a punteggi elevati e anche equilibrata per tre quarti. Senza assilli di classifica i padroni di casa hanno prodotto il loro basket offensivo senza patemi, mentre l’Alma ha atteso il momento giusto per andare in fuga e prendersi i due punti. Momento che si è materializzato a inizio ultimo quarto, quando sul 66-66 i giuliani hanno messo il parziale di 16-2 che ha chiuso l’incontro. Un break lanciato dalle triple di Bossi (19 punti e 6 rimbalzi) e dai canestri di Jordan Parks (17 e 6 rimbalzi con 4 stoppate per lui). Così facendo gli uomini di Dalmasson raggiungono la vetta della classifica a quota 40 punti, anche se nell’avulsa a tre con Dè Longhi e Segafredo sono comunque relegati al terzo posto. L’ultimo turno casalingo con Imola servirà a non lasciare nulla di intentato, pur sapendo che le speranze di migliorare il piazzamento non sono tantissime. Tra i singoli da segnalare la partita di grande completezza per Matteo Da Ross, autore di 10 punti, con 8 rimbalzi e 7 assists. Nella fila jesine 31 di Dwayne Davis, 15+10 per Maganza, 14 con 7 rimbalzi e 8 assists di Tim Bowers.
RAVENNA CROLLA A CHIETI, ROSETO SI LIBERA SENZA PATEMI DI PIACENZA, VERONA SBANCA FERRARA E BLINDA I PLAYOFF
Sconfitta sanguinosa per Ravenna sul campo di Chieti: in una avulsa a quattro con Treviso, Virtus e Trieste i romagnoli sarebbero addirittura primi, ma la voglia di vincere e conquistare punti per credere ancora nella salvezza diretta della Proger ha fatto la differenza. Gli abruzzesi, di fatto, hanno dominato la partita in lungo e in largo, mettendo rapidamente fra sé e l’OraSì quasi 20 punti di scarto (47-28 il massimo vantaggio in chiusura di primo tempo). Dominio che è proseguito anche nel terzo quarto, con Ravenna che ha provato il rientro in partita solo negli ultimi 10’, stringendo le maglie in difesa, aggiustando la mira in attacco, ma senza arrivare oltre al -6 toccato a 4’ dal termine. L’energia di Chieti è stata decisiva nel giustificare una prestazione offensiva sopra media (48% al tiro con 9/17 da tre punti e 21 assists di squadra, vittoria anche a rimbalzo per 32-25) e il trascinatore assoluto è stato il solito Trae Golden che non si è limitato a segnare 20 punti in attacco, ma ha messo a referto anche 11 assistenze per i compagni. Ne ha beneficiato Cade Davis, autore di 23 punti con 8 rimbalzi, ma anche Allegretti (13 punti) e Mortellaro (doppia doppia da 12+11). Ravenna, al contrario, ha spadellato dalla lunga distanza (6/18) e perso troppi palloni (16), senza trovare nessuno di pericoloso al di fuori dei suoi due USA (40 punti in coppia per Marks e Smith). La squadra di Antimo Martino ora deve mettere già la testa all’ultimo turno, da vincere assolutamente in casa con Mantova. Perdendo, infatti, si rischierebbe il sorpasso da parte della Fortitudo Bologna, che vanta il 2-0 nello scontro diretto. E passare in una settimana da un possibile primo posto al quinto non renderebbe onore a una stagione davvero esaltante.
Conquista il sesto posto matematico Roseto, che vince l’ultima gara di regular season davanti al proprio pubblico contro una Piacenza che ormai sta solo attendendo la fine dei giochi. Gli abruzzesi hanno due punti di ritardo sulla Fortitudo, ma lo scontro diretto sfavorevole, e due punti di vantaggio su Verona e Mantova, con entrambe le quali, però, ha scontro diretto a favore. L’ultima gara sul campo della Segafredo, insomma, non avrà valore di classifica per gli Sharks. La vittoria contro l’Assigeco è stata decisamente più larga di quanto dica il punteggio finale. Roseto è stata in controllo della gara sempre, senza bisogno di strafare, anche se non ha mai raggiunto vantaggi che potessero considerare chiusi in anticipo i giochi. Adam Smith (25 punti) e Brandon Sherrod (19 e 9 rimbalzi) si sono confermati come leader della squadra, con Fultz che in cabina di regia ha fatto una partita assolutamente positiva (13 punti e 7 assists). Piacenza ha risposto con le sette triple per 23 punti di Kenny Hasbrouck e i 14 con 9 rimbalzi di Luca Infante, ma non ha portato quasi mai una vera insidia agli avversari.
Vince Verona sul campo di Ferrara, conquistando matematicamente un posto playoff e inguaiando gli estensi, che dovranno andare a guadagnarsi la salvezza all’ultima giornata sul campo della ormai retrocessa Recanati. La Tezenis ha spento progressivamente l’attacco della Bondi, partito fortissimo (primo quarto da 27 punti) per poi deragliare completamente (14 punti nel secondo quarto, 17 in tutta la ripresa). Gli uomini di Dalmonte hanno chiuso i giochi con un 15-0 di parziale a cavallo tra gli ultimi due quarti che ha spinto Ferrara a un -16 irrecuperabile, considerando anche le condizioni del roster estense, con l’assenza di Roderick che pesa come un macigno e che non sembra certo tamponabile dall’ultimo arrivato Vilhjalmsson. I numeri di Riccardo Cortese (29 punti con 6 triple) non sono bastati, anche perché Laurence Bowers è stato imbrigliato dalla difesa veronese e tenuto a 5 punti con 2/13 al tiro, probabilmente la sua peggior partita da quando è a Ferrara. La Tezenis ha avuto un buon Michael Frazier, che ha chiuso con 18 e 9 rimbalzi, mentre dalla panchina Pini e Brkic hanno dato preziosa sostanza, con 20 punti equamente divisi. Ora per la Scaligera resta da sbrigare l’ultima pratica casalinga contro Jesi per confermare il settimo posto nella griglia playoff, in cui i gialloblù entreranno da vera mina vagante.
MANTOVA CONDANNA RECANATI ALLA B E SI PRENDE I PLAYOFF, IMOLA VINCE LO SCONTRO DIRETTO CON FORLI’ E GUADAGNA LA SALVEZZA
Comoda vittoria per Mantova che travolge una ormai rassegnata Recanati e conquista il posto ai playoff. Successo prezioso per la Dinamica che potrà giocare l’ultima partita in casa di Ravenna con relativa tranquillità, non dovendosi preoccupare della rimonta di una Udine che era arrivata al finale di campionato davvero in gran forma. La partita con i marchigiani non è praticamente mai esistita, con la Dinamica che ha da subito imposto la sua maggiore qualità e il proprio fattore campo, trovando, finalmente, un Deandre Daniels decisivo, alla sua miglior partita mantovana con 27 punti, 15 rimbalzi, 3 stoppate e 44 di valutazione. Il vantaggio dei padroni di casa è andato subito in doppia cifra e in avvio di ripresa si è dilatato fino ai 30 punti, rendendo il secondo tempo, in sostanza, solo del garbage time molto prolungato. Recanati ha davvero deluso: considerata la sconfitta di Forlì, una vittoria a Mantova avrebbe potuto significare giocarsi l’accesso ai playout all’ultima giornata in casa con Ferrara, ma gli uomini di Giancarlo Sacco non hanno mai dato l’impressione di avere l’energia, ancora prima che la qualità, per poter pensare di vincere: 36% dal campo, 12/23 ai liberi. Insomma, l’ennesima prestazione da dimenticare in una stagione maledetta, che culmina con il ritorno in serie B, dopo che la passata stagione era stata di sicuro più positiva, non solo per la salvezza raggiunta. Erik Rush è stato troppo solo (22+10), Travis Bader ha giocato una partita invisible (5 punti, 1/11 dal campo) e nessuno degli altri compagni di squadra ha fatto nulla per invertire il trend. Per Mantova, invece, 15 punti di Corbett, 12 di Gergati dalla panchina e 11 di Amici.
Arriva, invece, la salvezza anticipata per Imola, che nel delicatissimo scontro diretto con Forlì indovina un ultimo quarto perfetto per ribaltare un incontro che fino a quel momento era stato totalmente in mano della Unieuro. Sono i canestri di Maggioli, Ranuzzi e Rogic negli ultimi tre minuti che girano la partita. Forlì, infatti, aveva preso in mano l’incontro nel secondo quarto con i canestri di Melvin Johnson (24 punti), spingendosi più volte al vantaggio in doppia cifra, arrivando al massimo a +12. Ancora a +10 al 30esimo, però, gli uomini di Valli hanno avuto il classico braccino corto, che li ha portati a farsi mangiare inesorabilmente tutto il vantaggio. Due liberi di Rogic (12 e 6 rimbalzi) a 3’ dal termine (67-66) hanno dato il primo sorpasso all’Andrea Costa, che poi ha trovato l’energia di Ranuzzi (11 punti), con un canestro da rimbalzo offensivo e una tripla dal palleggio, e la precisione di Maggioli (18 punti), con il canestro da tre del +4 a una trentina di secondi dalla fine, per mettere la freccia e andarsi a prendere la vittoria. Forlì ha avuto la chance di mandare la gara al supplementare, ma la tripla di Johnson si è spenta sul secondo ferro, condannando i romagnoli ai playout, peraltro con la posizione peggiore. Per Imola ci sono stati anche 18 punti con 5 assists per Travis Cohn, mentre a Forlì non sono serviti i 14 di Adegboye e i 10 di Bonacini e Amoroso.
RISULTATI
Kontatto Bologna – Virtus Segafredo Bologna 79 – 72
Dinamica Generale Mantova – Basket Recanati 96 – 65
Proger Chieti – OraSì Ravenna 85 – 75
Bondi Ferrara – Tezenis Verona 58 – 72
Visitroseto.it Roseto – Assigeco Piacenza 81 – 77
Termoforgia Jesi – Alma Trieste 76 – 90
Andrea Costa Imola – Unieuro Forlì 78 – 75
De Longhi Treviso – G.S.A. Udine 62 – 65
CLASSIFICA
De Longhi Treviso 40
Virtus Segafredo Bologna 40
Alma Trieste 40
OraSì Ravenna 38
Kontatto Bologna 36
Visitroseto.it Roseto 34
Tezenis Verona 32
Dinamica Generale Mantova 32
G.S.A. Udine 30
Termoforgia Jesi 24
Assigeco Piacenza 24
Andrea Costa Imola 22
Bondi Ferrara 22
Proger Chieti 20
Unieuro Forlì 16
Basket Recanati 14
Nicolò Fiumi