Pesaro – La domenica della Consultinvest va oltre le più rosee aspettative, perché non solo i ragazzi di Leka compiono l’impresa non facile di battere un’Armani seppur poco motivata, ma a fine partita si vedono recapitare il dono di una Vanoli perdente in quel di Cremona e così possono addirittura festeggiare una salvezza con una giornata di anticipo.
Così accade come già era successo nei campionati scorsi, quando l’ultima partita interna era stata l’occasione per festeggiare all’ultimo respiro (o quasi) una salvezza inseguita per tutto il campionato e che, in più di un’occasione, era sembrata un’impresa disperata.
Quest’anno la questione sembrava destinata ad essere risolta all’ultima giornata e invece, come si diceva, per la Consultinvest si è verificata la serie di incastri più favorevole e così, al termine di una partita in cui Milano ha onorato la sfida ma ha patito inevitabilmente una motivazione nettamente inferiore a quella degli avversari, si è celebrato il tripudio con la più classica delle invasioni di campo a celebrare una squadra che ha saputo mantenere in riva all’Adriatico una preziosissima massima serie.
L’Armani, come si diceva, ha fatto tremare per almeno 35 minuti il folto pubblico di casa, capace di riempire l’Adriatic Arena come mai aveva fatto quest’anno; alla lunga però la carenza di motivazioni e le assenze importanti, soprattutto nel reparto lunghi, hanno lasciato via libera ad una Vuelle che all’inizio ha accusato un po’ la tensione ma poi, quando si è trattato di lottare per andarsi a prendere la vittoria, ha fatto valere inevitabilmente la sua maggiore ferocia agonistica.
Come ci si attendeva, l’avvio della Consultinvest è garibaldino, mentre l’Olimpia si fa notare soprattutto per le tante palle perse in maniera anche banale e per il bonus di 4 falli raggiunto già prima del terzo minuto di gioco.
I ragazzi di coach Leka arrivano sul + 7 (9-2) nei primi tre minuti, con i soliti Clarke e Jones sugli scudi ma poi arriva la prevedibile reazione degli ospiti, non certo brillanti per tutto il primo quarto ma capaci alla lunga di far valere una maggiore presenza fisica, soprattutto sotto canestro, ed una panchina nettamente più lunga.
Sul 10-5 per i padroni di casa coach Repesa deve anche mandare in panchina Sanders, già gravato di tre falli, ma l’ingresso di Simon al suo posto porta più benefici che altro; il croato infatti si fa notare per i tanti rimbalzi e per un’importante tripla con cui i milanesi, a 3:40 minuti dalla fine, sono nuovamente a contatto sul 10-9.
La Consultinvest continua a guadagnare falli ma sbaglia troppi tiri liberi (avrà il 50% a fine primo quarto) e così l’Armani può anche mettere il muso avanti in due occasioni con Cinciarini, prima che una tripla di Hazell ed un tiro libero di Jones non fissi il primo parziale sul 16-13, con l’impressione che i padroni di casa abbiano sprecato una buona occasione per essere più avanti nel punteggio.
Nel secondo quarto l’Armani accelera subito e mette la freccia; il break è propiziato da Pascolo, che brutalizza Zavackas con una tripla ed un gioco da tre punti che permettono ai suoi di arrivare quasi subito sul + 3 (18-21); Jones replica subito con il suo decimo punto (sui venti complessivi della squadra) ma poi la Consultinvest fatica a contenere la superiorità fisica degli avversari e deve inseguire per tutto il quarto.
Kalnietis e Simon scavano il primo solco importante in favore di Milano (20-25) dopo tre minuti e mezzo e poi, dopo il primo controbreak operato da Ceron, l’Armani trova il massimo vantaggio a un minuto dalla fine grazie a Hickman (26-32).
La Consultinvest soffre molto e non trova valide alternative offensive ad un Jones che però è già a corto di fiato; tuttavia ha il pregio di non mollare mai, anche perché Milano è molto ondivaga e vive più che altro di fiammate.
Così, nonostante l’estrema fatica a segnare, i padroni di casa riescono a non farsi staccare e anzi, prima con una tripla del solito Jones e poi con dei tiri liberi ingenuamente regalati da Hickman ad Hazell sulla sirena, riescono a chiudere il primo tempo solo sul – 2 (32-34).
Al ritorno in campo per i padroni si risveglia Clarke, fin lì ben ingabbiato dalla difesa milanese; Pascolo porta in due occasioni i suoi sul +4 ma poi la guardia di coach Leka, con l’aiuto di una tripla di Thornton, riporta i suoi in vantaggio (45-43) dopo poco più di 4 minuti.
La reazione dell’Armani non si fa attendere e infatti Simon è letale dall’arco e porta i suoi al massimo vantaggio sul 45-52; la Consultinvest prima ferma la fuga con due tiri liberi di Jones e poi reagisce a sua volta sotto la spinta di un Clarke scatenato.
La guardia di Leka è letteralmente indemoniata (per lui 14 punti nel solo terzo quarto) e infiamma la platea con le sue giocate ma l’Olimpia, nonostante l’Adriatic Arena sia diventata ormai una bolgia, ha l’esperienza necessaria per non farsi travolgere e, soprattutto, non ha alcuna intenzione di mollare l’osso.
Il terzo quarto si chiude quindi in perfetta parità a quota 57, anche se il risultato è fissato a dire il vero da una tripla un po’ estemporanea di Cerella sulla sirena.
Nell’ultima frazione sale la tensione e comincia la bagarre; Pesaro prova la fuga ma dopo poco più di due minuti ha già raggiunto il bonus di falli.
I primi minuti sono un botta e risposta; Milano sembra avere segnali di risveglio da Sanders ma poi, nell’atmosfera fattasi infuocata dell’Adriatic Arena, sia lui che Tarczewski si fanno prendere dal nervosismo e si beccano un fallo tecnico a seguito delle tonnare sotto canestro.
Così, mentre Sanders si fa notare per un grave 0/2 ai liberi e per il suo ancor più grave quinto fallo, la Consultinvest ritrova fiducia con 4 punti di Clarke che la portano sul 67-63 a poco più di 5 minuti dal termine.
L’Armani non ha più il controllo sul match e di lì in poi non riesce più a riagganciare gli avversari; la Consultinvest infatti fa tremendamente sul serio, mentre i milanesi non possono avere l’agonismo degli avversari.
L’ultimo contatto si ha a tre minuti dalla fine, quando Kalnietis infila la tripla del -1 (73-72), ma poi Jones risponde subito con il canestro del +3 e poi, dopo l’attacco inconcludente degli ospiti, arriva la tripla (di tabella) con fallo di Hazell che fa esplodere il palazzo.
A poco più di due minuti la Consultinvest è quindi sul 78-72 e la partita sarebbe ancora più che aperta, se non fosse che ai due liberi di Simon risponde ancora Hazell in trance agonistica e poi Jones fa a fette la difesa avversaria nei successivi attacchi; ancora una tripla di Hazell porta i padroni di casa al massimo vantaggio sull’87-74, prima che il punteggio finale non venga fissato sul 90-79.
Finisce con il pubblico in visibilio ad invadere il campo dopo avere avuto conferma della sconfitta di Cremona, con coach Leka ad essere inneggiato ed il beniamino Clarke ad essere portato in trionfo, mentre Milano se ne torna a casa con una sconfitta indolore ma dopo avere onorato la partita.
Consultinvest Pesaro – EA7 Emporio Armani Milano 90-79
Parziali (16-13; 16-21; 25-23; 33-22)
Progressione 16-13; 32-34; 57-57
Tabellini
http://web.legabasket.it/game/66913/consultinvest_pesaro-ea7_emporio_armani_milano-90:79
Mvp: così come all’andata, contro l’Armani Jarrod Jones è stato titanico; l’ala pivot di Leka, favorita da dei diretti avversari che per motivi diversi non sono stati in grado di contenerlo, concluse il match con 27 punti e 12 rimbalzi, conditi da 10 falli subiti e da una valutazione complessiva pari a 36
Wvp: in una partita in cui Milano ha per lunghi tratti dominato a rimbalzo appare strano che il peggiore dei suoi possa essere stato un lungo, ma Raduljica ancora una volta si è fatto notare per la sua indolenza, che ha consentito a Jones di segnare con costanza e ha spesso lasciato voragini nella difesa milanese
Spogliatoi
Leka: sono contento per avere visto più di 6.000 persone felici, sono contento per Costa e Cioppi che hanno creduto in me e ed il mio staff e adesso siamo stanchissimi per questa stagione difficile ma estremamente contenti. Oggi abbiamo vinto riuscendo a non pensare alla forza dell’avversario; abbiamo dato tutto in questi 40 minuti, consapevoli che per loro era poco più di un allenamento, mentre per noi era decisiva. Ovviamente non è stata una partita facile, perché la forza di Milano è evidente, ma oggi la differenza l’ha fatta la nostra determinazione a non mollare mai in tutit i nostri elementi.
Repesa: complimenti a Pesaro; finché noi siamo stati attenti, siamo riusciti a stare avanti ma poi, quando è calata la nostra concentrazione, con tanti errori e tanti vuoti in difesa, la partita è cambiata ed abbiamo permesso a loro di segnare tanto. Non possiamo lamentarci delle assenze, perché i giocatori che vanno in campo devono essere capaci di reagire a queste situazioni; invece per tutto l’anno questi cali di concentrazione sono stati il nostro peggior difetto ed oggi si è visto.
Giulio Pasolini