Milano, 14 maggio 2017 – Vince l’EA7 Olimpia Milano alla fine questa delicatissima Gara 2 per 95-83 vs i Paladini di Sicilia ma dilatando lo scarto solo nella parte finale del match e, cosa ancora più importante, impattando la serie sull’1-1 prima di Gara 3 e 4 in Sicilia. Una Milano sotto choc dopo il passo falso di venerdì sera in Gara 1 che ha dato la netta sensazione di non voler essere isterica bensì chirurgica, cercando di esserla Orlandina permettendo. E la Betaland non le ha permesso più di tanto frizzi e lazzi, anzi, ha lottato con veemenza sino alla fine dovendo arrendersi poi alla netta differenza di potenza vicino al ferro, nei pressi dei quali Raduljica, Macvan ma specie Tarzcewski e Pascolo hanno fatto valere atletismo e sostanza vs un settore avversario a dire il vero minato dal fattore “falli” fin da subito.
Era quindi logico che Gennaro Di Carlo, privo di Dominique Archie per un malanno sin dalla fine di Gara 1, abbia buttato nella mischia il rientrante Berzins al posto dello yankee ma abbia dovuto far ricorso alla zona più del solito in quanto Repesa ordinava di attaccare il ferro e di prendere spesso possesso del pitturato avversario in fase di possesso. E contro la potenza dei lunghi milanesi, lentamente ma inesorabilmente, la Betaland ha dovuto ammainare bandiera minuto dopo minuto, specie quando la percentuale da tre non l’ha più assistita come nel primo tempo ed in Gara 1.
Ma per Milano non è stato tutto rose e fiori. Ok si è vinto e con ben 5 uomini in doppia cifra ed alcune prove singole notevoli. Come Il Cincia che ha realmente a volte portato lo scompiglio nella difesa orlandina andando in doppia cifra e collezionando ben 6 assist; come Dada Pascolo che ha fatto vedere quanto possa essere immarcabile in certi fragenti, specie da post basso; come Ricky Hickman, MVP della gara con le sue triple, 4 assist e dopo un primo tempo di scarsissimo impatto offensivo ma soprattutto difensivo; come infine Kruno Simon che quasi senza dare nell’occhio ha collezionato 14 punti e molta sostanza. Ma se si vuole andare in Sicilia senza correre rischi ci vuole più intensità in difesa, maggiore attenzione alle transizioni avversarie (letali da tre Diener, Ivanovic e Tepic quando si corre), evitando di dare coraggio ad una squadra che non ha letteralmente nulla ma nulla da perdere.
La Betaland invece esce dal campo a testa molto alta. E’ stato impressionante per come i ragazzi di Di Carlo ci abbiano creduto, normale avendo la testa leggera ed il cuore caldo dopo Gara 1 ma se si vuole sognare ancora, e per come conosciamo Gennaro Di Carlo ne siamo certi che non stenderà il tappeto rosso a Milano, occorre studiare come limitare i lunghi avversari che hanno realmente quello che fa la differenza. E’ vero che senza Archie si perde anche quell’atletismo che di solito l’ala forte orlandina porta anche vicino canestro ma servono un Delas, un Iannuzzi ed un Nicevic più attenti nei tagliafuori ed a non farsi travolgere dalla possanza milanese.
Vedremo, intanto tutti pronti per un’importantissima Gara 3 al PalaFantozzi che sarà sold out.
La cronaca
Primo periodo, Milano parte ancora un pò sonnacchiosa, Betaland leggera come una piuma nonostante l’assenza di un ottimo Archie di Gara 1 e se qualcuno pensava ad un’Olimpia travolgente si sbagliava di grosso. Ci prova Simon a modo suo, da tre, a spezzare l’equilibrio dei primi minuti al 5′ ma in campo c’è sempre un certo Diener, lasciato solo da un distratto Hickman ed è 13-13. Il Cincia è elettrico, spinge a più non posso per cercare punti facili allo scopo di “uccidere” la gara, come se non bastasse ruba palla dopo il suo 17-13 e fa 19-13 con Di Gennaro a dir poco indiavolato. Ma la Betaland che si rivede in campo la mette da tre con Ivanonic, 19-16. Radulijca cerca di darci dentro ma Berzins, appena entarto per la Betaland, gli risponde a tono e non senza che la difesa delle scarpette rosse non abbia colpe concrete, 21-21 al 9′. E si chiude sul 25-25 con Macvan, Laquintana ed il polacco Kikowski che si iscrivono a referto per la prima volta. Milano ok ai rimbalzi d’attacco ma la parità è segno che i campioni in carica hanno ancora delle difficoltà a far andare al massimo il proprio motore, siciliani invece benissimo, di testa e di gambe.
Secondo periodo, si vede Abass in campo per Milano ma la costante è un’Orlandina che resta a contatto con l’Olimpia. Anzi, va addirittura avanti con Ivanovic da tre (29-30 al 14′ dopo un inizio di periodo sempre intenso ma con poca precisione al tiro. Ora c’è Kalnietis che mette una tripla e Milano prova a scappare con McLean ed il Cincia (36-31 al 15′), ma c’è un certo Mario Delas, rientrato dopo i 2 falli in un amen all’inizio che punisce a rimblazo d’attacco una difesa milanese rivedibile. Ma l’Olimpia c’è adesso, sempre Macvan sigla il 40-33 con Gennaro Di Carlo costretto a chiamare tempo: ora Milano c’è e si vede, tira poco da tre e cerca molto i lunghi sotto per avere punti a iosa e gravare l’Orlandina di falli se possibile. La Betaland però ha sempre un certo Diener, tripla e Repesa chiama tempo sul 42-36 e dopo Berzins. Milano stringe i denti e dopo un tecnico a Raduljica chiude sul 49-43.
Terzo periodo, Di Carlo si gioca la carta zona 2-3 avendo problemi di falli con Delas e Iannuzzi mentre Repesa butta nella mischia Tarczeweski che alla fine prenderà ben 8 rimbalzi d’attacco risultando decisivo nel match. Ma la nota lieta in casa Olimpia è (finalmente), Ricky Marciano Hickman che, con una zona abbastanza lasca dagli angoli dei bianco-azzurri, risponde presente griffando questa Gara 2, dopo un primo periodo rivedibile. E’ proprio l’ex Pesaro e Maccabi che da il +12 con una tripla delle sue al 26′ (66-54), ed è facile capire che se si gioca a chi ne fa di più questa ottima Betaland regge sino ad un certo punto. Il polacco Kikowski infatti, dopo due triple consecutive nei primi possessi del periodo, fa cilecca per ben tre volte successive. Non fa cilecca invece un sontuoso Milenko Tepic (66-56), ma c’è sempre Dada Pascolo che da sotto è quasi illegale con la sua incredibile apertura alare. Poi il Cincia commette uno strano, quanto inutile, antisportivo per Il Sandrone Nicevic che ridà coraggio ai ragazzi di Di Carlo ma se Tepic è l’assicurazione sulla vita dei Paladini, Hickman lo è per Milano con un gioco da tre punti, 73-63. Ma l’EA7, in controllo o quasi del macth, a volte si perde in un bicchier d’acqua, Fontecchio ad esempio si fa battere dal palleggio da Diener e fa fallo, inutile, consentendo ai siculi di chiudere addirittura sul -5 sul 73-68.
Quarto periodo, Orlandina minacciosa e mai doma, Nicevic e Laquintana danno addirittura il -3 alla Betaland (75-72), ma ci pensa Hickman da tre (che chiuderà da MVP con 17 p.ti e 4/7 dalla lunga), a ricacciare indietro gli avversari che si fanno sorprendere spesso dal fondo nonchè dalla rimessa dal fondo, McLean ringrazia ed è 81-72 al 33′, un 6-0 di parziale che fa male alla Betaland. I siciliani insistono con la zona e quando Delas prima e Iannuzzi dopo vanno al ferro, Repesa chiama tempo sull’81-76 al 35′ non accettando minimamente il rischio di vedersi gli ospiti a contatto. Per tre minuti pieni non si segna da ambo le parti, si lotta in modalità Playoff come è giusto che sia e si spreca sui due lati del campo con l’Orlandina che però pecca troppo in difesa sui rimbalzi (40-28 per Milano alla fine), Tarczewski domina e regala extra-possessi ai suoi armando la mano ora di Pascolo, ora di Kruno Simon, la Betaland è costretta ad arrendersi alla fine ma sempre a testa alta. Al Palafantozzi da dopodomani saranno due gare mozzafiato per la storia del club siculo, sperando di recuperare Dominique Archie.
Gara 2
EA7 Olimpia Milano – Betaland Capo D’Orlando 95-83
Parziali: 25-25; 24-18; 24-25; 22-15
Progressione: 25-25; 49-43; 73-68; 95-83
Serie 1-1
MVP: Ricky Hickman fa vedere tutta la sua qualità dopo un primo periodo freddo, Dada Pascolo conferma la sua crescita. Applausi per Milenko Tepic.
WVP: Simone Fontecchio appare spaesato. Ma si rifarà.
Fabrizio Noto/FRED