Atene, 23 agosto 2017 – Bene, ma non benissimo. Anzi, ad essere come sempre molto sinceri, benino e non bene perché se perdere contro la Serbia è pur sempre una sconfitta onorevole se resti nel gap degli 8 punti finali – una Serbia falcidiata dalle assenze come quella di Teodosic – l’Italbasket oggi ad Oaka nel primo match dell’Acropolis 2017 ha lasciato sul campo la netta impressione che se la difesa regge come dovrebbe, e questa sera la difesa ha retto abbastanza (potremmo poi discutere sull’eventuale indolenza di diversi giocatori serbi come Bogdanovic e soprattutto Macvan, molto al di sotto del loro standard abituale), l’attacco resta un enigma irrisolto che procura più grattacapi che sorrisi.
In fin dei conti il finale che recita 65-73 a favore dei dirimpettai in riva all’Adriatico certifica ancora una volta la difficoltà nel superare a referto il muro dei 70 punti per questa Italia, che tira tanto (forse anche troppo), dalla lunga e che dipende quindi tanto (forse anche troppo), da questo fondamentale di gioco. Se poi si controllano i freddi numeri, scopri uno sconfortante da 9/31 per l’Italia vs il 6/17 dalla lunga dei serbi. Poco da dire insomma.
Senza dilungarci in de profundis lapalissiani e che non aiutano, è però evidente che se non riesci quasi mai a superare i 70 punti il margine di errore che hai quindi in difesa è ancor più elevato, senza dimenticare che tra ben 8 giorni dovrai calarti a Tel Aviv in un’atmosfera, contro i padroni di casa, nella quale sarà importante la personalità ed il carattere della squadra. Certo, poi avremo le altre 4 gare ma sappiamo bene quanto conterebbe per l’entusiasmo e la convinzione del gruppo un bel debutto con vittoria, oltre che per la classifica…

Cusin vs il centrone serbo Marjanovic by Ciamillo-Castoria da FB Italbasket
Comunque sia, una gara condotta dagli Azzurri quasi sempre a contatto della Serbia che ha sudato a scrollarsi di dosso un’Italia tonica, motivata e pronta a dare molto del proprio spalle a canestro. Come sempre una buonissima partenza con un primo periodo da 24-22 a favore dell’Italia, un secondo periodo così così ma sempre in scia della Serbia che ha sfruttato al meglio sempre l’imponenza del super-centro Marjanovic – 21 p.ti per lui e dato da non sottovalutare, quanti falli ha commesso il centrone avversario? Pochi, troppo pochi per pensare di poterlo escludere dal gioco… – al cospetto del trio Cervi–Cusin–Biligha ed a tratti anche Burns (questi ultimi due direi indispensabili a questa squadra).
Nel terzo periodo forse la migliore Italia di questo pre-Europeo tolta la bella prova vs la Turchia, avanti nel punteggio addirittura di 7 punti sul 49-42 (tripla di Gigi Datome dall’arco), ma dopo il logico time-out di coach Sasha Djordjevic, Serbia decisa in campo a portare a casa il match, controparziale bianco-rosso-azzurro da 8-0 ed ecco che la gara si è incanalata verso la vittoria finale degli Plavi, non in scioltezza ma senza più grandi patemi per 65-73 come accennato prima, con troppi errori al tiro da parte azzurra e con anche una sofferenza acclarata vs la difesa serba, più decisa di prima.

Gigi Datome by Ciamillo-Castoria FB-Italbasket
Buttiamo giù allora qualche altra considerazione in ordine sparso, senza una gerarchia specifica sulla relativa importanza delle stesse, semmai cercando solo di capire cosa potrebbe accadere da qui a poco (senza dimenticare l’Italia-Grecia di domani sera alle 20:00):
- A chi batte le mani, frettolosamente direi, dopo questa gara consigliamo prudenza e garbo, dopo le batoste vs Belgio e Francia era logico ed anche umana una reazione della squadra e c’è stata. Ma da qui ad essere ottimisti ce ne corre: il passo avanti c’è stato ma stiamo parlando di un pallido sole al suo sorgere, per il solleone si deve attendere.
- Confortanti miglioramenti da parte di molti ma non di tutti. Preoccupanti passi indietro invece da parte di Ariel Filloy: ok per due triple ben prese ma con in campo lui a gestire la manovra diversi errori nel ritmo offensivo ed in difesa poca aggressività.
- Altra gara iniziata con il piglio giusto e poi via via intensità scemata, allarmante ennesimo calo nel periodo finale. Ok, la forma non è ancora al massimo ma ci vorrebbe più personalità in certi momenti della gara, questa sera ad esempio gli “shootin’ circus” di Belinelli non sono entrati e gli effetti sul risultato si son visti.
- Forse mi sbaglio ma il gran lavoro in difesa di Melli lo sta quasi esautorando come finalizzatore e questa Nazionale asfittica ha bisogno anche di lui in attacco. Gigi Datome un po’ meglio in attacco rispetto a Tolosa (ricordiamoci che Gigi è stato fermo per bene un mese e mezzo dopo circa 2 anni di Obradovic ed una Euroleague vinta, uno shock emozionale non da poco…), idem per Dani Hackett che sembra però ancora soffrire la lunga assenza dai campi di gioco in questa stagione. Meglio anche Pietro Aradori che sembra sbattersi un po’ di più in difesa ma stiamo parlando di un po’ di più, eh…Osservate il suo fermarsi quando invece dovrebbe proseguire a difendere contro il proprio avversario quando questo cerca di attaccarlo in entrata…Perchè Pietro?
- Quanto manca Il Gallo…
- Arbitri bravi, bravi, bravi, fatemelo dire quando accade e di solito accade spesso ma non sempre. Non si sono per niente visti e la gara è filata via liscia che è stato un piacere. Niente a che vedere con le terne francesi, insomma arbitri greci di livello questa sera.
Attenzione adesso rivolta a domani sera, ore 20:00 vs i padroni di casa, per vedere ancora qualche miglioramento significativo, nella vittoria difficile crederci ma non disperiamo.
Le dichiarazioni di coach Messina:
“Oggi la squadra ha fatto dei passi in avanti molto seri. Abbiamo avuto un ottimo atteggiamento per quaranta minuti dovendo affrontare quello che è un serio problema anche a livello NBA, ovvero marcare Boban Marjanovic. Abbiamo costruito buoni tiri anche se ne abbiamo sbagliato qualcuno di troppo nei momenti cruciali del match. Sono contento per i ragazzi per questa prestazione contro una squadra da medaglia”.
Italia-Serbia 65-73
Parziali: 24-22, 14-18, 18-19, 9-14
Italia: Hackett 5 (1/3, 1/5), Della Valle, Belinelli 20 (1/2, 4/11), Aradori 11 (2/3, 1/2), Filloy 6 (0/1, 2/5), Biligha (0/1), Melli 6 (2/2, 0/2), Pascolo 2 (1/2), Cusin, Cervi 2 (1/1), Cinciarini ne, Abass, Baldi Rossi ne, Burns 4 (1/2), Datome 9 (3/5, 1/6). All: Messina
Serbia: Macvan 5 (1/5, 0/4), Bogdanovic 10 (2/4, 2/4), Lucic 12 (3/5, 1/1), Milosavljevic 2 (0/1, 0/3), Bircevic, Stimac 6 (2/2), Micic 6 (0/2, 2/2), Guduric 3 (0/1, 1/2), Jovic 2 (1/2, 0/1), Kuzmic 6 (1/2), Marjanovic 21 (6/8). All: Djordjevic
Arbitri: Anastopoulos, Karakatsounis, Pursanidis
Tiri da due Ita 12/22, Ser 16/32; Tiri da tre Ita 9/31, Ser 6/17; Tiri liberi Ita 14/19, Ser 23/26. Rimbalzi Ita 29, Ser 33. Assist Ita 10, Ser 18.
Fabrizio Noto/FRED