In un qualche modo era nell’aria da tempo. Che i rapporti tra la Virtus Bologna e Guido Rosselli non fossero idilliaci come lo erano stati nella passata stagione traspariva abbastanza chiaramente. Che si arrivasse a un fulmine a ciel sereno come quello di ieri, però, non era atteso. Vuoi per il ruolo di capitano rivestito dall’ex Venezia. Vuoi per l’attaccamento dei tifosi nei suoi confronti dopo la grande annata di A2 da miglior giocatore del campionato.
Il comunicato con cui la società lo ha messo, di fatto, fuori rosa ha colpito di sicuro l’ambiente, anche perché in un primo momento non ha fornito particolari delucidazioni in merito. Arrivate qualche ora più tardi per bocca del DS Valeriano D’Orta, che in un intervento presso un’emittente radiofonica ha spiegato come la società abbia preferito agire prima che una situazione chiaramente ai limiti deflagrasse in qualcosa di più grosso.
Rosselli non gradiva il ruolo ridotto (17’ di media con 3 punti segnati a per gara) a cui era costretto da un innalzato livello del roster e da proprie difficoltà atletiche, mal sopportando anche l’aver spesso giocato fuori ruolo. Da qui malumori che hanno minato il suo stato animo e, a sentire la società, rischiavano alla lunga di avere ripercussioni sullo spogliatoio.
Una scelta forse un po’ tardiva, dopo che in estate già c’erano stati dubbi sulla possibile collocazione del giocatore nel nuovo roster bolognese. Semplificando molto la questione, la proprietà avrebbe preferito liberarlo, mentre staff tecnico e ambiente hanno spinto verso la sua conferma. Che però ha portato alla luce tutte quelle difficoltà che si temevano
La Segafredo così, già sul mercato alla ricerca di un’ala grande titolare, si trova improvvisamente a corto di un ulteriore uomo di rotazione. Che, pur faticando parecchio, garantiva un discreto numero di minuti ad ogni incontro. La ricerca del quattro da quintetto ora, per forza di cose, dovrà subire un’accelerata, mentre fino ad ora ci si era mossi con molta premura, volendo attendere con pazienza l’occasione giusta, magari sul mercato dei tagli europei.
Il primo nome a tornare sui taccuini, dopo gli abboccamenti dei mesi scorsi, è stato quello di Christian Burns, coinvolto con i compagni di squadra nella complicata situazione di Cantù. Il nazionale italiano andrebbe a dare ai bolognesi quella presenza fisica e atletica (13,7 punti e 9,8 rimbalzi per ora) che è un po’ mancata fin qui in alcuni frangenti, anche se non è esattamente in possesso di un tiro da tre capace di aprire il campo come vorrebbe Ramagli (20% su oltre tre tentativi a incontro).
C’è anche da valutare la questione dei cinque contratti italiani depositati, ma in questo caso, probabilmente, si andrà con la contrattualizzazione del giovane Alessandro Pajola. Sempre cercando una collocazione a Rosselli, per cui si è mossa mezza A2, Trieste in testa dopo il vano corteggiamento estivo.
Tirando le somme, probabilmente siamo arrivati a un primo punto di svolta della stagione virtussina. Il roster a breve subirà un ulteriore cambiamento e sarà più vicino a quello definitivo. Certo, si sarebbe preferito poter completare l’opera con più calma.
Nicolò Fiumi