Dal sito olimpiamilano.com
“Texano di Austin, terra di football, Curtis Jerrells ha il fisico del culturista, grandi spalle, grandi pettorali, gambe muscolose ma ha sempre sognato di diventare un giocatore di basket. Nella storia della Baylor University di Waco, in Texas, Curtis Jerrells è stato a suo modo un giocatore storico. La scuola era uscita da un disastro, una storia bruttissima culminata con un omicidio addirittura dentro la squadra, che lo staff aveva cercato di coprire gettando discredito sulla vittima. Smascherata la vicenda, il programma cestistico era stato raso al suolo tra sanzioni, squalifiche, cattive abitudini, autodisciplina.
Il coach, Dave Bliss, venne ovviamente licenziato e al suo posto arrivò Scott Drew, figlio del coach di Valparaiso, fratello del Bryce Drew che giocò nella NBA e anche in Italia a Reggio Calabria. Drew doveva ricostruire il programma di Baylor, ripulirlo, ritrovare credibilità e aveva bisogno di reclutare qualcuno che accelerasse il processo. Lo individuò in Curtis Jerrells e fu così che per Baylor, Curtis si trasformò in una figura in un certo senso decisiva anche al di là delle sua comunque strepitosa carriera universitaria.
Finito il college, lasciata Baylor in buone mani e destinata a stagioni superbe, Jerrells transitò per i San Antonio Spurs ma senza resistere fino in fondo. E così nacque la sua carriera europea, al Partizan, al Fenerbahce, al Besiktas (più una brevissima apparizione spagnola, a Murcia) e infine Milano”