Pesaro – Come all’andata Vuelle Pesaro e Grissin Bon danno vita ad una sfida a viso aperto in cui la fanno da padrone gli attacchi; e come all’andata è la squadra ospite a prevalere, con la Grissin Bon a superare quota 100 ed a far pesare un roster più completo e che sta trovando finalmente gli equilibri.
La squadra di Menetti dà così continuità al suo buon periodo di forma e, dopo le prestigiose vittorie di coppa e nell’ultimo turno contro Avellino, trova un’affermazione comunque importante perché forse permette finalmente di poter dare un altro senso al proprio campionato senza preoccuparsi più della zona retrocessione.
La Vuelle invece aveva bisogno come l’aria di una vittoria, visto l’ultimo posto solitario in classifica e visto che le dirette avversarie si sono messe a correre; non si può dire che i ragazzi di Leka non ci abbiano provato, anche perché avevano portato il match sul loro piano preferito, ovvero quello dei ritmi alti, ma poi hanno dovuto arrendersi di fronte all’eccellente prova balistica della Grissin Bon
Gli ospiti hanno concluso con il 56% nelle triple ed il 61% al tiro, oltre ad avere raccolto 27 rimbalzi contro i 21 degli avversari; con numeri così era quasi impossibile per la Vuelle venirne a capo, eppure solo nel finale Moore & Co. hanno alzato bandiera bianca contro la gragnola di canestri avversari, tra i quali quelli di un redivivo Mussini.
L’inizio della Vuelle è “drammatico”, con i ragazzi di Leka che rimangono a guardare mentre la Grissin Bon se ne va in fuga grazie ad un insospettabile precisione nelle triple; così dal 4-5 di apertura ci si ritrova piuttosto velocemente con gli ospiti a condurre 17-4 grazie alla concretezza di Llompart e Markoishvili.
La Vuelle non sa che pesci prendere, anche perché coach Menetti fa difendere quasi sempre i suoi con una zona mascherata che, per tutto il match, riuscirà a mettere le briglie al pericolo pubblico n. 1 Dallas Moore; comunque sul 4-17 dopo 3:45 minuti Leka deve chiamare inevitabilmente un time out dal quale Pesaro se ne esce finalmente con un po’ più di verve.
Così, mentre la Grissin Bon si perde in qualche attacco un po’ troppo pigro, la Vuelle opera un controbreak di 11-0 con cui si riporta sul -2 (15-17), grazie ai soliti Moore e Mika, ma anche alla “garra” di Bertone; il quarto prosegue sui binari dell’equilibrio ed infatti si conclude con le squadre in parità a quota 22.
Al ritorno in campo le squadre si sfidano a viso aperto e viaggiano a braccetto per tutti i primi minuti; la Grissin Bon ha però un Wright inarrestabile che è un vero rebus per i lunghi avversari (11 punti nel quarto per lui), mentre Leka non riesce ancora ad ottenere niente da Little ed Omogbo.
Così a 4 minuti dalla fine gli ospiti si trovano sul +7 (32-39) anche a causa di un paio di contropiedi regalati da Pesaro; a questo punto però si iscrivono alla partita anche Omogbo e Ceron (mentre Little continua a latitare), i quali segnano 6 punti a testa negli ultimi minuti e, con la loro energia, riportano Pesaro a contatto, prima che due liberi di un chirurgico Llompart non fissino il parziale dei primi due quarti sul 45-48.
Il terzo quarto si apre ancora all’insegna degli alti ritmi e dell’equilibrio; la Vuelle dopo quasi tre minuti riesce addirittura a mettere per la prima volta il muso avanti, grazie alle incursioni di Bertone che rompono gli schemi difensivi di Menetti (53-52).
Pesaro si trova ancora in vantaggio poco dopo grazie ancora ad una tripla di Bertone (58-57), ma poi la Grissin Bon trova una sequela di triple che la proiettano sul 65-73 di fine terzo quarto.
L’ultimo quarto diventa un vero e proprio corri e tira anni 80, con le squadre a scambiarsi canestri a raffica, ma rimanendo sostanzialmente sempre a stretto contatto; un Monaldi scatenato, infatti, propizia la rimonta dei padroni di casa, che dopo tre minuti sono di nuovo in vantaggio sul 79-78, con una tripla di Omogbo.
Subito Della Valle trova la sua unica tripla della partita che riporta di nuovo in vantaggio i suoi, ma il ritmo è talmente alto che i canestri si susseguono a grande rapidità, anche se Pesaro non riesce mai ad andare oltre al + 1, mentre la Grissin Bon sembra avere un maggiore controllo sul match.
A 5 minuti dalla fine ancora una tripla di Omogbo riporta davanti i suoi (86-85) e poi, successivamente, è il turno di un encomiabile Mika a propiziare il 91-90; in tutti i casi, però, la Grissin Bon reagisce da grande squadra e, puntualmente, trova la forza di reagire immediatamente agli attacchi avversari.
Sul 91-90 è il glaciale Llompart a trovare una tripla che smorza subito l’entusiasmo avversario e poi due tiri liberi di Wright riportano gli ospiti sul +4; una tripla di Little rilancia i biancorossi di casa sul 94-95, ma Reggio trova ancora due liberi di Llompart e poi un canestro di Wright.
Sul 96-99 la Vuelle ha in mano la palla con circa 30 secondi da giocare ma, al ritorno in campo dopo il time out chiamato da Leka, prova un difficile passaggio sotto canestro per Mika che invece viene intercettato da Wright, che si procura i due liberi che mettono la parola fine sulla partita.
Tuttavia negli undici secondi che rimangono, dopo l’attacco della disperazione tentato da Pesaro, c’è anche il tempo per Mussini per trovare la sua quarta tripla e permettere ai suoi di ribaltare la differenza canestri, qualora dovesse ancora servire.
Victoria Libertas Pesaro – Grissin Bon Reggio Emilia 96-104
Parziali: 22-22; 23-26; 20-25; 31-31
Progressione: 22-22; 45-48; 65-73
Tabellini
Mvp: nella Grissin Bon sono stati in tanti a mettersi mostra, soprattutto a livello offensivo, ma con la partita di oggi si può dire che il sorprendente Llompart abbia suggellato il suo ottimo periodo che sta avendo dal suo arrivo a Reggio Emilia e non solo per le sue cifre di tutto rispetto (20 punti e 4 assist)m anche per il fatto di essere stato un ottimo metronomo e chirurgico nel sapere colpire nei momenti più opportuni
Wvp: nel finale anche lui ha provato a dare il suo contributo con due canestri importanti, ma per il resto del match Mario Little è stato un buco nero per i suoi, mentre se la Vuelle vuole salvarsi deve per forza avere un suo contributo maggiore da lui e non sperare nelle prestazioni super di oggi da parte di Bertone e Monaldi
Sala Stampa
Spiro Leka
Se la mia squadra inizia in maniera così soft, subendo 17 punti in tre minuti e mezzo, vuol dire he c’è stato un errore da parte mia di cui mi prendo tutte le responsabilità. In settimana ho cercato di far capire ai miei ragazzi che oggi era la partita della vita, come lo saranno almeno tutte quelle che giocheremo in casa di qui alla fine del campionato, ma evidentemente non sono riuscito a fare arrivare il messaggio. Abbiamo concesso a Reggio di prendere subito fiducia al tiro e di mantenerla così per tutta la partita, da squadra esperta qual’è; noi siamo stati bravi a reagire ed a rimanere in partita per tutti i quaranta minuti, ma purtroppo ci siamo portati dietro come una zavorra per tutta la partita il nostro approccio sbagliato. Va comunque dette che, pur avendo avuto le nostre pecche difensive, la Grissin Bon ha fatto una prestazione offensiva di prim’ordine
Max Menetti
Io e i miei ragazzi siamo molto soddisfatti della prestazione di oggi; venivamo da tre belle vittorie tra coppa e campionato, ma anche da un periodo molto duro ed oggi era importante riuscire a raccogliere le nostre energie inevitabilmente un po’ scarse, cosa che siamo riusciti a fare con grande lucidità. Avevo detto ai miei ragazzi di essere preparati a qualsiasi tipo di partita ed in effetti è venuto fuori un match un po’ anomalo, ma siamo sempre riusciti a non perdere la bussola ed a seguire il nostro piano partita. Sono contentissimo per la prova da Mussini, che veniva da un periodo molto difficile, e sono felice per avere ribaltato la differenza canestri, il che ci permette finalmente di tirarci fuori dalle sabbie mobili della bassa classifica, in cui ci eravamo cacciati con il nostro 0-6 di inizio campionato. Comunque bisogna fare i complimenti a Pesaro per come ha lottato e per come ha giocato; io penso che il punteggio alto sia stato merito di due grandi attacchi e non necessariamente bisogna pensare che le rispettive difese siano state deboli.
Giulio Pasolini