TERAMO – Come avevo scritto nella preview, quasi come nei migliori film di fantascienza, al PalaScapriano è andata in scena la partita come preventivato: finale thriller all’overtime con Biella che sperpera il vantaggio di diciassette punti costruito a cavallo tra il primo e il secondo quarto. Un match condito da numerosissimi errori, considerato il ragguardevole dato relativo alle palle perse: (50 tra le due squadre), e condizionato dalla prestazione non certo esaltante di Zoroski che ha sentito tanto, forse troppo, l’importanza di questa partita.
Ma veniamo alla cronaca nuda e cruda: dopo un breve periodo di sostanziale parità, Biella comincia a menare le danze: mani sempre addosso, con arbitri abbastanza permissivi, canestri trovati con semplicità e facilità, complice una colpevole difesa casalinga assente per i primi quindici minuti di gara. Così Biella si porta sul 26-43 con un margine di diciassette punti da governare. Coach Ramagli non ci sta, chiama time-out e rimanda in campo una squadra completamente trasformata. Nel giro dei pochi minuti per chiudere la prima parte di gara Teramo trova il canestro del 41-43 rimettendosi completamente in partita.
Nella secondo tempo a parte una fugace apparizione con il naso avanti dei padroni di casa, Biella sembra essere in controllo, e si riporta anche sul +11 con la tripla di Matteo Soragna. Inizia così l’incandescente ultimo quarto: ancora una volta i biancorossi rientrano in partita e si portano in parità, ma l’ultimo minuto sembra essere quello che potrebbe tagliare le gambe ai ragazzi guidati da coach Ramagli: Sosa metta la tripla del +3, portando la sua squadra sul 76-73. Diener non ci sta e presa la palla, tenta di mettere la tripla del pareggio che non entra, ma l’arbitro più vicino all’azione, quello di una scadente terna arbitrale per questo match, fischia il fallo di un giocatore biellese che porta il Drago in lunetta con tre tiri liberi: tutti segnati, con una palla a dir poco incandescente. L’ultimo possesso degli ospiti si ferma sul ferro e si va perciò all’overtime.
Ed allora di va al supplementare che vive sull’alternanza dei possessi fin quando Biella mette il naso avanti, ma una giocata di Boscagin rimette i numeri a posto. Alla fine, sull’85-83 con 17 secondi ancora da giocare Slaughter, assente per tutto il secondo tempo, si fa rubare palla da De La Fuente che chiude così l’incontro. Teramo può tirare un grande sospiro di sollievo ed aspettare la pausa della Final Eight con maggiore tranquillità. L’incontro di sabato prossimo (diretta SkySport 2 ore 20.00), contro la Dinamo Sassari potrà essere gestito senza l’obbligo della vittoria a tutti i costi che dovrebbe portare maggiore tranquillità alla squadra di Ramagli. Per Biella un altro capitolo da archiviare, con tanti complimenti ma senza i due punti. Certo la salvezza non è un problema per la squadra di coach Cancellieri, ma per ambire a un posto nei Play-Offs bisogna fare qualcosa di più.
Banca Tercas Teramo – Angelico Biella 87-83 dts
MVP: Drake Diener, padrone assoluto dell’incontro nel momento in cui ha deciso che la partita andava vinta.
WVP: Zoroski, che nonostante chiuda in doppia cifra, commette troppi errori regalando ben otto palloni agli avversari senza recuperarne nemmeno uno. Dal play titolare ci aspettiamo di più. Ad onor di cronaca anche Roberto Rullo stasera non è stato affatto all’altezza del suo talento che sembra essere un po’ troppo latitante.
Progressione: 20-28; 41-43; 52-63; 76-76; 87-83
Parziali: 20-28; 21-15; 11-20; 24-13; 11-7
Sala Stampa:
Coach Cancellieri: Abbiamo giocato bene, ma siamo stati penalizzati dall’arbitraggio. Non potevamo certo vincere a Teramo con il margine che abbiamo preso nel primo tempo di diciassette punti, ma il vantaggio doveva essere gestito nel migliore dei modi. Non mi sta bene perdere con il fallo fischiato sul tiro da tre di Diener. Quest’anno è sempre così e ci sentiamo penalizzati dagli arbitraggi; non parlo solo di questa sera, ma del campionato in generale. La squadra non ha sofferto nel terzo e quarto periodo perché l’innesto di Maraschini ci ha dato un grande aiuto nelle rotazioni. Abbiamo dilapidato il vantaggio perché siamo stati molli e non abbiamo reagito alle azioni avversarie. Con più solidità mentale non avremmo lasciato il controbreak di 19-0.
Coach Ramagli: Da questa partita dipendeva il nostro futuro: o vita o morte. Così abbiamo avuto un blocco mentale, non abbiamo saputo fare nel primo quarto le cose che sappiamo e dobbiamo mettere in pratica. Ma questi ragazzi sono uomini, hanno capito e messo il cuore in campo. Questa è la partita che, prima di giocarla sul parquet, si gioca nelle nostre teste, e così l’hai combattuta non una ma tre, quattro volte. E ciò ci ha penalizzato. Alla nostra mollezza difensiva abbiamo risposto con un grande parziale, riportando in parità l’incontro. Bravo in particolar modo a De La Fuente che ha recuperato l’ultimo prezioso pallone. Le statistiche di questa partita non possono fare testo a causa della tensione con cui è stata giocata.
Mirko Pierpaolo Papirii