Ahi Leonis che fine ingloriosa di una stagione annunciata come bellissima e foriera di grandi successi… Il meritato e cercato successo nel derby romano di domenica 8 aprile ha salvato un’annata che rischiava di essere ancor più nera perché la sconfitta rimediata a Rieti, 74 a 61, l’avrebbe precipitata nell’inferno dei play out con tutte le imprevedibili conseguenze del caso.
La Zeus Energy Group invece si è guadagnata il diritto di sperare di provarci ancora fino all’ultima giornata perché ha vinto con quello che ha: carattere, desiderio di vittoria, due americani – compreso Martin appena arrivato in città – di buon livello, un gruppo di italiani che sa quello che bisogna fare in certi momenti della partita ed un allenatore, Alessandro Rossi, che ha proseguito il buon lavoro di Luciano Nunzi mettendoci la sua euforia giovanile e la voglia di spaccare il mondo.
La partenza di 8 a 0 per Rieti sembrava un segnale ma era troppo forte perché la Leonis non reagisse e difatti subito 8 a 5 con relativi time out dalle quali le due squadre sono uscite molto bene. Alla lunga, nel primo quarto ha reagito meglio l’Eurobasket Roma che ha trovato una sana gestione del suo tiro da tre mandato a segno in 4 occasioni su sei tentativi per un vantaggio di sei punti, 12 a 18. Punteggio basso ma logico vista la mancanza di tranquillità delle due squadre che si giocavano un bel pezzo delle loro speranze di post season.
Al ritorno in campo i giovani di Rieti hanno dato un pò di scossa al ritmo della gara, Conti e Savoldelli con quest’ultimo che ha messo il canestro del 20 pari dopo due minuti e 20″ di gioco. Da lì molto Sims, Deloach e Brkic per gli ospiti ed Hearst in cattedra per i padroni di casa ma niente canestri da tre, così il vantaggio all’intervallo lungo era comunque ancora di 6 per i romani, 28 a 34.
Molto è iniziato a cambiare a livello di inerzia e direzione della sfida quando il buon Sims, macchina da canestri fronte a canestro, ha commesso il suo terzo fallo, in attacco ed in modo molto sciocco dopo due minuti e 5 secondi e dopo un minuto anche Bonessio ha speso il terzo fallo, mettendo in crisi il settore lunghi ospite, già in difficoltà per tutto l’anno a rimbalzo. Eppure nonostante un grande Zaid Hearst autore di 12 punti nel quarto e nonostante fino ad un minuto ed 8 secondi dalla fine si fosse sul 45 a 40 con un parziale di 17 a 6 per Rieti, ecco che Brkic ha piazzato due triple per il sorpasso. Ma la storia era cambiata ed il canestro di Savoldelli da metà campo in equilibrio molto precario per il 48 a 46 dopo 30 minuti è stata la classica sirena dell’sos per la Leonis.
Non colta perché all’alba degli ultimi Carenza, Martin e Savoldelli ha improvvisamente portato Rieti sul più dieci, 56 a 46. L’ultimo sussulto di Deloach, 4 punti, ha rimesso un pò di pepe per un minuto, 56 a 50. Ma ancora Savoldelli da tre, e poi Gigli e Tomassini hanno riallargato la forbice e chiuso la partita senza possibilità di rientro per Roma.
Non una bella partita tecnicamente, giocata più coralmente da Rieti che ha giustamente vinto contro un gruppo di singoli.
Il commento di coach Turchetto, Leonis, a fine gara :”Penso che i 13 punti di scarto siano bugiardi rispetto alla partita e all’equilibrio che l’ha caratterizzata. Nella seconda metà di gara abbiamo sofferto la loro aggressività, ma soprattutto gli episodi, cioè il tiro di Pierich sul ferro e la preghiera di Savoldelli allo scadere, che da un potenziale +4 ci hanno portato all’ultimo intervallo sotto di due. Episodi, insieme al layup sbagliato e alla bomba di Carenza ad inizio di ultimo quarto che, a livello di energia, hanno scavato un solco e fatto girare la partita a favore di Rieti. Resta il rammarico per i tredici punti finali subiti, perché la prestazione difensiva è stata buona, tranne negli ultimi tre minuti in cui ci siamo un po’ disuniti, altrimenti la prova è da ritenersi soddisfacente, il linea con il trend della seconda parte di stagione”: