Roma, 16 aprile 2018 – E’ giunta in tarda serata la notizia che in molti, appassionati di basket e non, attendevano: la Corte Federale di Giustizia della Fip ha respinto il ricorso della Viola Reggio Calabria in merito alla sanzione di 34 punti di penalizzazione inflitto al team calabrese per presunte – a questo punto certificate – irregolarità nella documentazione fidejussoria presentata all’atto dell’iscrizione al campionato della Lega Nazionale Pallacanestro girone Ovest edizione 2017-18.
Dunque, come avrebbe detto Socrate, “sed lex dura lex”, e mai come in questo caso non posso che concordare con lui. Le leggi vanno rispettate ed i regolamenti sportivi anche di più in quanto l’ideale che spinge gli esseri umani a confrontarsi nel cimento agonistico, non possono avere che uguale, se non più intransigente efficacia, delle usuali leggi che regolano la nostra vita quotidiana.
Ma l’amarezza rimane ed è forte, inutile far finta di nulla o sviare, non certo perchè la giustizia non abbia fatto il proprio corso.
Perchè mai direte voi?
Semplice. Mettiamo da parte che chi vi scrive sia calabrese, sebbene di Catanzaro, storica “avversaria” cestistica della Viola Reggio Calabria (che sfide all’epoca nei tornei giovanili e nei tornei minori anche vs Lucio Laganà, il papà di Luca, Matteo e Marco !!?!??), e che, secondo un becero malcostume tipicamente italico, questa sera dovrei godere forse di queste disgrazie; mettiamo da parte che da anni vivo nella Capitale e che quindi seguo con fervore e malcelato affetto le sorti della Virtus Roma e da qualche anno anche della Eurobasket Roma, le squadre maggiormente rappresentative in città e quest’anno purtroppo direttamente interessate a queste vicende; e mettiamo infine da parte anche la mia stima nonchè ammirazione per coach Marco Calvani, persona che ha guidato quest’anno la Viola ad un campionato superbo, meritandosi ampiamente la post-season e dimostrando che è un allenatore di livello, in grado di far rendere al meglio il gruppo che gli si mette a disposizione. Ho ancora negli occhi i filmati del fine gara di ieri sera ad Agrigento, match vinto dalla Viola nel quale i calabresi hanno ancora una volta dimostrato la loro compattezza, il loro gioco ed il loro carattere battendo i siciliani, è con profondo senso di sgomento che mi son chiesto “Perchè tutto questo?”.
Quindi, mettendo da parte tutto questo, è giunta l’ora di essere decisi e fermi: fa male che si debba attendere la fine della stagione regolare, e non è la prima volta che ciò accade anche su argomenti forse meno da prima pagina come questo affaire Viola, per punire una squadra che a quanto pare abbia usato male i regolamenti, o peggio, li abbia aggirati truffando il sacro criterio della lealtà, basilare nella competizione agonistica sportiva.
Non si può far finta di nulla dunque, è inammissibile che chi ha il compito di dirigere e controllare un sistema professionistico sportivo possa subire queste clamorose e gravi perdita di credibilità: dove si trovava chi doveva controllare che la fidejussione presentata dalla dirigenza arancio-nera fosse in regola? Controllare una fidejussione bancaria significa investire, non perdere, un paio di giorni di tempo se non anche meno. Perchè non è stato fatto tempestivamente? Chi ha avallato la regolarità di questa fidejussione iscrivendo la Viola al torneo di A2 girone Ovest?
Perchè l’irregolarità è stata scoperta solo da un mese a questa parte e quindi dopo almeno 7 mesi dalla presentazione della documentazione in Lega Nazionale, ledendo di conseguenza gli interessi del team stesso, dei loro avversari, dei loro tesserati ma principalmente dei loro sostenitori?
Da diverso tempo chi governa la nostra pallacanestro non riesce proprio ad ergersi a stella polare del Movimento, producendo sovente confusione e quindi incertezza, allontanando persone che vorrebbero dare il proprio contributo per la rinascita di esso, come si può poi pretendere che queste ultime possano investire nel basket se alla base, appunto le regole ed i regolamenti, risultano essere laschi o gestiti in modo a dir poco approssimativo? La cosa ancora più grottesca è che in molti casi queste carenze o lacune non sono certamente volute, semmai indotte da un certo senso di pressapocchismo misto all’incapacità di procedere in maniera oculata, a dirla tutta un fantozziano insieme di figure che riesce con puntualità a produrre dei brogli la cui generazione superano, come in questo caso, uno stupore identico a quando ci si trova al cospetto di un qualcosa che supera di gran lunga la più fervida fantasia.
Chi vi scrive non ha la palla di vetro nè tantomeno il potere di poter cambiare le cose ma da queste colonne sarò/emo sempre attenti ad accendere più di un riflettore su questi casi che, ripeto, con un minimo di buon senso, non dovrebbero proprio accadere e che screditano l’impalcatura, scricchiolante, minandone nelle fondamenta per il senso di sfiducia che alla fine provocano.
Infine, concedetemi di salutare ed abbracciare i tifosi della Viola Reggio Calabria ed assieme a loro, sempre calorosi e presenti nei palazzetti italiani, tutti gli straordinari protagonisti di una stagione che avrebbe avuto del memorabile: da AJ Pacher a Chris Roberts, da Patrick Baldassare a Riccardo Rossato e Lorenzo Caroti, sino ad arrivare a Lorenzo Benvenuti e Tommaso Carnovali più Celis Taflaj, sino a chiudere con il giovanissimo Allen Agbogan, guidati da quel Signore della nostra pallacanestro che è Marco Calvani. Un forte abbraccio a tutti Voi aldilà dello Stretto e coraggio, siete già caduti in passato e sono certo che, come allora VI rialzerete più forti di prima!
Fabrizio Noto/FRED