Torino- Inizio a dir poco sonnolento, come le tribune del PalaOlimpico che mostrano ampi spazi vuoti. Milano lascia l’intensità sui cuscini dell’albergo e concede ad Avellino di banchettare sotto il tabellone offensivo, ma anche gli irpini non brillano per convinzione e abnegazione. La prima nota interessante del match arriva nel secondo quarto, quando Facchini sbaglia chiaramente un fischio su Jaaber non sanzionando nè il fallo, nè la rimessa a favore. Peterson protesta in modo abbastanza forte contro un santone della “grande T”, ma non solo ottiene la grazia su quell’azione, ma anche il fischio palesemente compensativo su quella successiva con un curioso palming fischiato a Dean. Anche i più grandi hanno rispetto dell’anzianità. Milano con un Greer in palla vola sino al +15 (35-20), ma la sempre presente inconsistenza mentale biancorossa consente ad Avellino di rientrare. Pecherov in difesa non chiama almeno tre blocchi ai propri compagni, rischiando di comprometterne la salute, mentre le aberranti scelte difensive sulle rotazioni permettono a Lauwers di fare l’unica cosa che sa fare in modo eccellente su un campo: tirare da tre punti. E’ tutto suo il 6-0 di parziale che riporta Avellino definitivamente in partita alla pausa lunga.
Il secondo tempo dell’AIR è da paradiso per la lucidità, aggressività e voglia, sfociata in 52 punti segnati. Non facciamoci ingannare dall’11-22 da tre punti, perchè quei tiri sono frutto di un attacco intelligente e di convinzione. Green dopo due minuti di ripresa ha già 10 assists (chiuderà a 20), ma tutto quello che la quota finale non dice, è quanto questo giocatore pensi prima al making e poi al playing. I suoi servizi in camera arrivano nelle mani dei tiratori “in scanalatura” e Dean, nel momento del parziale importante dell’Air, ha ricevuto due palloni dal penetra e scarica del folletto, solo da spingere nel canestro per il ritmo, il tempo scenico e la precisione con i quali venivano eseguiti. E’ inspiegabile come Milano giochi tutto il quarto periodo come un’accozzaglia di singoli viziati, che non hanno bisogno di sacrificarsi per raggiungere gli obiettivi. Credere che i milioni di euro in campo, diano le vittorie è un errore madornale e l’atteggiamento dei vari Greer e Hawkins, è stato fin troppo palese. La cosa ancor più curiosa è capire perchè una squadra di questa caratura muoia sempre nei momenti in cui si deve dare quel qualcosa in più per vincere. Ora iniziano ufficialmente i processi perchè l’ennesimo obiettivo stagionale è fallito e non ci sono più alternative alla pochezza di questa “franchigia”.
Quotes:
Peterson: non abbiamo saputo chiudere la partita dopo il 35-20, Lauwers ha fatto due canestri da tre importanti, ma è tutta colpa nostra perchè stavamo giocando bene ed eravamo in controllo. Loro sono una buona squadra, stanno salendo di rendimento partita dopo partita e hanno avuto sei giocatori in doppia cifra (hanno giocato con 7 ndr.). Noi abbiamo sbagliato qualche passaggio di troppo, fatto una brutta difesa su Green e sui loro tiri da tre punti. Mi dispiace per i cori, è giusto che i tifosi non prendano bene la sconfitta, ma questa squadra in settimana lavora sodo e mette intensità. Loro hanno tirato benissimo da tre punti e attaccato molto bene, sebbene siano scesi in campo rimaneggiati. Ci manca la partita infrasettimanale che in questa situazione sarebbe un toccasana, oggi Eze ci avrebbe fatto comodo per la difesa sul pick and roll, ma io credo in questa squadra e nel lavoro dei miei giocatori.
Vitucci: basta che non parliamo di miracoli. Siamo stati bravi perchè all’inizio abbiamo subito molto l’emozione del debutto, eravamo rigidi e lenti nell’esecuzione di qualsiasi cosa. Poi quando abbiamo chiuso il primo tempo sotto di due punti, con la squadra che cominciava a sciogliersi e si rendeva conto che nonostante le statistiche fossero a vantaggio loro si poteva pensare di vincere. Abbiamo attaccato molto bene, a parte la prima azione contro la 1-3-1, anche se dovevamo un pò aspettarcela. La stazza ci penalizza molto negli esterni, però sappiamo che è meglio non reagire ai quintetti altrui, cercando di metterli in difficoltà con qualcosa di diverso. E’ stata una bella prestazione di carattere che poi nel secondo tempo è stata avvalorata dalla tecnica. Green è stato molto bravo a gestire il pallone, a punire le rotazioni tardive degli avversari, anche per i tiri da tre punti di Lauwers e Dean. E’ un grande giocatore che gioca con la squadra e per la squadra rendendo tutti contenti. Lui mi ha chiesto di stare tranquillo dopo una palla persa, perchè ha bisogno di vedermi in controllo per essere in controllo anche lui. E’ un doppio feedback che ci diamo vicendevolmente, anche se ogni tanto bisogna sfogare un pò di nervosismo dalle linee che delimitano il mio spazio, l’arbitro che passa davanti e gli sguardi di Facchini.
Air Avellino – Armani Jeans Milano 92-84 (17-22, 40-42, 66-65, 92-84)
MVP: Marques Green. Un vero condottiero di grande solidità e sagacia tattica. I 20 assists sono il corollario ad una prestazione da leader.
WVP: Richard Mason Rocca. E’ quello che soffre di più della cura Peterson, non ha continuità sul campo e quando ci va è deleterio.
Simone Mazzola