E’ probabilmente il prospetto più intrigante del nostro basket. Arrivato dalla Serie A2 per l’esattezza da Treviglio, Andrea Mezzanotte ha come missione quella di crescere. Non sarà facile, le attese nei suoi confronti sono elevate per il lungo di recente apparso uno dei migliori alla sfortunata spedizione Azzurra in Germania ai FIBA U20M, nella quale l’Italbasket ha collezionato solo l’8° posto, dopo aver conquistato, sempre con lui nel roster, prima il bronzo U18M nel 2016 e l’argento ai Mondiali U19M in Egitto lo scorso anno.
Quindi non sarà per niente facile mantenere quelle qualità che lo hanno reso uno dei più interessanti prospetti giovanili azzurri e, allo stesso tempo, lavorare tanto per crescere dal punto di vista fisico e tecnico per reggere l’impatto con la Serie A e l’EuroCup.
Ma lui, Andrea Mezzanotte, uno dei nuovi arrivati in casa Aquila Basket, lo sa benissimo che questa pre-season a Trento per lui è partita all’insegna della “scoperta”, dentro e fuori dal campo. Intanto, ad allargare il gruppo in questi giorni in cui è assente anche Diego Flaccadori (con l’assistant coach Lele Molin impegnato con la Nazionale), è arrivato il playmaker americano Marcus Lovett Jr., realizzatore mancino in uscita da St. John’s University. Lo paragonano a Jack Galanda, per altezza, ruolo e modo di giocare. Forse sì, potrebbe essere simile al grande ex della nostra Nazionale Andrea Mezzanotte ma la cosa più importante adesso è restare con i piedi per terra.
Ma ecco il pensiero del giovane Andrea Mezzanotte, le sue prime parole da giocatore dell’Aquila Basket Trento:
«La prima cosa che mi ha colpito è il tipo di sforzo fisico e di ritmo di gioco imponga far parte di una squadra di pallacanestro di questo livello: l’amichevole contro il Bayern e i primi allenamenti mi hanno già fatto capire che qui è tutta un’altra cosa rispetto alla Serie A2. In questa preseason so di poter avere subito spazio e occasione per mettermi in mostra, spero di sfruttare bene l’occasione e più in generale di sfruttare la fortuna di essere arrivato in un club come Trento. Ho parlato tanto con il general manager, il coach e il preparatore atletico: voglio riuscire a guadagnarmi fiducia lavorando tanto giorno dopo giorno, perché so di dover crescere tantissimo sotto tutti i punti di vista. Che tipo di giocatore sono? Un lungo che apre il campo, è una delle cose che so fare meglio, perché posso portare gli avversari oltre la linea del tiro da tre punti. Dovrò abituarmi in fretta a livello e ritmo di gioco di Serie A ed EuroCup, prenderò spunto da Dada Pascolo che negli scorsi anni per me è sempre stato un riferimento per come riesce a mascherare con la tecnica e l’intelligenza cestistica i suoi apparenti limiti fisici».
Gli fa eco Alessandro Giuliani, responsabile dello scouting del team bianconero:
«Andrea è un giocatore nel quale noi crediamo molto per futuro ma anche per il presente, un ragazzo che ha grandi margini di miglioramento fisici e tecnici. Per la prima volta “sbatte il muso” contro giocatori fisici, diversi, esperti. Ho avuto la fortuna di allenare Giacomo Galanda in passato e Andrea per certi versi un pò me lo ricorda: è chiaro che serve tanta pazienza e una crescita a 360°».