Brindisi, 18 settembre 2018 – Non è una persona che ama apparire, neanche alzare i toni oppure usare frasi “forti” per esprimersi. Simone Giofrè, il nuovo Direttore Sportivo della New Basket Brindisi targata dallo scorso anno Happy Casa, usa toni pacati e tranquilli preferendo la naturalezza della silenziosità o dei toni bassi per esprimere quanto pensa. Meglio una riflessione in più rispetto ad un gesto magari più deciso per trasmettere le sue idee.
Un professionista serio Simone Giofrè in un mondo che del resto deve esprimere qualità, approdato appunto a Brindisi da questa stagione, ancora più a sud di dove si trovava qualche tempo fa, Roma sponda Virtus, partendo da una roccaforte storica complessa ed esigente della nostra pallacanestro come Varese, a cavallo tra il 2011 ed il 2012, e protagonista da dietro la panchina di una cavalcata esaltante nella stagione 2012-13 culminata però in un nulla di fatto in termini di trofei o titoli vinti.
Comunque era quella Cimberio Varese, allenata da Frank Vitucci, partita a fari spenti in precampionato che chiuse da imbattuta, per quello che può contare, quella preseason; era la Cimberio Varese della finale persa in Coppa Italia contro la Montepaschi Siena, l’invincibile Siena di quel periodo ed eliminando in semifinale la rivelazione dell’anno, la Virtus Roma dei miracoli di Marco Calvani; era la Cimberio Varese vincitrice della regular season ma anche della semifinale scudetto Gara7 persa in casa, sempre vs la Montepaschi Siena e non senza qualche rovente polemica e tanti rimpianti (Montepaschi campione d’Italia ma con il titolo poi revocato per le tristi vicende che tutti conosciamo). Era una gran bella Varese insomma, sicuramente quella migliore in termini di appeal ma anche di questi risultati degli ultimi anni, poverissimi di soddisfazioni per i tifosi biancorossi dai tempi del grande 10° scudetto del 1998-99.
Ma il passato è passato, Simone Giofrè, da bravo professionista del rutilante mondo del basket, non è persona che rimurgina, semmai cerca d’imparare dal passato e dagli errori che potrebbe certamente aver commesso provando a migliorarsi, costantemente. Gli anni passati a Roma, alla Virtus Roma, lavorando in condizioni abbastanza complesse (per usare un eufemismo), all’inizio con una sorta di part-time e dopo alla luce del sole lo hanno probabilmente forgiato.
Oggi Simone Giofrè a Brindisi, una piazza che adora il basket, lo testimoniano questi giorni di precampionato nei quali Brindisi ha portato il suo basket, quello di Lega A, in giro per la Puglia raccogliendo consensi e vittorie ed entusiasmando nel recente, attesissimo “Memorial Pentassuglia“, battendo niente di meno che i montenegrini del KK Buducnost, una delle sedici sorelle di questa stagione in Eurolega: chiaro no? E guarda caso, a Brindisi c’è ancora coach Frank Vitucci, proprio come 6 anni fa a Varese, in quella strepitosa stagione conclusasi non come sarebbe e potuto essere per un nonnulla, certi connubi sono difficili da spiegare per come nascono chimicamente ed umanamente.
Lo sa bene il presidente Fernando Marino che ha voluto Simone Giofrè subito, probabilmente avendo intuito come possa integrarsi bene con l’ex coach di Venezia e Torino e di quella Varese, nella speranza che questa Happy Casa Brindisi possa far divertire i propri appassionati e magari anche l’Italia nel vedere gli svolazzi di un Adrian Banks anche lui, nel 2012-13 protagonista a Varese. “Money in the Banks” recitava un cartello di un tifoso a Masnago in quell’anno, con giocatori come Dusan Sakota, Mike Green, Brian Dunston, Ebi Ere, i giovani virgulti italici come Achille Polonara ed Andrea De Nicolao, con Bruno Cerella ed Erik Rush, più Deyan Ivanov.
Oggi a Brindisi invece sì, di quel gruppo straordinario c’è “solo” Adrian Banks ma l’ossatura promette molto, molto bene. Da un Alessandro Zanelli, desideroso di farsi apprezzare in Lega A dopo delle buone stagioni in A2 a Ricky Moraschini, l’ex-enfant prodige del basket bolognese un pò smarritosi in questi ultimi anni e che vuole riprendersi un posto al sole nel grande basket ma comunque reduce da Trento lo scorso anno, sino a Niccolò Cazzolato, la forza della concretezza e dello spogliatoio. La pattuglia assemblata da Simone Giofrè è poi un mix sapiente di esperienza, sagacia e talento con un buon atletismo: da l’ex-Cantù Jeremy Chappell al’ala forte Tony Gaffey; da Wes Clark al centrone polacco Kuba Wojciechowski per finire a quel John Brown portato da Simone Giofrè nel 2016 alla Virtus Roma, giocatore in grado di fare la differenza in A2 girone Ovest e molto bene lo scorso anno ad Est, a Treviso e che promette molto ma molto bene, pure se da neofita nel basket di Lega A.
Vedremo se questa Happy Casa Brindisi saprà e darà del filo da torcere agli squadroni più attrezzati, a quanto pare, del massimo campionato. Noi di All-Around.net ne siamo convinti, se lo merita Simone Giofrè per il suo lavoro, se lo merita Frank Vitucci, se lo merita l’incredibile pubblico brindisino che sogna ad occhi aperti. Lo abbiamo intervistato amichevolmente sul recente passato ma soprattutto sul presente, buon ascolto!
Fabrizio Noto/FRED