Ecco il PalaDozza di Bologna, l’impianto storico della pallacanestro bolognese ma anche italiano per certi versi che apre le porte al primo evento della stagione agonistica 2018-19: la Supercoppa italiana LNP di serie A2.
Vi prendono parte oggi venerdì 28 settembre quattro squadre che si giocano le semifinali: alle 18.30 Novipiù Casale Monferrato (finalista playoff nella scorsa stagione) vs Dè Longhi Treviso (semifinalista playoff) ed alle 21 Bertram Tortona ( vincitrice della Coppa Italia 2018) vs Lavoropiù Fortitudo Bologna 103 (semifinalista playoff 2018). Domani alle 18.30 la finale per il terzo e quarto posto ed a seguire quella per la Supercoppa LNP.
L’importanza della manifestazione è data dal fatto che siamo ad una settimana dall’inizio del campionato e quindi quelle che vedremo in campo sono squadre al 90 per cento rodate e pronte per il debutto, al netto di infortuni, ritardi, problemini vari che possono averne rallentato o meno la preparazione.
La prima cosa che salta agli occhi è che tre su quattro Fortitudo, Casale e Treviso hanno cambiato allenatore, e solo Lorenzo Pansa è rimasto saldissimo su quella di Tortona dopo la stagione scorsa coronata dalla vittoria della Coppa Italia a Jesi.
Questo fatto sarà già una prima curiosità per vedere come le squadre – a loro volta molto rinnovate – sapranno reagire alle cure dei nuovi allenatori chiamate a rinvigorirne la salute.
A cominciare dalla Novipiù Casale Monferrato che dopo tanti anni di coach Ramondino – che ha fatto benissimo – si trova a lavorare con un altro allenatore altrettanto bravo come Mattia Ferrari. Che per introdurre la Supercoppa ha dichiarato:
“Dopo la finale persa l’anno scorso, le richieste di partenza della Società, quando ho firmato in estate, erano quelle di dare spazio ai giovani, entrare nel novero delle squadre in lotta per i playoff e proseguire nella crescita societaria. Casale è piazza di grande importanza per la A2, e sono convinto ci siano i presupposti per fare bene. I due americani sono molto diversi: Pinkins sa fare canestro e si completa bene con Martinoni, garantendoci la doppia dimensione, mentre Tinsley è giocatore che fa tutte quelle cose che aiutano a far giocare meglio la squadra. A parte la Fortitudo che gioca in casa e può avere dei vantaggi, per il resto ci sono pochi elementi per giudicare chi potrà essere favorito in questa manifestazione”. Già i due americani di Casale, Bradley Glen Tinsley un play/guardia di 190 centimetri dell’89 quindi con una certa esperienza e Kruize Pinkins, 201 centimetri ala forte del 1993. Ottimi giocatori ma anche ottime persone ideali per creare un ambiente positivo in squadra. Nella quale sono rimasti Cattapan, Denegri, Valentini e sono arrivati giocatori del livello di Musso, Cesana con i due americani.
Contro avrà la Dè Longhi Treviso, affamata di riscatto, da tempo annunciata in questo periodo dell’anno e prima dei playoff come la squadra favorita per la vittoria di qualcosa e della promozione. Max Menetti ha compiuto il tragitto da Reggio Emilio a Treviso per portare la sua esperienza proprio per questo. Insieme a lui sono arrivati giocatori importanti: Tessitori, Alviti, Tomassini (infortunato), Chillo, Uglietti (infortunato). Gente che conosce la categoria e che dovrebbe alzare il livello di competitività e di continuità nel rendimento della squadra. Nuovi anche gli americani: il play Wayn e la guardia/ala Burnett.
Ecco Menetti alla viglia della prima semifinale:
“Arriviamo a questa Supercoppa con curiosità tecnica ed emotiva rispetto al percorso fatto in precampionato. Quest’evento arriva dopo quattro settimane e mezzo dall’inizio della stagione, e dovremo avere equilibrio riguardo l’esito di questa Supercoppa, sia che questo sia positivo o negativo. È un momento della stagione in cui ci sono poche indicazioni per capire come andranno queste partite, con pochi elementi sui quali poter fare pronostici”
Soprattuto Antimo Martino, coach passato da Ravenna a Bologna sponda F, consapevole dell’importanza dell’incarico, ha maturato in questi anni l’esperienza giusta per affrontare finalmente una panchina caldissima come quella. Uno che ha visto cosa accade su quella della Virtus Roma sia pure come assistente ha guadagnato una speciale patente di immunità psicologica che dovrebbe valergli anche a Bologna, Comunque Martino della semifinale con Tortona dice:
“Siamo curiosi di affrontare questa Supercoppa, il fatto di confrontarsi con squadre di livello simile dà degli indizi importanti. Abbiamo fatto amichevoli, ci siamo allenati tanto in preparazione, e per questo motivo siamo pronti a testare e verificare quanto provato. Tortona è squadra organizzata, ha tanti giocatori che sanno fare canestro, imprevedibili. Ha sicuramente dei margini di crescita, come noi del resto. Mi piacerebbe verificare la nostra identità in una partita vera e al cospetto di una squadra importante. Mi auguro che non ci sia un unico protagonista, ma che possa essere importante la squadra”.
In casa Fortitudo gli arrivi sono stati tanti: Marco Venuto, Kenny Hasbrouck, Andrea Benevelli, Giacomo Sgorbati e soprattutto due che potrebbero davvero cambiare la faccia e l’identità della squadra. Matteo Fantinelli in cabina di regia classica e Martin Leunen in cabina di regia aggiunta vista l’altezza ma soprattutto la classe e l’esperienza maturata nella serie superiore ed in Europa. Un giocatore pazzesco che in A2 potrebbe essere “illegale”. Forse assenti Mancinelli e Cinciarini
E se la F Bolognese parla di rinnovamento alla Bertram si deve parlare di rivoluzione visto che dei tredici giocatori iscritti nel roster inviato alla LNP quest’anno solo cinque figuravano in quello finale dello scorso anno: Luca Garri il capitano, Lorenzo Gergati, Lorenzo Cremaschi, Francesco Stefanelli e Mirza Alibegovic. E come detto coach Lorenzo Pansa. Otto sono i nuovi arrivi che stanno cercando di capirsi tra di loro e cosa vuole il coach da tutti insieme : . Ma ora c’è la prima coppa da vincere. In dubbio Ndoja
Giustamente orgoglioso l’allenatore della squadra che detiene la Coppa Italia, Lorenzo Pansa della Bertram Tortona
“Ci siamo guadagnati il diritto di essere qui, abbiamo il piacere di giocare questa Supercoppa e c’è curiosità di vedere a che punto siamo. E poi finalmente c’è un trofeo in palio, è una cosa diversa rispetto ad un’amichevole. La Fortitudo è squadra che in questo precampionato ho visto sempre lottare con grande desiderio ed impatto fisico. Stanno costruendo un’identità ben precisa e non comune dopo trenta giorni di lavoro assieme. Noi stiamo cercando di costruire una squadra a forte trazione italiana, con gli stranieri scelti per integrare le caratteristiche degli italiani”.