Terzo turno del girone eliminatorio della 7Days EuroCup che di consuetudine inizierà con 4 partite martedì 16 ottobre per poi chiudersi con le restanti 8 gare il giorno successivo, mercoledì 17 per una formula ormai consolidata e vincente.
La situazione della pattuglia Azzurra composta da Germani Basket Brescia, FIAT Torino ed Energia Dolomiti Trentino è al momento poco soddisfacente ma non critica. Partendo dai lombardi di coach Andrea Diana, che tra l’altro scenderanno in campo per primi in campo martedì 16 alle ore 19:00 vs i temibili turchi del Galatasaray ad Istanbul, dopo due turni la classifica del girone A langue con 2 sconfitte in due gare, unica squadra in questo raggruppamento a trovarsi senza una vittoria. Ovvio come sia caldo il sole che occorrerebbe vincere per la Leonessa, quantomeno per agganciare a quota 1 vittoria i giallorossi di Turchia e rimettersi concretamente in corsa per provare a superare il turno nei restanti 7 turni, considerando inoltre che dopo il match di domani in Turchia la Germani Basket Brescia avrebbe il jolly delle 4 gare da disputare al PalaLeonessa.
Mercoledì 17 ottobre poi sarà il turno delle altre due squadre italiane. Alle ore 19:00 la FIAT Torino sarà di scena nella tana dell’Unics Kazan in una situazione che peggiore non sarebbe potuta essere: russi a 2 vittorie in 2 gare e lanciatissimi in vetta solitaria del Gruppo D, piemontesi invece ad occupare la parte opposta della classifica a zero vittorie. Infine, alle ore 20:30 alla BLM Arena di Trento, Aquile bianconere in campo vs un’altro spauracchio russo, lo Zenit San Pietroburgo ma quì almeno la situazione di partenza vede i biancocelesti con una sola vittoria in classifica nel girone C, esattamente come la Dolomiti Energia Trentino. Andiamo nel dettaglio.
Sul Ponte di Galata la Germani Basket Brescia cerca la prima, storica vittoria in Europa vs il Galatasaray
Leonessa dunque per prima a scendere in campo martedì 16 a meno di 24 ore da oggi. Un match che non si presenta per nulla facile per una Germani Brescia che comunque domenica ha rotto l’incantesimo con la vittoria, ottenendo tra le mura amiche il primo, confortante successo della sua stagione vs la Grissin Bon Reggio Emilia. Un buon viatico per affrontare uno dei club con la tifoseria più calda ed appassionata d’Europa, desiderosa di guadagnare quelle vittorie e quel rispetto già ottenuto nelle competizioni femminili, il Galatasaray in rosa è campione in carica dell’EuroCup Women da due stagioni consecutive, l’anno scorso a spese di una tosta Umana Reyer Venezia piegata in finale nel doppio confronto.
La sezione maschile del club turco ha deciso quindi di rifondarsi, partendo da coach Ertugrul Erdogan e, senza badare a fronzoli e soprattutto a spese (ma non erano in bancarotta i clubs turchi?), componendo un roster decisamente interessante che al momento in 7Days EuroCup viaggia ad una ragguardevole media di 88 p.ti a gara.
Ed in effetti, potendo contare su di un certo Nigel Hayes, professione centro, ex-Knicks, Lakers, Raptors e Sacramento Kings che viaggia a 22,5 p.ti/gara con anche 8 rimbalzi, tutto diventa meno complicato del solito. Va da se che se poi gli si mettono accanto tre tipini propensi a far canestro e cioè un ex-Hornets, OKC e Dallas Mavericks come Aaron Harrison (15 p.ti/gara e 3 assist di media); un ex-Pana come Zach Auguste (13,5 p.ti/gara e 6 rimbalzi), grande intimidatore in area più un prospetto molto interessante come il neozelandese Tai Webster (12 p.ti/gara), ex-Francoforte, allora è facile capire come questa squadra possa macinare così tanti punti di media a partita.

Aaron Harrison al tiro
Ma il roster del Galatasaray non è solo imperniato sui 4 colored. Accanto a loro ecco due giocatori europei molto interessanti come il talentino croato figlio d’arte Marko Arapovic (11 p.ti/gara), e lo sloveno Jaka Klobucar (10 p.ti/gara), più i due turchi più gettonati nel roster come Goksenin Koksal e Erolcan Cinko. Inoltre questo Galatasaray edizione 2018-19 è una squadra che ama passarsi la palla, una media di 20 assist a partita con Tai Webster che ne smazza 7 di media, come il veterano Can Korkmaz, che ne serve 3,5/gara.
Ma se teoricamente questa squadra appare una montagna complessa da scalare per la Germani Basket Brescia, almeno per questa Leonessa ancora “convalescente”, a coach Andrea Diana però non sarà certo sfuggito che questo Galatasaray è un team ancora da registrare proprio perchè assemblato da poco. Inoltre la sconfitta ad esempio subita nel #Round2 in Germania vs il Ratiopharm Ulm (103-92), ha evidenziato anche una scarsa propensione alla sofferenza, quando cioè si deve tenere duro o non cedere un millimetro davanti ad un attacco avversario in serata di grazie. Di contro, tra le mura amiche del Sinan Erden Sport Arena i giallorossi di Galata sembrano a volte inarrestabili come evidenziato in #Round1 vs il MoraBanc Andorra (84-73). Incrociamo le dita, fiducia comunque massima alla simpatica compagine del Presidente Bragaglio.
La FIAT Torino ancora senza Larry Brown in panchina a Kazan vs l’Unics, una delle pretendenti alla vittoria finale nella manifestazione

Errick McCollum in azione nel derby vinto sabato 13 sera vs il Lokomotiv Kuban by Facebook
Se la Germani Basket Brescia martedì 16 si troverà davanti una montagna difficile da scalare ad Istanbul, la FIAT Torino dell’head coach pro-tempore Paolo Galbiati (Larry Brown dovrebbe ritornare a Torino già da settimana prossima, ndr), non potrà certo rallegrarsi per essere a Kazan a sfidare l’Unics, una delle squadre più in crescita in Europa degli ultimi anni.
Può bastare scrivere che al debutto, nel #Round1 in trasferta vs i montenegrini del KK Mornar Bar il team di Dimitris Priftis ha passeggiato vincendo di 23 punti, quella squadra che la settimana scorsa ha sconfitto al PalaVela proprio Torino? Lo Unics Kazan sta progettando da almeno 3 anni questa ascesa in Europa, anche la conferma del coach greco ne certifica le intenzioni di costruire un team vincente, con giocatori che si conoscono alla perfezione e che cercano di eseguire al meglio i giochi migliori nelle diverse situazioni di gioco.
Ed in effetti lo Unics Kazan sembra al momento ancora più in crescita tecnica rispetto alla scorsa stagione, non foss’altro perchè portando in maglia verde due “aggiunte” come Pierria Henry ed Errick McCollum per cementare in teoria il gioco difensivo, è ovvio che poi faccia scalpore vedere come proprio l’ex-giramondo americano Pierria serva ben 8 assist a gara! Sarà dunque molto dura per la FIAT Torino arginare questo Unics, squadra che la momento ha come principali sbocchi offensivi Maurice Ndour (17,5 p.ti/gara), Raymar Morgan (14 p.ti/gara) e Jamar Smith (15,5 p.ti). Ma è il sistema di gioco, l’impianto di squadra che predomina, i realizzatori dopo questi trio si alternano gara dopo gara: Trent Lockett, Maksim Sheleketo, Erick McCollum od anche il nuovo arrivo il greco Kostas Kaimakoglou. In VTB League il team verde è anche reduce dalla bella vittoria vs il Lokomotiv Kuban di sabato 13 sera, insomma sarà decisamente complesso disarcionare i russi dalla loro sella.
La FIAT Torino dalla sua avrà la leggerezza di non dover vincere a tutti i costi, da un lato, ma ci piace pensare esattamente il contrario, se è vero come è che il progetto FIAT Auxilium Torino nasce per competere in Italia ma anche in Europa. Certo, se poi si gioca come vs il KK Mornar Bar, perdendo in casa vs una delle squadre meno accreditate del girone C, difficile pensare a sogni di gloria almeno in questa stagione.
La Dolomiti Energia Trentino vuole e deve scuotersi dopo le delusioni in campionato ma lo Zenit San Pietroburgo sarà un osso molto duro
Il confronto italo-russo in questo #Round3 della competizione si concluderà cronologicamente alla BLM Arena di Trento, sempre mercoledì 17 ottobre. Le Aquile bianconere riceveranno infatti lo Zenit San Pietroburgo, una delle squadre più presenti in questa manifestazione e tradizionalmente sempre almeno al secondo turno.
Come lo Unics Kazan, anche lo Zenit è una squadra che punta in alto e che sta lavorando da tempo per diventare la vera antagonista in patria del CSKA e del Khimki, perciò automaticamente di essere dominante anche in Europa. Lo scorso anno la sua corsa nella 7Days EuroCup terminò nei quarti per mano di un’ottima Grissin Bon Reggio Emilia, questo risultato ha spinto i dirigenti dei biancocelesti ad ingaggiare un certo Brandon Jennings, lo ricordate?
Arrivò alla Virtus Roma che era un ragazzino neanche con qualche pelo di barba sul viso, alle dipendenze di coach Repesa nel luglio del 2008. “Big Money” era chiamato il giovanissimo play californiano, una vera scommessa per la Virtus Roma che poi addirittura, per mano di coach Nando Gentile, fu relegato in tribuna durante i quarti di finale dei Playoffs 2008-09 dopo una stagione comunque non negativa. Quell’esclusione nelle 5 gare fu deleteria per la Virtus Roma, l’assenza di Brandon Jennings a favore dell’ala Jure Golemac spianò la qualificazione alla storica Biella di coach Luca Bechi. Jennings invece rientrò negli States, destinazione NBA con i Milwaukee Bucks ma senza poi incantare più di tanto in 10 anni di militanza: per lui poi Pistons, Orlando, Knicks, Washington, viaggio con ritorno in Cina, di nuovo Bucks.
Oggi lo Zenit lo riporta dunque in Europa, voluto da coach Vasily Karasev, Brandon Jannings non è comunque l’unica bocca da fuoco (e non solo), del team russo. Al momento in campo solo al debutto vincente vs la matricola Ankara Turk Telekom, fa reparto con lui il tiratore scelto Sergey Karasev, il figlio del coach (Jennings dice 20, lui 17 p.ti/gara), ma attenzione proprio all’ex-Reggio Emilia Jalen Reynolds, che fece molto, molto male ai russi lo scorso nella sopracitata eliminazione ai quarti di finale. Comunque l’assenza di Jennings, probabilmente out anche a Trento per un colpo alla mano, ha portato l’inaspettata sconfitta di Belgrado in #Round2 vs il Partizan, anche se mercoledì 17 lo Zenit avrà sicuramente in campo Gal Mekel, Philip Scrubb e Jarrod Uthoff più Evgeny Voronov.
Per la Dolomiti Energia Trentino quindi un’occasione da non perdere, incontrare questo Zenit senza la sua stella Jennings. Ma al momento è veramente complesso sapere o solo immaginare cosa stia accadendo alla squadra di Maurizio Buscaglia. Di sicuro c’è una logica fase di metabolizzazione del trapianto operato tra i vecchi ed i nuovi arrivati ma è un pò strano come, in questa ricerca delle migliori automazioni di gioco, Trento abbia smarrito il suo gioco difensivo, il proprio marchio di fabbrica. Comunque anche il pubblico sarà parte decisiva nella sfida di dopodomani sera.