Brescia, 28 ottobre 2018 – La sconfitta maturata con Avellino, e soprattutto il modo in cui è maturata, ha reso palese quello che già era visibile ai più: la stagione è iniziata in modo fallimentare e rischia di diventare un flop totale. La parola d’ordine è cambiare la rotta, e in fretta.
Lasciamo parlare i numeri: in Supercoppa italiana subito estromessa da Milano seppur all’esordio davanti al pubblico amico del PalaLeonessa; in EuroCup si ritrova ultima del girone con 3 sconfitte su 4 partite disputate, e alcune maturate in modo umiliante come ad Andorra mollando gli ormeggi a metà partita e prendendo l’imbarcata; in campionato si è fatto anche di peggio con 3 sconfitte su 4 partite disputate, andando a perdere con squadre non certo irresistibili come la matricola Trieste, una discreta Varese e un Avellino che si è presentata a Brescia sottotono e in crisi di risultati e se ne è tornata in Irpinia con lo scalpo della Leonessa.
Ormai, arrivati a novembre, non regge più nemmeno il discorso della scarsa amalgama per una squadra che gioca 2 volte a settimana ed ha già alle spalle 9 partite ufficiali, oltre alle numerose partite del pre-stagione. Il seppur buon coach Andrea Diana, che unitamente al suo staff tecnico rimane una delle pochissime certezze in casa Germani, non sa più che pesci pigliare e si sta stancando di giustificare una squadra che non segue il piano partita da lui preparato. La cosa più preoccupante è che ognuno gioca per sé, non c’è una squadra che gioca come tale, di squadra. I giocatori di maggior talento non si sono integrati nel sistema di gioco e si intestardiscono a cercare la soluzione personale, tra l’altro con scarsissimi risultati. Si sono viste partite dove quasi nessuno si affannava a difendere, e in tutte le partite non si è mai visto in attacco un gioco di squadra, quasi sempre tiri costruiti male e forzature che per forza di cose non possono sempre entrare.
Al momento la Leonessa non sembra abbia la forza per riuscire ad andare avanti in Europa né per centrare i play-off in campionato, sembra piuttosto una squadra da salvezza tranquilla, che non dovrebbe essere in dubbio visto anche il basso tasso tecnico di alcune avversarie come Pesaro o Pistoia per fare un paio di nomi. La falsa partenza della squadra lombarda rischia seriamente di compromettere anche l’accesso alle Final8 e di poter giocare quella Coppa Italia di cui la Germani non ha mai fallito l’accesso e nelle due stagioni scorse è rispettivamente semifinalista due anni fa e finalista l’anno scorso.
La società si trova ora davanti a un bivio: mettere mano pesantemente al roster e sostituire un paio di elementi che fino ad oggi hanno pesantemente deluso, oppure ridimensionare gli obiettivi di inizio stagione che sembrano ad oggi fuori portata per una squadra che in confronto a quella dell’anno scorso si è indiscutibilmente indebolita. Non a caso le migliori prestazioni arrivano dai tre reduci della passata stagione: Luca Vitali, David Moss e Bryan Sacchetti e i migliori parziali la squadra bianco-blu li ha piazzati con i suoi veterani in campo. Ad oggi la coppia Abass-Hamilton non vale neanche lontanamente i già rimpianti Michele Vitali–Landry, e la coppia di centri Mika-Beverly è decisamente meno efficace di Hunt ed Ortner protagonisti la passata stagione. Lo stesso Allen è più impreciso e meno frizzante di Lee Moore, lasciato partire forse con troppa leggerezza.
E’ vero che quest’anno si è allungata la panchina, ed era impensabile non farlo se si pensa al doppio impegno che la passata stagione non c’era, e i vari Laquintana, Zerini e Ceron si stanno dimostrando all’altezza, ma non è certo su di loro che può poggiarsi l’attacco della Leonessa e non è con loro in campo che si giocheranno i minuti che contano davvero in stagione.
Cambiare o fallire gli obiettivi dunque, a meno che Diana non trovi la bacchetta magica e riesca nel miracolo di assemblare una squadra che ad oggi sembra inassemblabile e che sicuramente squadra non è.
Andrea Buffoli