Pesaro, 3 febbraio 2019 – Finisce con una grande amarezza per la VL, capace di soggiogare l’Umana per almeno 25 minuti, di comandare la partita nel punteggio per 38 minuti, ma poi soccombente davanti al talento degli avversari, più cinici ed esperti di una squadra che, per di più, ha dovuto fare a meno della sua stella McCree.
La VL è stata di gran lunga la migliore della stagione, fornendo quella spettacolare prestazione collettiva che occorreva per supplire all’assenza del suo secondo miglior marcatore ed avere qualche speranza di vincere contro la seconda forza del campionato.
In effetti a Pesaro è mancata veramente un’inezia per ottenere il colpaccio avendo, oltre alla prestazione eccezionale di Blackmon, cose preziose da Zanotti con i suoi punti, da Ancellotti con le sue difese su Daye e da Murray, finalmente autore di una prestazione degna di un americano.
L’Umana porta a casa una vittoria con il minimo sforzo, o comunque giocando con l’intensità da grande squadra per un quarto e mezzo; probabilmente la partita giocata mercoledì in coppa e l’avere visto McCree con una vistosa fasciatura fin dal riscaldamento aveva fatto pensare ai ragazzi di coach De Raffaele che non sarebbe stato necessario un grande sforzo per arrivare alla vittoria ed invece, se non fosse stato per le triple di Bramos e Stone e per la grande difesa nel secondo tempo dello stesso Stone su Blackmon, la VL avrebbe portato a casa quella che sarebbe stata innegabilmente una vittoria meritata.
L’inizio della VL è da stropicciarsi gli occhi, sia per come l’Umana viene messa alle corde con un 6-0 iniziale, sia perché il break viene tutto dalle mani di un Murray mai visto così sicuro nel prendere iniziative ed attaccare il ferro; ma è tutta la VL a giocare con una grande vivacità, derivante forse dalla consapevolezza di dover fare qualcosa di speciale per ovviare all’assenza di McCree.
Dopo il 6-0 iniziale, infatti, i padroni di casa continuano a condurre la partita con sicurezza, grazie all’apporto di Artis con un gioco di tre punti e di Shashkov con una tripla; l’Umana non brilla certo per intensità e si tiene a galla solo con la precisione nel tiro da tre e così, dopo essere stata sotto sul 14-9 proprio in occasione della tripla dell’ala russa, riesce poi a mantenersi in scia anche grazie alla presenza di Vidmar sotto i tabelloni, che poi si esclude dal match con due sfondamenti a breve distanza l’uno dall’altro.
Nonostante l’accenno di rimonta degli ospiti, la squadra di Boniciolli non si fa innervosire ed anzi chiude il primo quarto con un nuovo break che questa volta vede protagonista James Blackmon; la prima frazione si chiude così sul 25-18, con il pubblico di casa in piedi ad applaudire una squadra che finalmente ha dimostrato di avere un’anima.
Nel secondo quarto ci si aspetta la reazione degli ospiti ma la squadra veneziana non riesce a scrollarsi di dosso un andazzo che comincia a farsi pericoloso per il resto della partita; dopo che due schiacciate di Ancellotti hanno portato i biancorossi di casa sul 31-25 e che De Raffaele si è deciso a chiamare time out, l’Umana sembra finalmente tornare in campo con un’energia tutta nuova con gli innesti di Biligha e Stone, ma in realtà si tratta di un fuoco di paglia.
La VL infatti non si fa intimorire dall’aggressività avversaria ed anzi spegne sul nascere ogni velleità di rimonta veneziana con una prestazione che continua ad essere di grande precisione in attacco; ad un Murray preziosissimo anche con i suoi rimbalzi offensivi e ad un Artis ispiratissimo nelle sue scelte offensive, si aggiunge un Blackmon versione deluxe che propizia la fuga della VL.
La guardia di Boniciolli è infatti scatenata, segnando sia in avvicinamento al ferro che dall’arco e chiudendo il primo tempo con 19 punti all’attivo con il 75% al tiro, 4 rimbalzi e 5 falli subiti; i padroni di casa vanno così al riposo lungo sull’incredibile vantaggio di 15 punti (53-38), con Venezia che nella seconda parte del quarto ha segnato solo 9 punti, con evidenti problemi ad entrare mentalmente nel match.
In apertura di secondo tempo l’Umana si inabissa fino al -21; ci si aspetta che sia la volta buona per la reazione degli ospiti ma invece la Reyer non segna per quasi tre minuti, mentre dall’altra parte un filotto di Murray porta la VL sul 59-38.
Nonostante un paio di triple di Daye e Bramos a 5:32 dalla fine la VL è ancora sul +19 (65-46) con due tiri liberi di Mockevicius ma di lì in poi i pesaresi cominciano a perdere smalto, anche a causa della difesa ultra fisica della Reyer.
I biancorossi, con Blackmon in primis, fanno sempre più fatica ad avvicinarsi al canestro e tengono duro grazie a pochi, preziosissimi punti, di Monaldi e Shashkov; l’Umana, pur senza brillare particolarmente, rosicchia gradualmente lo svantaggio, trovando un paio di triple di Haynes ed un canestro sulla sirena di Bramos che manda le squadre all’ultima pausa sul 67-59.
Alla ripresa delle ostilità è un’altra tripla del greco a portare la Reyer sul -5 ma ancora una volta la VL reagisce con grande maturità e torna velocemente sul +9 (71-62) grazie ai canestri di Blackmon e Zanotti; a metà tempo i padroni di casa sono di nuovo sul +13 (81-68) con un Blackmon nuovamente scatenato e, dall’altra parte, Daye fuori per cinque falli ma la partita ha ancora molto da dire.
La VL infatti ha il serbatoio in riserva e l’Umana non aspettava altro per azzannare la partita; subito Tonut riporta i suoi sotto la doppia cifra di svantaggio con una fiammata di 7 punti consecutivi e poi, dopo il time out chiamato da Boniciolli a 4 minuti dalla fine e due liberi di Blackmon che sembrano ridare fiato ai suoi, continua la pioggia di triple degli ospiti, con Bramos e Stome che fissano il punteggio a parità a quota 83 a due minuti dalla fine.
La VL sembra essere sull’orlo del KO ma i ragazzi di Boniciolli questa sera non hanno alcuna intenzione di mollare la vittoria e così, dopo avere subito l’ennesima tripla di Bramos ed essere quindi per la prima volta in svantaggio nel match, trovano la tripla del pareggio con un encomiabile Zanotti allo scadere dei 24 secondi.
Manca poco più di un minuto alla fine ed i ragazzi di Boniciolli hanno anche l’occasione di portarla a casa perchè a 12 secondi dalla fine Bramos segna solo un libero e sul rapido ribaltamento di fronte Artis si lancia nel traffico alla ricerca di un canestro o di un fallo nell’area, ma quello che ne viene fuori è solo un tiro sbagliato ed un fallo per cercare di recuperare la palla su Bramos che è la pietra tombale sul match, perché a 1 secondo dalla fine il greco è glaciale ai liberi e la successiva tripla della Vl è più che altro una preghiera dalla propria metà campo.
Sala stampa
Matteo Boniciolli
E’ sicuramente una sconfitta che fa male, pur essendo arrivata contro una squadra di grande livello; è significativo che la nostra difesa a tenuto per tre quarti per poi cedere inevitabilmente nel quarto finale; ai miei giocatori alla fine ho detto che una grande partita come quella di oggi è frutto del nostro lavoro settimanale sia per approcciare meglio la partita che per tenere alta l’intensità per tutta la partita. Dobbiamo ripartire dall’arrabbiatura che tutti noi abbiamo questa sera per cercare di fare sempre meglio nel prosieguo; certamente una vittoria oggi sarebbe stata eccezionale e preziosissima per la salvezza ma evidentemente il nostro destino è quello di soffrire fino alla fine del campionato.
Walter De Raffaele
Sono d’obbligo i complimenti a Pesaro per la sua partita intensa per tutti i quaranta minuti; per onestà va detto che se avesse vinto avrebbe sicuramente meritato; dall’altra parte, per come siamo rientrati dopo i primi due quarti così modesti, abbiamo anche noi meritato per come abbiamo saputo reagire e vincere con grande determinazione. Per noi non può essere una scusante l’avere giocato in settimana un avvio di partita così sotto tono e deludente da un punto di vista mentale e fisico; ovviamente sono soddisfatto per la vittoria e per la nostra reazione da squadra importante che non si è mai disunita, però il nostro organico è strutturato proprio per reggere al doppio impegno e quindi non posso dimenticare che per almeno 25 minuti abbia subito veramente tanto contro Pesaro.
VL Pesaro – Umana Reyer Venezia 86-89
Parziali: 25-18; 28-20; 14-21; 19-30
Progressione: 25-18; 53-38; 67-59
Mvp: partito in sordina, Bramos ha poi finito la partita come un vero e proprio giustiziere delle speranze di vittoria della VL, trascinando i suoi con le sue triple mortifere da tutte le posizioni e terminando la partita non solo con 22 punti, ma anche con 5 rimbalzi e 5 palle recuperate
Wvp: è molto ingeneroso trovare un peggiore in campo, vista la grande prestazione collettiva offerta dalla VL nella partita di questa sera, ed allora è più giusto cercare di capire quela può essere stato il motivo della sconfitta dopo avere quasi dominato per 25 minuti, cosa che forse si può ricercare nel calo finale di Artis che, ormai senza più energie, ha smarrito quella lucidità necessaria per condurre la sua squadra nelle battute conclusive.
Giulio Pasolini