L’anticipo del sabato sera per il 4° turno del girone di ritorno della Serie A PosteMobile 2018-’19 vedrà in campo alle ore 20:00 l’Acqua S.Bernardo Cantù allenata da coach Nicola Brienza opposta alla Pallacanestro Reggiana al PalaBigi della cittadina emiliana, essa stessa con un nuovo allenatore nella figura di coach Stefano Pillastrini, arrivato non meno di 48 ore fa.
Rispetto al match dell’andata sembra essere passato molto più che un girone intero, visti i cambiamenti in seno alle due squadre. All’andata appunto disputata il 28 ottobre scorso in quel di Desio, vinse la Red October Cantù per 101-95, trascinata dai 36 punti di Tony Mitchell, a segno con 5 triple su 11, oltre che con 5 assist e 4 rimbalzi a referto. Alla Grissin Bon Reggio Emilia invece non bastò un’incredibile prestazione di Ricky Ledo che – prima di lasciare l’Italia un mese più tardi – fece registrare il picco stagionale di 41 punti realizzati.
Si parlava di novità e rispetto al match disputato in Brianza sulle panchine delle due formazioni siederanno due allenatori differenti. Entrambe le squadre, infatti, hanno cambiato di recente la propria guida tecnica: al posto di coach Evgeny Pashutin, l’Acqua S.Bernardo si è affidata al giovane canturino Nicola Brienza che – nel turno precedente – ha esordito battendo in casa la Vanoli Cremona, nella sua prima partita della stagione da head coach, la terza in assoluto in LBA dopo due presenze come capo allenatore nel dicembre del 2015. Dall’altra parte, sponda biancorossa, il cambio in panchina è arrivato a settimana inoltrata, dopo la sconfitta sul campo della FIAT Torino che è costata a coach Devis Cagnardi l’esonero. Al suo posto Stefano Pillastrini, chiamato a dare una scossa importante dopo quattro ko consecutivi, arrivati – giusto precisarlo – in tre trasferte. Il calendario dunque non è stato di certo amico di Cagnardi ma non lo è stata neppure la posizione in classifica che, dopo il 20-0 a tavolino tra Pistoia e Milano, ha relegato la Reggiana all’ultimo posto del ranking.
Ovviamente l’aria che si respira a Reggio Emilia non è delle più salubri. Sabato 9 febbraio ci sarà il debutto in casa con Stefano Pillastrini in panca, tornato ad allenare un club nella massima serie dopo 8 anni con la Sutor Montegranaro la sua ultima squadra di Serie A, allenata nella stagione 2010-’11. Da lì in avanti disputa tanti campionati nelle serie minori ma lo fa in due piazze di grande prestigio come Torino e Treviso. In quest’ultima società resta per quattro anni, dal 2014 al 2018, prima di lasciare la squadra – ironia della sorte – a coach Massimiliano Menetti, storico ex allenatore della Reggiana che dopo sette stagioni in biancorosso sceglie di trasferirsi proprio a Treviso la scorsa estate per iniziare un nuovo ciclo. Stessa cosa che spera di fare anche Pillastrini, con un percorso inverso però a quello di Menetti, tornando in Serie A per rilanciare la sua importante e trentennale carriera. Il tecnico ferrarese, con all’attivo più di 500 presenze in panchina tra A, A2 e coppe europee, porta alla causa sicuramente tanto carisma e tanta esperienza, qualità che potrebbero rivelarsi decisive nel corso della stagione, specie per una squadra in piena lotta salvezza come la Grissin Bon.
Viceversa l’Acqua S.Bernardo Cantù si appresta ad affrontare la trasferta di Reggio Emilia con il morale altissimo dopo l’ottimo momento che ha portato ben cinque vittorie nelle ultime sei giornate di LBA. Dieci punti conquistati, su dodici disponibili, che hanno rilanciato le ambizioni di squadra e tifosi. L’ultimo posto dista sei punti, tanti ma non tantissimi, abbastanza però per affrontare la sfida di sabato con maggiore tranquillità. In Brianza adesso in molti sognano i playoff, distanti soltanto una vittoria (Sassari ottava con 18 punti), ma prima di alzare l’asticella serve vincere al PalaBigi, per aumentare di un altro po’ il distacco proprio dalla Reggiana e, dunque, puntare a quell’ottavo posto che fino a poche settimane fa sembrava un’utopia.
Nuova linfa è stata data sicuramente dall’arrivo di Nicola Brienza che, nel turno precedente con Cremona, è subito riuscito a dare alla squadra un’impronta difensiva che probabilmente Cantù – sotto la guida Pashutin – non pensava neppure di avere. Cremona, che attualmente è il secondo miglior attacco del campionato con 86,3 punti a partita, non ha potuto nulla di fronte ad una squadra così organizzata e così aggressiva in difesa, riuscendo a segnare alla S.Bernardo soltanto 66 punti, mai così pochi in questa stagione per la formazione di coach Romeo Sacchetti. Nella gara d’esordio di Brienza, questo sicuramente il dato più eclatante, senza però dimenticare anche le belle cose dimostrate nella metà campo offensiva, dove Cantù ha espresso una bella pallacanestro, con un gioco dinamico e frizzante. Tanti meriti, dunque, vanno attribuiti a Brienza, che con la Vanoli ha raccolto la sua seconda vittoria in Serie A da capo allenatore, in 3 partite, l’altra risale alla stagione 2015-’16 con Trento.
Infine è anche vero che ci sono stati netti miglioramenti in seno al roster canturino. Ad esempio, dopo un biennio vissuto tra Cipro e Svezia, Gerry Blakes è giunto in Italia in punta di piedi, rimboccandosi le maniche e dopo un duro lavoro e le tante ore extra in palestra la guardia statunitense classe ’93 è oggi il 2° miglior tiratore del campionato con un clamoroso 50% dall’arco. Serve altro?