Roma, 22 marzo 2019 – La notizia che domenica prossima la Virtus Roma non giocherà contro i “monelli” di Siena (attenzione, nel pomeriggio di oggi è attesa la risposta al ricorso presentato dai toscani ai vertici federali), non placa gli animi dei tifosi; non li consola e neppure li fa tanto rifiatare, dopo la sleppa morale presa e materiale tra i monti reatini del PalaSojourner. Andate a guardare un attimo il popolo del web che cosa pensa, che cosa scrive e che cosa trasuda, se non addirittura, vomita in rete!
Che fine fa, dopo, la Virtus Roma, se tra un mese dovesse guadagnare sul campo la sofferta planata in Legabasket o LBA? Questo, solo questo desidera e vuol sapere il popolo virtussino, quello al quale è stato dato in pasto negli anni gente come Dejan Bodiroga, Gregor Fucka o Carlton Myers, il superlativo Gigi Datome, capitani coraggiosi di lungo corso e tutti d’un pezzo come Alessandro “Tonno” Tonolli nonchè i coaches migliori. Ma anche autoretrocessioni e quindi di nuovo coach “economici”, colpi di coda misteriosi, inciuci tutti romani e gestioni organizzative a dir poco rivedibili.
Se i vertici della Virtus Roma vengono in questi giorni “chiacchierati” e maltrattati da quella stampa che li sbatte in prima pagina, mantenendo toni da mezze verità, noi gli siamo vicini, e ci mancherebbe, ma non possiamo esimerci dal sentirci un pò…stufi? Stanche? O no?
Colleghi oltre il raccordo anulare ci chiedono sempre la stessa solfa: ma i “fratelli proprietari” ed i loro soci non proprio protagonisti, ci sono? E soprattutto: ce l’hanno questo budget necessario per costruire un roster all’altezza della (sperata) planata in Legabasket – LBA? Hanno in atto un piano che rilanci definitivamente il basket di livello nella Capitale?
La domanda, questo tipo di domanda, vedi bene che ritorna spesso, anche e soprattutto ora che si parla di stadi, costruzioni e calcinacci vari…
Non sappiamo rispondere neppure noi, ai nostri colleghi dell’oltrepò pavese, ma possiamo pensare che questa, tutto sommato, potrebbe essere l’occasione buona, la volta buona, per avere un avvicendamento al comando.
Come dire…Possiamo anelare soci nuovi, di maggioranza effettiva e non relativa, che si possano buttare dritti dritti nel business del basket che conta anche qui che, guarda-un-pò, siamo nella Capitale d’Italia? O ci si deve sempre rappresentare come una simpatica orda di fancazzisti, buontemponi antilavorativi dalla facile battuta e mai come un grumo umano capace di far vedere anche livelli elevati di laboriosità, ingegno per lo sport, allo sport?
Attendiamo ancora evoluzioni che speriamo non siano traumatiche, giammai, ma d’altra parte il detto dice: noblesse oblige, che sarebbe come dire…Se non ce la fai a mantenere quel livello di impegno, lascia ad altri e amen.
La Legabasket – LBA attende una piazza come Roma. Occorre esserci dentro e bene.
Tutto il resto sono ricordi.
Gabmarini