Per potere scrivere di Orlandina-Leonis per le pagine romane di Repubblica e per All-Around.net, ieri ho visto la partita su LNP TV. Ho quindi visto e sentito nelle parole dei colleghi telecronisti orlandini il grande entusiasmo e la grande convinzione che accompagnano la formazione di coach Marco Sodini, giunta alla settima vittoria consecutiva, la 14^ nelle ultime 17 partite.
Di contro sottolineavano come la Virtus Roma, capolista anche dopo l’aggancio in vetta da parte della Benfapp – sia più cinque nel doppio confronto – venga da 9 vittorie e sette sconfitte sempre nelle ultime 16 gare. Dati incontrovertibili perchè numerici. Così come è incontrovertibile che la Virtus stia ondeggiando molto di più nel girone di ritorno rispetto a quello di andata. Certi passi falsi – le due sconfitte di un punto con Capo d’Orlando e Trapani e quella incredibile a Rieti pur essendo sopra di 21 a 12 minuti dal termine – stanno alimentando in parte della tifoseria romana un certo pessimismo che non mi sento di condividere.
Compreso quello del Direttore di All-Around, Fabrizio Noto col quale spesso discutiamo della Virtus Roma. Chi, come lui a questo punto della stagione ha meno fiducia nelle possibilità di una promozione diretta ha certamente ottime ragioni per dubitare a causa proprio di quanto scritto sopra e delle prestazioni di alcuni dei giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza almeno secondo i piani e le prospettive d’estate. Eppure io sono ottimista. Un pò perché voglio esserlo.
Un pò perché nonostante a Roma siamo bravissimi a mettere in luce gli aspetti negativi di qualcosa o qualcuno – proprio come siamo bravissimi ad esaltare in modo eccessivo gli aspetti positivi – la Virtus Roma di Piero Bucchi è lì, prima in classifica, avanti nel doppio confronto con Capo d’Orlando, avanti di 4 con Rieti e Bergamo (squadre con le quali ha il saldo negativo del doppio confronto) ed è unanimamente considerata la più forte del girone. Comunque, a prescindere con tutta la pressione addosso di essere predestinata a vincere questo campionato.
Ed un pò perché il calendario da qui alla fine della stagione regolare – il 20 aprile – offre spunti secondo me utili a sostenere le mie ragioni. La Virtus Roma giocherà domenica al PalaLottomatica con Agrigento, attualmente settima con 28 punti, piuttosto sicura di un posto nei playoff ed è a caccia al massimo di una posizione migliore. All’andata Roma vinse di 4 punti ma come abbiamo detto era un girone fa. La squadra di coach Bucchi – se non interverrano nuovi problemi – dovrebbe presentarsi al completo con il totale recupero di Sandri e Chessa ed avendo giovato di quindici giorni di riposo e lavoro (domenica 24 non ha giocato con Siena per i noti motivi), e questo dovrebbe aver consentito al coach di mettere a posto alcune delle cose che non vanno.
Per esempio la capacità di tornare a mettere Henry Sims di essere quel giocatore determinante che è stato nella prima parte di stagione. Di avere Sandri come agente speciale difensivo al 100 per 100 ma anche come perno del gioco offensivo e dell’equilibro della squadra; di avere Landi nella sua doppia dimensione di attaccante esterno ed interno. Di avere da Saccaggi e Santiangeli quel contributo necessario perché la pressione delle difese avversarie non sia tutta concentrata solo su Sims o Moore. E soprattutto di avere Nic Moore continuo nella sua pericolosità offensiva nell’arco di una partita e non a sprazzi. Ora è il momento della verità ed il play americano non deve più permettersi di essere un dubbio per i suoi compagni di squadra.
L’altro aspetto determinante di questo finale di stagione per la Virtus sara quello della concentrazione e dell’applicazione sulle gare per 40 minuti. La partita di Rieti è l’esempio perfetto di quel che i giocatori non devono fare. La valutazione su di loro passa anche per quello che dimostreranno di saper fare in campo senza che l’allenatore li debba guidare come degli automi senza cervello.
Dopo Agrigento ci sarà la trasferta a Treviglio, che al momento è al pari di Agrigento e che s’annuncia come una gara complicata. All’andata fu vittoria per Chessa e compagni per 19 punti ed anche se molte cose sono cambiate qualcosa vorrà pur dire. Treviglio insegue a sua volta una comoda posizione playoff ma passato l’ostacolo Agrigento per la Virtus Roma anche la trasferta in Lombardia può risultare più agevole.
Così come dovrà esserlo la gara interna con Scafati che all’andata fu sprecata più volte anche nel supplementare al quale si andò per un uno su due a tempo scaduto dalla lunetta di Sims. La squadra campana è fuori dai playoff quindi potrebbe arrivare a Roma con qualche speranza ma anche fuori dalla lotta quindi per ora valutare la difficoltà di quella partita è impossibile.
Infine la compagine capitolina salirà a Legnano che da domenica scorsa si allena per i playout. Le sorprese sono sempre possibili nello sport ma non voglio prendere in considerazione altro risultato che non sia la vittoria di Baldasso e compagni sul campo dei Knights.
Detto della Virtus Roma ecco il calendario dell’Orlandina: domenica 31 riposa perché avrebbe dovuto giocare con Siena, poi riceve Tortona, quindi va a Latina e chiuderà in casa con Trapani. Facile? Forse ma con un paio di trappole possibili (Latina ed il derby con Trapani) che potrebbero essere decisive.
Rieti giocherà con la Leonis, poi andrà a Scafati, riceverà Agrigento e chiuderà a Treviglio. Non certo quattro passeggiate di salute alla luce della classifica.
Bergamo domenica va a Cassino, poi a Casale e chiude con Tortona e certamente ha partite più abbordabili sulla carta. Ma sono solo tre – sempre per via del pasticcio Mens Sana – e quindi ha meno punti a disposizione.
Tutto questo detto, sono ancora convinto che la Virtus Roma possa farcela.
Eduardo Lubrano