Roma, 29 settembre 2019 – Se a fine gara persa in casa vs Cantù al debutto in casa ed in campionato coach Frank Vitucci aveva lamentato di aver preso uno schiaffone in pieno viso da parte dei ragazzi terribili di coach Cesare Pancotto, questa sera il coach veneto, come temeva ieri sera il sottoscritto in fase di presentazione del match, si è rifatto e con gli interessi al PalaEur prendendo letteralmente a sberle una Virtus Roma apparsa così tanto brutta da non poter sembrare vera.
Il risultato finale da 63-87 a favore della Happy Casa Brindisi, che recita un impietoso -24 a sfavore dei padroni di casa, fotografa allo stato attuale quindi da un lato una squadra pugliese che si rialza dalla polvere alla grande, non consentendo mai alla Virtus Roma uno straccio di possibilità di giocarsi una partita. Dall’altro lato del campo invece un livello di qualità ma soprattutto d’intensità e di durezza psico-fisica che la Virtus Roma di Piero Bucchi ha rivelato oggi essere assolutamente inadeguato per competere a queste latitudini. Oggi, appunto. E domani?
Intanto l’Happy Casa Brindisi ritorna in Puglia questa sera con la certezza che anche quest’anno potrà contare su di una squadra di buonissimo livello tecnico-agonistico. Pesante dover rinunciare quest’anno a gente come Ricky Moraschini, Jeremy Chappell o Tony Gaffney, per non parlare di quell’Erik Rush che, ogniqualvolta usciva dalla panchina, regalava minuti di grandissima intensità e sostanza. La realtà della LBA 2019-20 della Happy Casa ha invece mostrato, in questo scorcio d’inizio stagione (Supercoppa 2019 inclusa), una Brindisi completamente nuova, con due giocatori su tutti che stanno facendo ben vedere in campo tanto cervello e cuore forse ben di più di quanto si potesse pensare perchè quest’anno c’è anche la competizione europea: Kelvin Martin e Darius Thompson.
Il primo viene da una stagione in chiaroscuro dalla Virtus Bologna, vincente sì proprio di quella FIBA Basketball Champions League che Brindisi si appresta a disputare, ma dove un brutto infortunio e sopratutto un minutaggio inadeguato ne han spento velleità e gioia del gioco. Il secondo si è svezzato in Olanda lo scorso anno arrivando da rookie in Europa, risultando il Top Scorer del campionato olandese in casa ZZ Leiden: rapidità, intensità di gioco, canestro facile da inquadrare e soprattutto buon difensore. Un bel mix per questa Brindisi che poi ha gente in roster come Adrian Banks, Raphael Gaspardo, Luca Campogrande e John Brown sui quali contare e che non appena riavrà a regime Tyler Stone, state pur certi che darà battaglia a tutti, sebbene questa sera abbia anche mostrato anche delle disattenzioni offensive, perdendo nel primo periodo qualche possesso di troppo ma solo frutto di qualche meccanismo ancora da oliare.
E la Virtus Roma? Male, molto male questa sera. Leggete con attenzione le dichiarazioni del solito, onestissimo e serio Piero Bucchi a fine gara. Ha definito le sue parole, dopo il suo consueto incipit prima di rispondere alle domande dei presenti in sala, una sorta di “avviso ai naviganti”, imbeccato correttamente da un collega a fine gara che lo invitava ad essere esplicito su come dovesse reagire la sua Virtus Roma dopo questa deludentissima, prima gara al PalaEur attesa da 4 anni dal suo pubblico (arrivato a gremire il palazzo non come ci si attendeva, ma la sfida è lanciata!).

William Buford, 17 p.ti per lui con 50% da tre al tiro by Tiberi
Il commento del sottoscritto a questo punto serve ben poco se non a sottolineare che se veramente si vuole il bene della Virtus Roma, se veramente si desidera che questo campionato possa concludersi nel migliore dei modi per lei, non serve applaudire e battere le mani sempre e comunque. Non serve “esaltarsi” per gare incompiute e perse comunque come quelle del debutto di mercoledì 25 settembre al PalaDozza vs le V Nere, in cui probabilmente l’avversario ha anche snobbato un pò una squadra priva dei suoi potenziali, migliori stranieri.
Serve invece un sano realismo, serve comunicare ad un pubblico più o meno dal palato fine e che non ha mai tribolato in vita sua in LBA che quest’anno sarà un anno duro e faticoso, in cui bisogna pretendere dai giocatori maggiori impegno e maggiore dedizione, spingendoli a dare sempre quel qualcosa in più che occorre per non soccombere come visto, miseramente, questa sera.
I soliti menestrelli del “va tutto bene, Madama la Marchesa”, diranno o scriveranno che Tomas Kyzlink non era in campo; che Jerome Dyson è fuori condizione, forse anche come Davon Jefferson; che Brindisi è superiore e che quindi ci poteva anche stare perdere oggi al debutto e che quindi presto vedremo una Virtus Roma pugnace e forte rispetto a quella di oggi. Bene, o meglio, male. Non dategli retta. Osservate sì ragazzi come Amar Alibegovic o Giovanni Pini sputare sangue in campo sebbene siano, per ragioni quasi opposte, due giocatori che Roma deve scoprire a certi livelli. Applaudite i 17 punti di William Buford, con un bel 50% dall’arco che fa capire come questo ragazzo possa fare molto male agli avversari piedi a terra e con spazio. Ma fermatevi quì.
Sostenete questi ragazzi perchè indossano la maglia che voi sostenete ma se veramente volete il bene di questi colori

Spettacolare Adrian Banks oggi by Tiberi
pretendiate che da domani mettano in campo, specialmente in allenamento, più velocità, grinta e voglia di migliorarsi, giorno dopo giorno. Ad esempio, imbarazzante il ritmo e la velocità di Tommy Baldasso oggi, lo stesso che più di una volta gli si è puntualizzato in A2 in questi anni da queste colonne e che dovrà cambiare se vuole stare in questa LBA, per non parlare delle palle perse ad inizio match, in serie, a testimoniare però anche un logico senso di tensione che, onestamente, è comprensibile per lui. E che dire di un Mike Moore ri-apparso dopo Bologna un pesce fuor d’acqua, alla disperata ricerca di un lato del campo dal quale fare perno? E dell’alley-oop di Roberto Rullo proprio a Mike Moore clamorosamente ciccato nel momento in cui la Virtus Roma era timidamente reduce da un buon parziale (terzo periodo), arrivata al -16?
Che questa Virtus Roma si possa anche poi modificare è un conto ma al momento è bene essere consapevoli che quest’anno si lotterà nel fango e che spesso, sperando ovviamente il contrario, si andrà sott’acqua e senza boccaglio. Questo dice il campo e sul campo dobbiamo valutare, adesso, quanto si vede. Per il resto, ne riparleremo a tempo debito, la voglia di fare bene anche fuori dal campo c’è ed è un buon punto di partenza. Purtroppo i cinquemila che si aspettava Nicola Tolomei oggi non si sono visti ma diamo tempo al manager lombardo, chiamato al capezzale di una struttura in divenire e da rifondare, di poter operare come sa fare.
Non c’è altro da scrivere. Adesso testa bassa e lavorare, senza voli pindarici e senza fantasie. Domenica 6 ottobre, alle ore 12:00 al PalaEur arriva una certa Vanoli Cremona, tra l’altro reduce dalla prima vittoria vs Treviso e non sarà facile, per niente!
Sala Stampa
Frank Vitucci
https://www.facebook.com/happycasabrindisi/videos/431878544347171/
Piero Bucchi
«Iniziamo con il bollettino medico, senza usarle come scuse: Kyzlink era fuori per un problema alla schiena mentre Jerome ha ripreso ad allenarsi questa mattina. Al di là delle difficoltà oggettive, anche per queste situazioni, la cosa importante è che molti di questi ragazzi capiscano il livello in cui si gioca perché bisogna adeguarsi mentalmente e fisicamente. Recuperare condizione per qualcuno, trovare la condizione per gli altri e capire il livello in cui siamo, perché questa sera c’è stata la dimostrazione di come sia alta la competizione in Serie A. Bisogna adeguarsi mentalmente, raggiungere un grado superiore di intensità e energia. Con il recupero degli infortunati il livello degli allenamenti dovrà per forza di cosa aumentare»
Virtus Roma – Happy Casa Brindisi 63-87
Parziali: 14-27; 13-16; 20-26; 16-18
Progressione: 14-27; 27-43; 47-69; 63-87
MVP: Darius Thompson riscatta la debacle del debutto in casa vs Cantù e dice 21 p.ti, 4 rimbalzi e 3 assist ma soprattutto molta sostanza in difesa.
WVP: veramente complicato scegliere il peggiore, oggi della Virtus Roma, in quanto tali e tanti in giocatori virtussini andati a referto con numeri poco soddisfacenti ma soprattutto senza garra. Deludente Mike Moore, se spendere un visto straniero significa avere un giocatore così, qualcuno si cominci a fare qualche domanda, sperando che sappia già la risposta…
Fabrizio Noto/FRED