Brescia, 20 aprile 2019 – Volete spiegare a vostro figlio cosa significhi in campo sportivo la (dura) legge dell’ex? Bene, fategli vedere la registrazione di questo strano derby lombardo pre pasquale dove Moss sembra avere 26 anni e non 36 (27 punti non li segnava da tanto…), mentre Abass ha giocato con quella determinazione propria di chi ha qualcosa da dimostrare a chi lo scorso anno lo relegava spesso e volentieri in panchina e lo usava con il contagocce. Le sue esultanze post canestri non sono state casuali.
Detto questo, cosa ci lascia in eredità questa partita? Beh, dal punto di vista bresciano una gran bella vittoria che tiene in corsa la Leonessa per i playoff, anche se le speranze sono pochine, ma anche il rammarico di non aver più spesso giocato con la ferocia agonistica, con la determinazione e con la voglia di lottare mostrate al cospetto dei campioni d’Italia.
In classifica son 2 punti che, a causa di tutte le vittorie della squadre che precedono Brescia in classifica, spostano poco. Certo è che potrebbe anche far aumentare il rimpianto di una stagione dai risultati deludenti, con aspettative alte in quella che doveva essere un annata di consacrazione ad alto livello con tanti soldini spesi in una campagna di rafforzamento estiva poi parzialmente rinnegata coi tagli di Mika ed Allen.
Però l’ambiente mi pare abbia la consapevolezza che non tutte le ciambelle escono col buco, e non ha mai fatto mancare il sostegno alla squadra, come del resto la società non ha mai messo in discussione il coach anche nei periodi più bui. Segnali molto positivi per un futuro roseo.
Per Milano invece una sconfitta senza conseguenze di classifica ma che ha mostrato a tutti una condizione generale pessima. La questione preoccupante è lo spogliatoio, che pare non così unito. Gli spifferi che arrivano dal locale docce parlano di squadra abbattuta e che abbia perso (o non hai mai avuto?) la gioia di giocare insieme, di difendere insieme e di, in definitiva, giocare come fanno le vere squadre, sopportando periodi critici sia dentro la partita che dentro la stagione.
Il primo posto non è ancora al sicuro , ma non è quello il problema: il boxscore di questa partita racconta tante cose sul presente e sul futuro milanese. I 38 minuti di Micov con 2/14 al tiro, i 34 minuti del capitano, i 7 di Della Valle e i 4 di Fontecchio sono il preludio di scelte estive che ad oggi paiono scontate anche in caso di sostituzione della guida tecnica.
Pensiamo sia sbagliato addossare le colpe solo al coach o solo ai giocatori, certo è che il parco italiani lo si è gestito male fin dall’inizio. L’abbiamo sempre scritto e lo ribadiamo con ancora più forza visti i risultati e con lo sguardo al prossimo campionato a 18 squadre e alla prossima Euroleague, anch’essa a 18 squadre.
Chi gioca tanto in Eurolega non può permettersi minutaggi elevati anche la domenica, pena bollitura atletica in primavera: lo dicevamo a Natale, e i fatti a Pasqua ci hanno dato ragione.
Nei corridoi del palazzo comunque già si faceva il toto destinazione per Della Valle (Fortitudo? Virtus Bologna? Roma? Estero?), si ipotizzavano un Moraschini od un Michele Vitali a Milano al suo posto…Tutti argomenti che tratteremo con l’avvento dell’estate.
Quel che è certo è che l’Olimpia non è mai stata così vulnerabile quest’anno. James non sta bene (come anche Burns e Jerrells), Nedovic è in recupero, Micov sembra scoppiato atleticamente e degli italiani abbiamo già detto. Ma soprattutto rispetto a 12 mesi fa non può disporre dell’arma per la quale gli avversari sono senza rimedio. Arma che è grande , grossa e lituana.
Urge quindi ritrovare in tempi brevi unità e coesione e una condizione atletica accettabile, punti di forza delle contender che nonostante budget con uno zero in meno non si faranno certo problemi a mettere del sale sulle ferite milanesi. Il tempo ci dirà se il nostro pessimismo e i nostri dubbi sono fondati.
Per adesso auguriamo Buona Pasqua a tutti.
Cristiano Garbin
@garbo75
ps. Grazie a Camillo Ansalone per le foto.