VERONA – Una Tezenis da pesce d’Aprile disputa la sua peggior partita dell’anno e cede nettamente alla Sigma Barcellona, preparandosi nel peggiore dei modi alla contesa che vale una stagione contro San Severo. Verona resta in partita in pratica solo qualche minuto, non trovando mai risposte ad uno dei migliori attacchi della Legadue e cedendo pesantemente nella lotta a rimbalzo. Se a tutto ciò si aggiunge una ripresa da 0/11 da 3 punti, ecco facilmente spiegato il 64-86 finale.
L’assenza di Waleskowski sotto i tabelloni si fa sentire più del previsto, con gli ospiti che catturano 44 rimbalzi contro i 27 dei gialloblù, addirittura a zero carambole offensive all’intervallo. L’infortunio del “tedesco” e i problemi fisici di vario tipo che hanno colpito in settimana Campiello (febbre), Gueye (frattura alla mano) e Trepagnier (influenza) non possono però giustificare la prestazione incolore degli scaligeri, che subiscono passivamente gli avversari per tutti i 40 minuti non mostrando praticamente la minima reazione. Jurevicus inanella la seconda orrida prestazione al tiro consecutiva, replicando l’1/11 di Pistoia, Trepagnier fa leggermente meglio adattandosi con grande fatica a giocare da 4, ma nascondendosi per lunghi tratti tra le pieghe della partita. Il peggiore del trio è però il neoarrivato Mike Taylor, che rimane invisibile per tutti e 25 i minuti in cui è in campo prendendosi solo un paio di iniziative poco convinte in contropiede e soffrendo un Crispin che gli sfugge in ogni occasione. Porta con 20 punti è l’unico a salvarsi, ma come sempre paga con la perdita di lucidità il doversi prendere troppe iniziative personali in attacco.
Barcellona controlla agevolmente lo scorrere della contesa, correndo quando è necessario e rallentando i ritmi quando l’attacco si inceppa. Scappa via già nel primo quarto e non si guarda più indietro arrivando a dilagare nel finale. Crispin è la solita furia, facendo ammattire Taylor e segnando 18 punti con 7/13, a lui si aggiunge un Bucci da 20 punti e 7/10 dal campo incluse le triple che scavano il primo parziale. Achara e Ghiacci prendono 18 rimbalzi in due controllando agevolmente il pitturato, e così Hicks può restare più tranquillo e accontentarsi di qualche giocata pesante. Il dominio dei lunghi avversari è una delle chiavi della partita, e l’assenza di Waleskowki non può essere l’unica giustificazione dato che Ghiacci non è certo un gigante e per il resto gli ospiti schierano per lunghi tratti Hicks da ala forte.
Verona illude i circa 2000 appassionati che preferiscono il basket al derby calcistico della Madonnina partendo 8-5, ma è un fuoco di paglia. Crispin entra subito in partita, lo segue alla grande uno scatenato Bucci e la contesa si incanala subito sui ritmi frenetici e punteggi alti cari agli ospiti. Achara dispone a piacimento di Renzi, Taylor fa 1 / 4 ai liberi ed il primo quarto si chiude 17-24. La musica non cambia nel secondo parziale, vanno a referto pure le seconde linee Bonessio e Da Ros e quando si accende Hicks è facile per la Tezenis sprofondare fino al 40-26. Non c’è reazione, Marcelletti ruota vorticosamente gli uomini senza trovare alcuna risposta, il primo tempo finisce 48-36 sul primo canestro stagionale di Campiello.
Verona alza finalmente l’intensità difensiva spegnendo l’attacco avversario per qualche minuto, il problema è che dall’altra parte del campo arrivano solo errori e palle perse, così i gialloblù non riescono a rientrare in partita. I primi punti del terzo periodo arrivano dopo circa quattro minuti ed è Bucci a fare 3/3 dalla lunetta dopo un fallo di Jurevicus. Renzi prova a scuotere i suoi, ma Crispin e Hicks trovano il canestro praticamente ogni volta che lo vogliono e si va all’ultimo riposo sul 47-62. Arriva in questo momento l’unica reazione tangibile della Tezenis, che forza qualche persa avversaria e si spinge fino al 56-67, fallendo però prima con Trepagnier da fuori poi con una scellerata persa di Taylor l’occasione di rientrare in partita. Arrivano a questo punto un canestro e fallo di Achara e un contropiede di Ghiacci per il 72-56 che in pratica chiude la contesa a cinque minuti dalla fine. C’è tempo solo per gli ospiti di dilagare con un Bucci tarantolato da fuori, finisce 64-86.
TEZENIS VERONA – SIGMA BARCELLONA 64-86
(17-24, 19-24, 11-14, 17-24)
SALA STAMPA:
Pancotto: “Abbiamo interpretato nel modo giusto la partita. Fuori casa bisogna saper soffrire, saper reagire quando gli avversari provano a tornare sotto, essere capaci di imporre le proprie qualità e le proprie caratteristiche. Riuscirci è questione di metodo e di cultura, mi piace far notare che si tratta della quinta vittoria in trasferta per noi ed è un traguardo importante, anche per fare un regalo ai nostri tifosi che ci han seguito moltissimi anche se da distante, sempre con grande amore per questo sport.
Verona ha dovuto cambiare assetto con Trep da 4, è difficile per loro cambiare modo di giocare ma anche per noi capire come sarebbero cambiate le dinamiche, siamo stati bravi aadattarci immediatamente. Abbiamo sempre risposto bene in difesa, sul post basso e sui pick’n’roll rischiando sempre qualcosa nel modo giusto. Abbiamo avuto rande padronanza ai rimbalzi, questo ci ha dato margine sotto canestro, sicurezza e tranquillità del nostro gioco. Nel ritorno si vince di meno fuori casa, quindi è importante averlo fatto noi. Verona nonostante la sconfitta rimane una squadra forte, non deve mollare perché i campionati durano fino all’ultimo secondo dell’ultima partita.”
Porta: “Non siamo stati così combattivi come le altre volte. In settimana ci sono stati tanti problemi, non ci siamo potuti allenare con la giusta intensità e non abbiamo potuto preparare al meglio la partita. Noi facciamo sempre il massimo, poi magari uno vede il risultato e pensa ad un passo indietro ma c’è da dire che avevamo contro una squadra che giocava bene. E’ stata una serata no, abbiamo sbagliato un po’ troppo da fuori e loro si sono chiusi e hanno iniziato a giocare come volevano. A quel punto tutto è diventato sempre più difficile non avendo cambi dei lunghi e nessuno da alternare. Ora dobbiamo cancellare questa partita, ripartire tutti da zero e preparare al massimo la prossima”.
Marcelletti: “Siamo partiti male, dovevamo essere più aggressivi in difesa nei primi due quarti. Non possiamo permetterci di difendere così in una serata in cui tiriamo così male, di subire 48 punti nei primi tre quarti. Va detto anche che questa settimana ci siamo allenati con 6 giocatori più Panni, Viviani e Corsini, il decimo era addirittura De Pol. Campiello non si è mai allenato tra caviglia e febbre, Quaroni ha iniziato solo venerdì, Trepagnier ha avuto problemi anche lui, speriamo di avere più salute in questa settimana. Questa chiaramente non può essere una giustificazione, ora dobbiamo resettare tutto perché sabato ci giochiamo la permanenza in Legadue e dobbiamo arrivar pronti a fare una battaglia, e non c’è tempo di ragionare troppo su quanto successo.
Se non difendi bene diventa una rincorsa, una strada in salita. Abbiamo provato a raddoppiare Crispin ma loro facevano girare benissimo la palla, trovavano sempre l’uomo libero. Poi magari chiudevamo fuori e prendevamo canestro sotto.
Il problema principale di Taylor, abbastanza evidente, è l’adattamento al campionato italiano. In Italia, in Legadue più che in A, si gioca molto duro, molto fisico, i difensori anticipano spesso. Giocare qui è più difficile che farlo NBA, dove non si difende, e sta pagando il salire su un treno in corsa, lui ci sta provando ed adattando ma fa fatica. Poi stasera ha dovuto marcare un giocatore esperto come Crispin e gli ha preso le misure un po’ solo nel terzo quarto. Deve ancora imparare a liberarsi dalle marcature, noi dobbiamo imparare a servirlo ad innescarlo bene. Stesso discorso per Jure, probabilmente è in un momento di cattiva forma e noi non sappiamo servirlo benissimo.
Abbiamo incontrato una squadra contro cui faremmo fatica anche al completo, ora dobbiamo concentrarci tutti assieme con l’obiettivo di vincere sabato che è la partita che vale la stagione, oltre che sulle tre successive.
Questa è la prima volta che prendiamo venti punti, vuol dire che abbiamo sempre spremuto al massimo questa squadra, magari si potrebbe dire che potevamo giocare più tranquilli a Pistoia e risparmiarci ma io voglio sempre vincere su tutti i campi.”
MVP: Difficile scegliere tra Crispin e Bucci, andiamo su quest’ultimo perché tira con percentuali migliori e con un primo quarto da 9 punti scava il parziale da cui Verona non si riprenderà più. La guardia italoamericana è immarcabile per qualunque giocatore Marcelletti provi a mandargli incontro, segna in tutti i modi e da tutte le posizioni e chiude con 20 punti e 7/10 dal campo, aggiungendo 5 rimbalzi e 2 assist per un 25 di valutazione
Il peggiore: Scelta ampia tra gli scaligeri, dove in pratica si salvano Porta e Renzi. Mentre però Jurevicus fa 1/11 dal campo ma cerca di rendersi utile in altri modi, Mike Taylor in pratica decide di giocare a nascondino tutta la partita prendendesi solo 4 conclusioni segnandone una e aggiungendo 1/4 ai liberi e 4 palle perse, di cui una nell’unico momento in cui Verona sembrava poter riportarsi in partita. A questo si aggiunge una difesa sì volenterosa, ma assai poco efficace dato che Crispin lo brucia sempre sul primo passo e lo fa saltare su ogni finta. Marcelletti parla di problemi di adattamento, però intanto il tempo scorre e non rimangono molte partite in cui poter lasciare il segno.