Milano, 18 maggio 2019 – Deja vu: era il 12 maggio 2017 e Capo d’Orlando, qualificatosi ottava in stagione regolare, in #Gara1 al Forum compì l’impresa di battere l’allora EA7 a domicilio e mettendo a nudo dei difetti che poi sarebbero stati molto più evidenti nella semifinale contro Trento persa malamente dall’Olimpia.
Oggi, 18 maggio 2019, la storia si ripete alimentando la maledizione degli anni dispari: e cari lettori tifosi biancorossi se siete superstiziosi vi do il permesso di toccare ferro o altro (ci siamo capiti…).
Vi sono differenze tra le due annate? Oggi come allora parrebbe che lo spogliatoio non sia così unito, tra incertezze sulla permanenza dello staff tecnico, giocatori che già sanno di andare via o di essere fuori dai progetti tecnici presenti e futuri. Ecco, la vera differenza è a livello societario, con Proli che ad oggi non si sa se sarà ancora presidente, con tutto ciò che ne comporta.
E poi l’avversario: quella Capo d’Orlando non è paragonabile a questa Scandone Avellino: più talento e soprattutto più taglia fisico-atletica, nonostante le assenze pesantissime di Caleb Green e Demetrius Nichols, da contrapporre ad una Milano costruita sì per l’Eurolega ma che è e sarà senza 3/5 del quintetto, e sono proprio i 3 più importanti ed impattanti.
Quindi, nonostante il seed numero 1, questa serie non è così scontata: la pressione in #Gara2, classica partita semidecisiva con tutto da perdere e nulla da guadagnare, potrebbe schiacciare i milanesi i quali finora quest’anno le partite decisive le hanno sbagliate tutte.
Su #Gara1 che dire? Un Olimpia troppo brutta per essere vera: approccio mentale e fisico da terza di andata di regular season, completamente scentrati al tiro (tolto l’immarcescibile Micov gli altri hanno accumulato un buon 2/18 da 3), dominati a rimbalzo anche per evidenti lacune nel tenere il primo passo altrui, disorganizzati nelle chiusure e nelle rotazioni difensive, disarmati e disarmanti nelle variazioni tattiche mai proposte se non negli ultimi 7-8 minuti.
Sinceramente si fa molta fatica a trovare qualcosa che ha funzionato per Milano a parte l’enorme partita di Vlado Micov. Che possibilità ci sono di una sterzata almeno di 180° in #Gara2? E poi bisognerà andare nella tana biancoverde che probabilmente ribollerà di passione e calore, come può passare il turno Milano?
Queste erano due delle domande più ricorrente udite al Forum dopo il fischio finale. Ebbene, non abbiamo le risposte ma possiamo sbilanciarci. Chi scrive rimane fedele al pronostico, 3-1 Olimpia, fatto a Tripladoppia ( https://all-around.net/2019/05/15/tripladoppia-by-all-around-net-2018-19-11-puntata-del-video-rotocalco-tripladoppia-con-i-playoff-alle-porte-e-le-f4-di-euroleague/ ), poichè non esiste che l’Olimpia continui a giocare così male.
Che abbia un attacco destrutturato per natura e che ora si trovi in difficoltà mancando i creatori di gioco designati è palese a tutti; comunque sia, ad esempio, delle 19 triple sbagliate più della metà erano non aperte ma stra-aperte. Ciò significa che tirando con percentuali più consone al talento dei milanesi le probabilità di vittoria si alzerebbero in maniera cospicua.
Poi ci sarebbe il capitolo difesa. Anche qua staff tecnico direi malerrimo, tanto per inventarsi un neologismo. Su Kiefer Sykes bisognerà cambiare tipo di difesa perché se oltre a scollinare oltre i 20 punti si permette anche il lusso di smazzare 10 assist per l’Olimpia si fa grigia.
Oltre al folletto con la canotta numero 28 gli occhi della difesa meneghina dovrebbero essere puntati su Ike Udanoh. L’ex canturino è un killer, nemmeno troppo silenzioso. Va messo in condizione di non nuocere, magari iniziando a non lasciarlo libero di prendersi il jump dai 5 metri ma forzandolo a scaricare a qualche compagno meno dotato offensivamente (tipo i centri), invitandolo a prendersi tiri al di fuori del proprio seminato tecnico.
Per l’Olimpia sarà vitale quindi che tutti si sforzino di difendere con più costanza e con più ferocia, cercando di alimentare quella transizione primaria ma soprattutto secondaria che le permetterebbe di scaricare a terra tutto il talento offensivo dei suoi giocatori manco fossero gli HP di una Formula 1.
Di contro, bisognerà evitare che i vari Ojars Silins, Ariel Filloy, Demonte Harper ma anche Luca Campogrande possano prendere fiducia mettendo triple piedi per terra non contestate. Son lì per quello, ovvio le mettano con regolarità.
Offensivamente in #Gara2 non ci aspettiamo un canovaccio troppo diverso da #Gara1. Primo tempo dove in contumacia Mike James la palla tende a muoversi un pò di più ma con meno efficacia, minuti decisivi in cui ci si affida alle giocate individuali.
Arsenale in faretra che sarebbe pochino anche per una squadra delle minors ma questa è l’Olimpia 2018/19, vediamo se basterà almeno a passare il primo turno di questi insidiosissimi playoff ed allontanare lo spettro del fallimento totale con conseguente nuclearizzazione di roster e staff tecnico.
Appuntamento a tra 48 ore per il secondo episodio di questa serie che rischia di diventare bella lunga (qualcuno ha detto #Gara5?).
Cristiano Garbin
@garbo75
Photo by Alessandro De Giorgio