Sabato 25 alle 21 al PalaSikeliArchivi inizia la serie tutta tra squadre del girone Ovest tra Benfapp Capo d’Orlando e Azimut Bergamo Basket 2014. Se si potessero usare le partite di campionato come metro di valutazione verrebbe da dire che sarà una serie incerta a dir poco visto che Capo d’Orlando e Bergamo hanno vinto l’una a casa dell’altra. Ma la stagione regolare è un’altra cosa rispetto ai playoff e le due squadre hanno ampiamente dimostrato di essere in grado di far vita ad una serie assolutamente…incertissima.
Se l’attacco esplosivo di Capo d’Orlando può essere quel che ruba gli occhi dalla parte dei siciliani, la qualità della difesa di Bergamo è l’altro lato della medaglia di questa serie. La parola allora ai due coach, cominciando da Marco Sodini, Capo d’Orlando:
“Siamo rimaste in quattro, ma conta solo la prima. E’ la prima cosa che dico, perché è la cosa a cui credo maggiormente. Sono stato equilibrato durante tutto l’anno e ho parlato di progetto biennale, ma ora siamo in Semifinale. Siamo contenti di esserci, ma non assolutamente appagati. Durante l’anno abbiamo capito di poter competere con tutti per provare a salire e lo faremo con tutte le nostre energie. Affrontiamo Bergamo, non mi soffermo a parlare di Sandro Dell’Agnello, sapete quanto lo stimi. Bergamo è una squadra che merita grandissimo rispetto, hanno saputo affrontare le problematiche dell’infortunio all’americano Taylor e uscirne benissimo.
Roderick è la stella assoluta, ma anche tutti gli altri ragazzi stanno dimostrando di meritarsi quello che hanno conquistato sul campo. Sono una squadra di lottatori, ad immagine e somiglianza dell’allenatore Taylor è vicino a rientrare ed è certamente un giocatore che sposta gli equilibri e le modalità con cui Bergamo può giocare. In sua vece Roderick ha giocato anche playmaker. Nelle ultime partite lo ha sostituito Zugno in quintetto, insieme allo stesso Roderick e Sergio, Fattori e Benvenuti, tre grandi tiratori, nelle posizioni di ala e centro.
Noi abbiamo perso qui contro di loro, in un periodo di formazione della nostra squadra. Dalla panchina Bedini, Casella e Zucca, oltre al punto interrogativo su Taylor.
Hanno cambiato la loro modalità di gioco nel corso del tempo. Era una squadra che correva, ma con l’assenza di Taylor le ultime partite sono state a punteggio basso. Se le rotazioni sono corte bisogna anche centellinare le energie. La difesa del perimetro su tutti questi grandi giocatori è una delle chiavi. Roderick è un giocatore di un’altra categoria come Triche e quindi, non solo deve essere rispettato, ma deve essere trattato come merita una della del nostro campionato.
La difesa è la chiave che ha cambiato la nostra stagione e anche oggi, dopo la serie contro Biella, mi faccio forte del fatto che quanto abbiamo buona consistenza difensiva è difficile giocare contro di noi. In attacco invece abbiamo necessità di giocare la nostra pallacanestro sui 28 metri, provare a correre. Siamo tutti in riserva di energia fisica, ma nessuno oggi può dirsi stanco anche se tutti sono esausti, perché le energie mentali valgono molto di più di quelle fisiche in questo momento.
Abbiamo dovuto mentalizzare i ragazzi giovani, che obiettivamente nelle ultime partite hanno fatto un po’ più di fatica, ma proprio loro saranno la chiave di questa serie perché devono dare freschezza, energia e vitalità ad un gruppo che ha delle gerarchie chiare e noi vogliamo farci forti di questo.
Il quadro che porto oggi è famosissimo: “L’Urlo” di Edvard Munch. Un quadro del 1893 che mi piaceva portare prima della fine della stagione. Munch non stava bene, aveva avuto problemi di carattere psichiatrico, questo urlo assordante che arriva e da cui il protagonista viene assordato, che però viene percepito solo da lui mentre le persone intorno continuano a camminare senza accorgersi di nulla.
Mi sono immaginato che il PalaSikeliArchivi gridasse, tutti insieme. 3000-3500 persone che urlano e che noi che siamo loro amici, non ci accorgiamo di nulla se non della spinta positiva data da quest’urlo. Mentre quelli che sono i nostri ospiti, con rispetto parlando, abbiano lo stesso atteggiamento del protagonista del quadro”
Ed ecco Sandro Dell’Agnello per Bergamo:
Le sensazioni sono buone perché siamo tra le migliori quattro di questi Playoff. Ognuno si sente forte di poter reggere l’impatto di queste semifinali. Capo d’Orlando è uno scalino difficilissimo, ha una striscia aperta di successi che dura da febbraio, ma noi ci presentiamo a questo appuntamento fiduciosi dopo i successi contro Mantova e Montegranaro, convinti di poter fare la nostra figura per provare a vincere. I siciliani hanno una forza offensiva non indifferente, rinforzata dall’arrivo di Trapani; ai miei ragazzi chiedo attenzione massima anche in attacco. Se vogliamo difendere bene non possiamo permetterci di buttare palloni. La stessa attenzione che finora ha pagato tantissimo, per cui sono convinto che potremo dare del filo da torcere a Capo d’Orlando.