Milano, 26 maggio 2019 – Il sospiro di sollievo tirato dagli 8.000 del Forum dopo aver capito di aver scansato la figuraccia ed il fallimento della uscita ai quarti di finale è stato enorme anche se qualche minuto dopo in uno stadio qualche decina di km più a nord l’hanno fatto ancora più profondo. Ma questa è un altra storia, di un altro sport.
Passa Milano dunque, giocando una #Gara5 ancor più solida se possibile di #Gara4. Molto incoraggiante per Pianigiani il fatto che dopo un primo tempo da 5/17 da 3 punti e solo un + 8 a tabellone la squadra abbia continuato a macinare gioco conscia del fatto che le percentuali avrebbero soltanto potuto alzarsi.
E così è stato, 6/12 nel secondo tempo di squadra e vantaggio praticamente raddoppiato. Ma a parte le conclusioni da dietro l’arco va sottolineata ancora la prestazione offensiva della squadra, molto più propensa a passarsi la palla ed a cercare l’uomo libero rispetto ai primi episodi di questa serie, con in più la ricerca sistematica del vantaggio fisico da esplorare in post basso anche dalle guardie e con un gioco più controllato e più attento al valore del singolo possesso con conseguente drastico abbassamento del numero di palle perse.
Sette sono un numero veramente basso, specie considerando che a parte Cinciarini non vi sono play di ruolo a roster e che gli irpini abbiano continuato a mettere pressione sugli esterni sia con Sykes che con Harper. E sono un numero che hanno impedito ad Avellino di raccattare punti facili in campo aperto, ossigeno pure per il loro attacco: ciò ha significato l’obbligo di andarseli a sudare contro una difesa schierata milanese che aveva già mostrato i muscoli in #Gara4.
Come due giorni fa in Irpinia Nunnally è stato devastante. Sin dal primo quarto ha abusato di ogni difensore messo dal buon Maffezzoli sulle sue tracce, ha sfoderato un clinic sui movimenti spalle a canestro ed è stato l’uomo che ha dato il “la” al primo break biancorosso mai più ricucito dai lupi biancoverdi.
Questa serie a mio parere lo ha svegliato bruscamente dal torpore in cui si era infilato negli ultimi tempi, anche se dobbiamo considerare che il buon James sia reduce da un annata complicata iniziata nella Nba con certi ritmi ed abitudini (atletiche, di allenamento ma anche di vita), ed ha dovuto adattarsi in fretta e furia alla squadra ed alla vita milanese.
Non estraneo alla sua deflagrazione offensiva a mio parere è stato l’episodio alla fine di #Gara2 contro i tifosi della sua ex squadra e le conseguenti polemiche. Ha dimostrato insomma di essere uno con molto orgoglio e che le questioni tendenzialmente se le lega al dito…
Bene anche un redivivo Nedovic, che ha aiutato fattivamente l’attacco dei campioni d’Italia con alcune soluzioni frutto del suo enorme talento. Ancora pare indietro atleticamente e come confidenza sul parquet ma adesso ha ancora tempo e modo di poter migliorare in semifinale.
Dominante come spesso gli capita quando non incorre in problemi coi falli Tarczewski; ora per lui arriva un cliente bello tosto come Cooley e sono veramente curioso di vedere come andrà a finire questo duello.
Ottima la partita sui due lati del campo di Brooks (che dovrebbe guardare di più il canestro), di sostanza difensiva invece la partita di Jerrells che ha pure fatto in tempo a sganciare due missili terra aria da lontanissimo che hanno aiutato l’Olimpia a fuggire nel punteggio.
Altra partita, poco fumo e tutto arrosto di Kuzminskas, ormai una certezza e di Cinciarini, oggi scentrato da tre ma ficcante nelle penetrazioni. Sorpresa positiva per un Burns utile anche se siamo sicuri possa fare ancora di più, e ce ne sarà bisogno.
Male , anche se non malissimo come ad Avellino, Micov. Sembra stanco e fiacco, ora avrà 3 giorni per recuperare energie: non sono tanti ma penso anche che Pianigiani possa riservargli almeno in #Gara1 e 2 un minutaggio che non vada oltre i 25 minuti. Ha 34 anni ed ha tirato la carretta tutto l’anno, ovvio che un periodo di calo e di stanchezza ci possa anche stare.
Ora testa alla Dinamo Sassari allenata da Pozzecco, squadra talmente in forma che nessuno ricorda nemmeno la data dell’ultima sconfitta, risalente ormai a mesi fa. Avendo un roster più lungo e godendo di maggior salute rispetto alla Avellino appena sconfitta sarà il caso per i milanesi di, per prima cosa, difendere il fattore campo, per poi cercare di chiudere la serie vincendone una in Sardegna.
Ad aiutare l’A|X Exchange a raggiungere la finale potrebbe essere un Mike James ormai prossimo al rientro. E se è vero che ciò comporterà un altra redistribuzione di compiti, minuti e responsabilità (processo non sempre facile da assimilare), è vero anche che James potenzialmente è immarcabile, specie se al suo fianco potrà evoluire anche un Nedovic ad un discreto livello e il Nunnally visto in queste ultime due partite.
Tutti ora in casa milanese si preoccupano di Cooley, a mio parere invece bisognerà pareggiare l’intensità che i ragazzi di Pozzecco metteranno in campo (sono anche più freschi avendo riposato qualche giorno in più); non bisognerà lasciarli giocare “di flusso”, perché se gente come Jamie Smith , Spissu ma anche Pierre o Thomas entrano in ritmo poi son dolori.
Appuntamento quindi a mercoledì 29 maggio per il primo episodio della serie che si preannuncia tutta da vivere e senza una squadra favorita designata.
Cristiano Garbin
@garbo75