Venezia, 9 giugno 2019 – La seconda Finale Scudetto in due anni. Per l’Umana Reyer Venezia di coach Walter De Raffaele è un traguardo importante e domani sera, lunedì 10 giugno, #Gara1 al Taliercio vs una delle Dinamo Sassari più belle e volitive come non accadeva da anni. La logica dice che sarà una sfida interessante, dinanzi due squadre con molto talento, molta qualità su i due lati del campo al punto tale quasi da far saltare il fattore campo forse anche più di una volta.
L’Umana Reyer Venezia ha la solidità tipica di una squadra costruita anche per poter primeggiare in Europa, sebbene in questa stagione le coppe europee le abbiano riservato un’amara sorpresa nella FIBA Basketball Champions League, dopo aver portato a casa lo scorso anno la FIBA Europe Cup. Che poi questa Reyer Venezia sia ricca di talento al punto tale di sopperire all’handicap di riposo fisico al quale dovrà far fronte lo pensano in molti ma il vero punto di domanda è: riuscirà questa Reyer ad avere la qualità del rendimento che serve per opporsi ad una macchina quasi perfetta come appare adesso la Dinamo Sassari by Gianmarco Pozzecco?
Questa sarà la tematica della Serie dunque, la capacità della Reyer Venezia di reggere mentalmente ad una pressione di rendimento che ora non dovrà più avere troppi up&down. Certo, siamo nei Playoff, è naturale avere dei cali o dei picchi in alto ma, altra domanda: in questi Playoff avete mai visto dei cali di rendimento nella Dinamo Sassari? Sì, forse in #Gara2 al Forum, ma un calo di rendimento che non ha pregiudicato l’esito finale del match.
Oggi coach Walter De Raffaele della Reyer ha voluto anticipare i temi di questa #Gara1 della Finale Scudetto, in un Taliercio da sold out:
“C’è grande soddisfazione per disputare la seconda finale scudetto a distanza di soli due anni dalla prima: come dico sempre è importante godersi questo momento e quest’epoca Reyer. Affrontiamo questa finale con molta serietà ma anche con leggerezza ed entusiasmo. A differenza da quanto riportato erroneamente sul Gazzettino di ieri, non credo ci sia una favorita di partenza, credo che sarà una serie molto difficile ed equilibrata”.
Cosa dove fare la Reyer contro questa Sassari che appare senza punti deboli coach De Raffaele?
“Sassari è una squadra che nel corso della stagione è cresciuta in maniera esponenziale vincendo anche la FIBA Europe Cup e inanellando una serie incredibile di ventidue vittorie consecutive, frutto del lavoro e della grande qualità del roster. Soprattutto la Dinamo è una squadra che ha grande fiducia e che è anche riuscita a metterla in campo nei playoff, non avendo ancora perso una partita. Sassari ha un roster lungo e di grande esperienza. E’ una squadra completa in tutti i reparti che gioca una pallacanestro molto dura e fisica, andando molto in post-basso ed esaltandosi con il tiro da tre punti, in questi playoff tirano con percentuali irreali, basti pensare al 63% di Pierre. Tutto ciò a testimoniare il valore della Dinamo.”
Di sicuro la Reyer ha avuto un altro passo in questi Playoff…
“Sì, direi che il nostro percorso nei playoff è stato diverso, veniamo da dieci partite molto dure con ritmi serrati ma vogliamo fare il meglio possibile. Arriviamo a questa finale con il contributo di tutti, in Gara5 a Cremona ad esempio la panchina ha prodotto 41 punti, è naturale che avere qualche giorno di riposo in più avrebbe giovato ma i playoff hanno questa formula qui e non possiamo farci niente, al termine della finale potremmo aver giocato 17 partite in 38 giorni. Credo che in questo momento, però, ci sia talmente tanta adrenalina, gioia e soddisfazione che la stanchezza potrebbe passare in secondo piano.”
Pressione tutta su Sassari come favorita naturale o no coach De Raffaele?
“Disputare un’altra finale ripaga tutti del lavoro di dieci mesi, è il frutto della pazienza e professionalità del nostro gruppo di lavoro e della coerenza e unità di tutto il Club. Non riesco a dire se siamo favoriti o meno, so solo che da parte nostra c’è enorme soddisfazione perché regaliamo ai nostri tifosi la possibilità di vivere e godersi qualcosa di speciale, e che potrebbe anche non capitare mai nella storia di un Club, per la seconda volta nella storia della Reyer”.