Roma, 27 agosto 2019 – Eh sì, come scritto nel titolo la Serbia da pochi giorni è 1° nel ranking FIBA, oltre che essere sia vice-campione del mondo che vice-campione d’Europa; va da se che rimane tra le più forti nazionali del pianeta terra e di questo c’è poco da discutere. Dopo la disgregazione della ex-Jugoslavia, la Serbia è la squadra che ha più conservato lo spirito, la garra, l’istinto e la purezza nella filosofia di gioco della ex federazione voluta all’indomani della 2^ Guerra Mondiale dal Generale Tito. E l’assenza alla FIBA World Cup 2019 sia di Croazia che Slovenia non fanno che sancirlo. Tanto per ricordarlo a chi lo avesse dimenticato, Jugoslavia vincente ben 5 volte ai Mondiali…
Composta da giocatori dal talento smisurato, con una fisicità debordante la Serbia ha la caratteristica, paradossalmente, di giocare di squadra non affidandosi solo alla classe degli atleti che compongono il roster: circolazione di palla, extra-pass, tutti coinvolti, spinti anche dal forte sentimento patriottico che da sempre contraddistingue i serbi. Chiedere all’Italbasket brutalizzata all’Acropoli e battuta di nuovo pochi giorni al Torneo AusTiger.
La nazionale serba è nel barrage del Gruppo D insieme con Angola, Filippine ed ovviamente Italbasket. Coach Sasha Djordjevic ha convocato 12 giocatori nella lista definitiva per la spedizione cinese dopo le moltissime defezioni dell’ultimo istante per problemi fisici come quelle di Milos Teodosic e Dragan Milosavljevic. Ma in realtà la lista degli assenti è lunga anche per scelta del coach Djordjevic che ha voluto far capire che indossare la maglia della Serbia è un privilegio, non un ripiego…Chi vuol capire, capisca.
Vediamo allora chi non ha portato in Cina coach Djordjevoc: il professor Vlado Micov (giocherebbe in qualsiasi nazionale al mondo), per vecchie ruggini con Djordjevic; Nemanja Nedovic artefice di una stagione difficile per ripetuti problemi fisici, soprattutto fa scalpore l’assenza di Nikola Kalinic, probabilmente uno dei giocatori più forti d’Europa, per alcuni atteggiamenti sopra le righe dell’ala del Fenerbahce – in particolare un video hot sulle stories di IG pubblicato per errore – costato carissimo all’ex Stella Rossa. Solo con i cinque appena citati verrebbe fuori un signor quintetto, forse leggero sotto canestro ma fortissimo comunque!
Ma veniamo ai giocatori presenti. Lo starting five presumibile è affidato alla coppia di guardie Stefan Jovic, appena accasatosi al Khimki Mosca e da Bogdan Bogdnovic, forse oggi il giocatore di maggior talento della nazionale serba che milita nei Sacramento Kings; in ala piccola l’uomo in missione del coach, ossia Vladimir Lucic del Bayern Monaco, motivato a dimostrare le sue qualità; come ala forte la classe quasi smodata (con una testa però così così), di un altro atleta NBA, pure lui dei Kings, Nemanja Bjelica e poi il centro dei Denver Nuggets, Nikola Jokic giocatore letteralmente devastante in attacco con mano anche dalla distanza: visto i molti lunghi a disposizione, potrebbe anche giocare nel ruolo di quattro!! Una panchina ovviamente profondissima che garantisce qualità e diverse soluzioni.
Il primo è il combo Vasilije Micic, reduce da una stagione stratosferica all’Efes; Marko Guduric giocatore di striscia del Fener; poi i tre centri dalle caratteristiche diverse, che valorizzano ulteriormente il fattore fisico di questa squadra, ovvero Boban Marjanovic dei Philadelphia 76ers una montagna alta 221 cm.; il talento di Nikola Milutinov, il centro dell’Olympiakos e per concludere, l’ex Milano ora in Cina con Jiangsu Dragons, l’eterno Miroslav Radulijca atleta che da il meglio di se con la propria nazionale. A chiudere il roster ci sono l’ala Marko Simonovic dello Zenit con la caratteristica di essere un grandissimo difensore edaltrettanto ottimo tiratore della lunga distanza e l’ala-centro del Banvit, Stefan Bircevic.
Insomma, poche chiacchiere e tanto talento, gioco e rudezza cestistica messa insieme, gli avversari come Spagna, Team USA, Grecia e Lituania sono avvertite!
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Giuseppe Pep Malaguti