Wuhan, 8 settembre 2019 – E’ davvero dura riassumere tanto bel basket visto oggi in Spagna vs Serbia magari descrivendo alcuni highlights che mettiamo in basso ma una piccola sentenza si può esprimere subito: Scariolo tira fuori dal cilindro tutto quel poco di buono visto nella gara contro l’Italbasket e lo trasforma in tanta roba di qualità: roba fisica, atletica, tecnica e intensità tale da tramortire le canotte blu di Sasha Djordjevic e del suo figliol prodigo Bodgan Bogdanovic.
Già qualificate prima di questa battaglia, Spagna e Serbia danno luogo ad uno spettacolo di intensità che lascia esterrefatti anche i cinesi che sono abitualmente avvezzi alle mosse di Bruce Lee. La gara vale dunque solo per il primo posto nel Girone J per sapere chi sfiderà una tra Polonia o Argentina. E che gara, signore e signori!
Prima però, consentiteci qualche nota, a nostro avviso evidente:
Arbitri da CSI campionato italiano minors.
Ricky Rubio totalmente diverso rispetto all’Italbasket. E meno male, per lui, eh!
Victor Claver difensore sopraffino e fisicamente pazzesco.
Bogdan Bodganovic sarà MVP del torneo.
Sergio Scariolo non é solo un bravissimo coach, é anche un gran motivatore di animem bravo nel mettergli davanti il toro vestito non di rosso ma di blu, blu Srbija.
Il doppio tecnico consecutivo per atteggiamento e proteste, che poi significa espulsione per Maxi Jokic che pensa di essere ancora sul campo con i suoi Nuggets e non al cospetto di un trittico arbitrale però obiettivamente scadente, e non solo oggi è sacrosanto. Forse andava fatto anche vs l’Italbasket…?
Il secondo quarto dice 32 punti della Spagna sbattuti in faccia alla difesa nota per essere impenetrabile. Prima di oggi.
La cronaca
Primo periodo, è piacevole e sorprendente vedere i lunghi e pesanti serbi correre, anzi volare nelle transizioni che i rubatori di palla Bogdanovic e Lucic forniscono loro come fossero popcorn da sgranocchiare. La Spagna non comprende l’andazzo e si trova sotto dall’inizio. Ma la gara é comunque punto a punto e se si tiene in piedi é per la verve realizzativa dei soliti noti, per una regia occulta di Jovic, gambe rapide e di la, per l’impatto non più anonimo di Rudy Fernandez, mentre Rubio appare ispirato, positivamente caotico e designato per far circolare la palla dai lati opposti del campo, così proprio per far muovere i serbi. Si va dal 6-8 al 5′ di gioco al 13-20 al finale vorrebbe raccontare una gara già segnata pro Serbia, ma così non é.
Secondo periodo, se l’intensita spagnola che cresce é caratterizzata dalla cavalleria iberica d’inizio secondo quarto (che schioccione! il giovane Williy Hernangomez), sono però le triple spagnole (41%) che fanno il baratro in attacco, mentre in difesa sua maestà Scariolo vuole una zona attenta e premurosa sugli esterni serbi. Difesa e attacco così fatte sono una sinfonia per occhi previsti, luci colori ed effetti che il coach serbo non sa tradurre e spiegare ai suoi. Senza Lucic in campo, gli slavi non riescono a star dietro alle gambe di Llull e Rubio e la palla spagnola viaggia semplicemente di più e meglio dai due lati del campo: 29-25 a al 15′. Alla fine del periodo è 45-37, dopo la bomba di Rubio che mette in depressione gli specialisti blu Bjelica e Bircevic più tutto il roster slavo, diciamo noi.
Terzo periodo, e precisamente al 24′ di gioco, si compie lo scempio magno per i serbi, con il doppio tecnico per atteggiamento e comportamento antisportivo di Jokic che si tramuta come da regolamento in espulsione diretta dal campo. Anche qui l’arbitraggio non é new mondiali e basket. La Serbia ora non perde un signor pivot oggi peraltro scarico, quanto semmai la sicurezza , la boria che li rende antipatici e vincenti, da sempre. La gara adesso si fa cattiva ma la Spagna non ha paura, 59-40 che significa +19 pro Spagna con un parziale di gara da 50-26, sì, si state leggendo bene. Poi ci sono i coast to’ coast vincenti di Bogdanovic che rendono il tutto solo un pò più frizzante il lato estetico. Il terzo quarto si chiude con i tre liberi di Micic che sono un calmante e niente di più, in fondo é sempre -11 ma la distanza di tattica in campo é siderale tra le due sfidanti.
Quarto periodo, il periodo finale dice Serbia in affanno mentale, ma tenuta in piedi dal pivot di scorta Radulijca che porta a 68 i punti degli slavi sui quali si appoggia la classe immensa di Bodganovic. Al 35′ il 74-65 dice che il risultato si potrebbe ancora ribaltare per i serbi ma la gara sta invece scivolando via sui lidi della costa brava: in definitiva questo quarto fa emergere il lavoro duro e sporco e di tanta classe atletica di Victor Claver, quel roscio sopra i due metri e 10 che aveva azzerato il nostro Gallinari: andatevi a rivedere la stoppatona nel finale su Raduljica e poi capirete. Che difesa! Questo sì che va dritto dritto negli hightlights! Con tutta la sua partita di oggi. Il parziale di 14-13 del quarto quarto non spiega, per chi non l’avesse vista, la dominanza – vogliamo chiamarla cosi – dei sudditi reali di un italiano! El señior Don Sergio Scariolo, non c’è ne voglia coach Sasha Djordjevic.
Parziali: 13-20; 32-17; 22-19; 13-14
MVP: Victor Claver, una prestazione da consegnare ai posteri ma attenzione ad un Ricky Rubio finalmente presente e vivo. Oh, E sempre con Bogdan Bogdanovic a livelli eccellenti…
Gabriele Marini