Roma, 17 novembre 2019 – E adesso? Dopo la vittoria di oggi nel 9° turno di LBA, successiva all’exploit di Desio vs Cantù di domenica scorsa, la Virtus Roma di Piero Bucchi si ripete al PalaEUR superando per 92-83 la Carpegna Prosciutto Pesaro nel posticipo della sera di domenica, vincendo una gara di una difficoltà oltre l’immaginabile e regalando ai propri tifosi una settimana da sogno.
Il sogno si chiama Final Eight di Coppa Italia che, ironia della sorte, si disputerà proprio nella splendida cittadina marchigiana come di consueto a metà febbraio 2020 perchè da questa sera la Virtus Roma è quarta in classifica con 10 punti (5 W, 4 L), con la splendida compagnia di squadre come Pompea Fortitudo Bologna, A|X EXchange Milano e Germani Basket Brescia, ad una sola gara dal duo Happy Casa Brindisi e Dinamo Sassari ed a quattro dall’invitto manipolo bianconero della Virtus Bologna che comanda il gruppo in LBA.
Ma come accaduto nel match di tre settimane fa e perso malamente in casa vs la corazzata Olimpia Milano dopo aver assaporato a lungo l’ebbrezza della vittoria, si parla ancora e solo di un sogno perchè da quì sino al 5 gennaio 2020, data in cui si concluderà il girone di andata, tutto può accadere come, ad esempio, che dalle retrovie sopraggiunga una o due ritardatarie, attardatesi in questa fase iniziale di stagione in strane prestazioni negative come la Reyer Venezia campione d’Italia o la Dolomiti Energia Trentino.
Intanto, vada come vada, questa sera (sarebbe meglio dire questa notte), applaudiamo a lungo ed intensamente una Virtus Roma dei miracoli che anche questa sera ha offerto una prestazione con diverse ombre, sia chiaro, ma che al quarto suono della sirena si è ritrovata per la quinta volta in stagione in vantaggio nel computo dei punti messi a referto rispetto all’avversaria di turno: questo, Signori e Signore conta alla fine, tutto il resto è solo chiacchiera da bar!!
Lo sa bene, se non benissimo, coach Federico Perego, a dir poco contrariato e deluso in viso a fine gara per non essere riuscito anche oggi a vincere la prima partita in stagione con la sua Carpegna Prosciutto Pesaro. Una Pesaro che ci ha provato in tanti, tanti modi a farcela ma senza riuscire a piazzare quel colpo, quella giocata, quei minuti decisivi che spesso fanno la differenza e svoltano gara e forse anche una stagione intera.
Ritorneremo dopo su Pesaro, intanto si diceva della bella vittoria della Virtus Roma ma anche delle sue ombre che ci fanno comunque sì, applaudire tutti i ragazzi di Piero Bucchi, capaci anche oggi di saper soffrire e di gettare il più classico cuore oltre il fatidico ostacolo ma che al tempo stesso consiglia prudenza e di non pensare troppo “al sogno” Final Eight di Coppa Italia 2020. Onestamente, ma lo si poteva comprendere molto bene, la gara vinta questa sera all’Urbe non ha impressionato per la scintillante fase offensiva e neanche per la qualità difensiva opposta all’arroganza fisico-atletico dei ragazzi in biancorosso. Era una gara delicata alla vigilia, si diceva, perchè dall’inizio della stagione Virtus Roma e VL Pesaro sono sempre state le squadre accreditate per lottare nelle zone basse della classifica.
Pertanto, con una sana ed attenta visione pragmatica della stagione della Virtus Roma disputata ad oggi e valutando le congetture tecniche del roster, caratterizzata al momento da una rotazione a massimo sette giocatori abili (anche oggi out Roberto Rullo), era questa di oggi vs Pesaro la gara, come quella disputata e vinta a Pistoia o quella di domenica scorsa vs Cantù, che avrebbe dato il valore, la tara della squadra impegnata in LBA al netto appunto delle difficoltà nelle quali si barcamena da inizio anno.

Jaylen Barford, top scorer con 23 p.ti
Esame dunque superato, non con lode ma superato ed apertura del libro dei sogni. Esame superato perchè questa sera, non potendo contare al 100% su di un Davon Jefferson debilitato da uno stato febbrile e che comunque, udite udite, sfiora la doppia doppia (13 p.ti e 9 rimbalzi), la Virtus Roma affida le proprie fortune come al solito alle accellerazioni a volte disumane di Jerome Dyson ma anche alle sue follie (ma è così quest’anno nel bene e nel male: 20 p.ti, 5 rimbalzi e 4 assist e privo di allenamento per una settimana intera), ma si aggancia ad uno straordinario Giovanni Pini che invece va di doppia doppia (10 p.ti e 10 rimbalzi), a nostro avviso MVP del match e ad un Tomas Kyzlink che eguaglia Dyson nei punti finali messi a segno: 20 anche per lui!!
In una serata in cui gli arbitri sembrano più dei capotreni di un Frecciarossa per la frequenza con cui hanno usato il fischietto (udite, udite: la Virtus Roma tira 28 liberi nel match, la VL Pesaro addirittura 39…), ne fa le spese Amar Alibegovic che, nonostante dica 12 p.ti e 3 rimbalzi alla fine, vede il suo minutaggio depauperato da falli un pò troppo fiscali ed all’uscita dal campo per limite degli stessi, restando in campo solo 12′ di gioco!?!? Completano il quadro poi il solito, silenziosissimo ma efficientissimo William Buford con 15 p.ti senza che la gente se ne accorga ed un Tommy Baldasso efficiente, pulito ed ordinato come un motore ibrido da soli 2 punti (insieme proprio a Buford l’unico da 100% dalla lunetta), concentrato solo a far girare il cuoio e niente più.
Non con lode però perchè, nonostante la tensione non abbia mai giocato brutti scherzi all’Urbe ed anzi, la carica emotiva è stata sempre presente senza mai debordare in isterie singole, la squadra non si è applicata mai per tutta la gara in difesa come avrebbe dovuto fare. Lo ha fatto nel secondo tempo, proprio come visto a Cantù, forse a significare che anche l’energie nervose di questa squadra miracolosa, ripetiamolo, con sole sette rotazioni ad oggi (Mike Moore è stato visto in campo ma senza incidere per 9′ di gioco), non possono reggere più di 20′ di gioco a gara? Probabile che sia così, altrimenti sarebbe complicato spiegare come sia possibile che anche oggi al 20′ di gioco la Virtus Roma era sì in vantaggio ma avendo subito 40 da Pesaro.
Quindi una Virtus Roma che fatica ancora a difendere bene e come dovrebbe fare per l’arco dell’intero match e che ha rischiato molto questa sera: impossibile non rimarcare che il vantaggio massimo per l’Urbe sia stato solo di 10 punti grazie ad un coast-to coast di Jerome Dyson fantastico al 25′ di gioco (57-47). Dopodicchè la gara è sempre stata in bilico, con la Virtus Roma però sempre, sempre avanti eccezion fatta nel primo periodo di gioco, a maledire lo scadente 60,7% dalla lunetta che le poteva costare molto caro e ad allungare sempre di qualche punto ogniqualvolta Pesaro si faceva minacciosamente sotto, anche e soprattutto nel quarto periodo. Per questo possiamo dire “esame superato” per Piero Bucchi ed i suoi ragazzi ma per arrivare alla laurea con lode mancano ancora tante, tante gare e bisogna fare ulteriori, importanti progressi incrociando le dita che al momento gli acciacchi siano solo e soltanto quelli che vi testimoniano in seno al roster, malanni che si spera possibilmente non attacchino la premiata ditta Dyson-Jefferson!
Infine Pesaro. Se oggi chiunque avesse visto giocare la squadra di coach Federico Perego, attesa per capire come avrebbe reagito al post Trento di sabato scorso non potrebbe che osservare quanto. La squadra gioca, eccome se gioca ed è molto, molto viva. Sicuramente però le gira tutto storto, la scavigliata che ha tolto di mezzo Clint Chapman, uno dei più attesi oggi al PalaEUR, ha certamente scombussolato i piani della VL e certifica che se la fortuna è cieca, allora la sfiga ci vede benissimo. Uscito il neo-acquisto, era perciò il solo Simone Zanotti a battagliare nei pressi contro i lunghi della Virtus Roma, coadiuvato da un buonissimo Paul Eboua da doppia doppia con 15 punti e 10 rimbalzi, atletico e dirompente come pochi visti ad oggi. Purtroppo però gli errori si pagano, come ad esempio il 29/39 ai liberi che ha di fatto quasi sempre impedito, in un modo od in altro, il riaggancio nel punteggio all’Urbe e che avrebbe avuto un significato emotivo di grande impatto sulla gara.
La Carpegna Prosciutto Pesaro ci ha provato, certo, ma ad esempio nel terzo periodo e se non a tratti anche nel quarto periodo ha smesso di giocare di squadra per trovare molte volte l’assolo, lo spunto vincente, il canestro da “Salvatore della Patria”. Inoltre ci sono state alcune ingenuità non palesi come quelle viste in passato, segno che in regia sia Vasa Pusica che Federico Mussini si stan completando e dando da fare ma la scivolata sul parquet nel possesso topico oppure, se preferite, la tripla siderale che non trova il bersaglio senza copertura a rimbalzo indica di sicuro un livello di qualità e di attenzione che deve ancora maturare anche in Jaylen Barford, Top scorer del match con 23 p.ti ma a volte anche lui arruffone nelle scelte offensive. Sospendiamo il giudizio su Henri Drell, apparso un pò come un pesce fuor d’acqua ma non siamo negativi per questa Pesaro, che quando vincerà la prima gara saprà sicuramente dare seguito emotivo al proprio campionato.
La Virtus Roma, infine, se la vedrà domenica prossima vs la Dé Longhi Treviso evocando antiche gare degli anni passato. Ecco, alla luce di quanto abbiamo descritto prima, qualora Piero Bucchi & Co. superassero anche Treviso nelle condizioni attuali fisico-atletiche, allora si che una gran bella “Laurea Honoris Causae” non gliela si potrebbe negare affatto! Pesaro riceve Sassari, la Sassari schiacciasassi…..Chissà che….Forse…Cosa ne dite?
Sala Stampa
Federico Perego
Piero Bucchi
Virtus Roma – Carpegna Prosciutto Victoria Libertas Pesaro 92-83
Parziali: 24-20: 20-20; 23-22; 25-21
Progressione: 24-20; 44-40; 67-62; 92-83
MVP: vogliamo dare la palma del migliore in campo a Giovanni Pini? Doppia doppia in una serata in cui Davon Jefferson balbetta per problemi fisici, se lo merita!! Anche perchè Jerome Dyson non fa più notizia e Tomas Kyzlink sta diventando una bella realtà
WVP: difficile trovare un giocatore che abbia dato poco od abbia giocato male oggi ma Federico Mussini a nostro avviso può dare molto di più.