Dopo aver passato tanti giorni a casa senza sapere se e quando avremmo potuto tornare a rivedere un pallone arancione rotolante, dopo che la nostalgia dei bei tempi andati ci ha pervaso tra serie TV, bestseller, partite anni ’80 ed interviste ad ex campioni ormai canuti, ebbene signori e signore è venuto il momento di sognare il futuro!
Stiamo entrando già nel vivo del basket mercato nonostante l’avvio della stagione ventura sia, oltre che non certo, ancora lontano: quindi siamo in quel tempo di mezzo dove sognare ancora si può e di certo si deve.
Dove mettere nero su bianco su un foglio A4 un roster della propria squadra del cuore non è abitudine solo di appassionati 16enni che non hanno voglia di ascoltare il professore (sia esso presente o virtuale). Io, che ormai i 16 li ho passati da un pochettino ci voglio provare, e d’altronde non è nemmeno la prima volta. Mi diverte, e spero che anche voi potrete apprezzare quantomeno lo sforzo (qua ci starebbe bene un emoticon…).
La mia generosità poi non ha eguali e vi regalero’ due roster al prezzo di uno.
Sono quelli delle capitali d’Italia, Milano e Roma. La prima ovviamente perché me ne occupo settimanalmente in una trasmissione radiofonica, la seconda perché l’abbandono di Toti potrebbe aprire nuovi scenari, compreso quello di un acquisto da parte di qualche mecenate disposto a investire, anzi a spendere, qualche milione di euro in questo giochino che ci piace tanto.
Partiamo allora, allacciatevi le cinture di sicurezza.
Olimpia Milano
Diciamo la verità: l’Olimpia Milano con 80 partite l’anno sarebbe ora che pensasse a costruire due roster pressoché distinti per campionato ed Eurolega.
E per la LBA sarebbe bello che costruisse una squadra a trazione italiana almeno numericamente. Per prima cosa bisogna scegliere un leader, possibilmente nel ruolo di 1 come va tanto di moda adesso.
Ci proverei con Isiah Thomas, che non più tardi di 3 anni fa fu ad un passo dal diventare MVP della NBA ma che ora sembra aver perso smalto atletico per competere con i superman NBA. Da noi invece potrebbe tornare a fare quel che era abituato: condurre la squadra in campo con le sue giocate e condurla emotivamente con la sua leadership.

Isaiah Thomas in maglia Boston
Nel pacchetto di esterni mi piacerebbe trovasse minuti e posto di rilievo il neo arrivato, anche se non ufficializzato, Davide Moretti con il sacrificio di Amedeo Della Valle (d’altra parte troppo oneroso è il suo contratto e troppo ghiotta la possibilità di uscirne), che vedo destinato alla Virtus Bologna.
Dalla panca si alzerebbero, oltre a capitan Cinciarini, due giocatori stranieri: il primo si chiama Javon Carter, scelto alla 32 nel draft 2018 e che finora nella NBA ha fallito. Troppo poco esplosivo e forse poco talentuoso per recitare un ruolo da protagonista, caratterialmente poco adatto per recitarne uno da comprimario. Potente anche se non alto, potrebbe giocare sia con Isiah che al suo posto. Ci sarebbe da regolarne gli istinti del leader (quelli che aveva al college), e da migliorarne le scelte ma Messina è lì apposta, e poi du lider is mejo che uan, dice il saggio.
Non una macchina da punti, non spettacolare ma giocatore solido anche difensivamente.
Il secondo gli appassionati lo conoscono già perché reduce da un anno nella vicina Cantù.
Il suo nome è Burnell, Jason Scott Burnell.

Jason Scott Burnell, lo scorso anno a Cantù
Se non lo ricordate non vi biasimo perchè è il classico coltellino svizzero che si ha in tasca od in auto, non si nota ma quando si ha bisogno di qualcosa lui c’è e serve di brutto: difesa, aggressività, energia ed anche punti seppur sporadicamente. Da specialista è uno stra lusso per il nostro vituperato campionato, ma lo sarebbe anche a livelli più alti. E last but not least, e costerebbe poco.
Nel pacchetto ali invece troviamo Ricky Moraschini dal quale ci si aspettano conferme, Gigi Datome che porterebbe esperienza dentro e fuori dal campo ma anche duttilità tattica.
Poi Nicola Akele: a mio avviso si merita un occasione dato il talento fisico e tecnico abbinato alla sua voglia di migliorare. Avrebbe anche un discreto minutaggio visto che Datome in campionato andrebbe centellinato.
Completa il pacchetto ali un americano che pochi conoscono, ultima stagione in Francia all’MSB, ma che potrebbe diventare il detonatore del Forum date le sue qualità atletiche. E’ un saltatore spaventoso, sui livelli di James Singleton per capirci, potrebbe tranquillamente vincere la gara delle schiacciate NBA. Su YouTube vi sono un paio di video da slogamascella, provare per credere: DJ Stephens!
Quindi lui, che ha buona esperienza europea, darebbe quella spettacolarità che ci vuole cribbio, non si vive di soli pick and roll, x & o, 4 alto e zona mista. Son certo che tempo due partite e 4 salti diventerebbe idolo indiscusso a Milano, sicuramente di chi monta le immagini della Top10 per la Legabasket.
Il reparto pivot invece lo immagino occupato da 3 giocatori italiani che si divideranno minuti e responsabilità: Paul Biligha, Amar Alibegovic e Giovanni Pini.

Amar Alibegovic by Torciva nel match dello scorso ottobre tra Virtus Roma ed Olimpia Milano
A dir la verità saranno i primi due a dividersi lo spot 5, ma Pini da 12simo lo voglio sempre sempre, il Bruno Cerella dei lunghi. E come Brunito sono certo che pure lui entrerebbe nei cuori dei milanesi che hanno sempre apprezzato quel tipo di giocatore, specie in abbinamento ad una serietà e dedizione al di fuori di ogni sospetto.
Ultimo spot a roster invece verrebbe occupato da un ala pivot (per i standard nostrani) molto moderna, dal talento indiscutibile ma finora espresso a sprazzi. Sto parlando di Ray Spalding (nomen omen) che dopo tanta GLeague prima del Covid19 stava ritagliandosi qualche spezzone di NBA. Parliamo di 208 cm. di talento, ricorda nelle movenze Derrick Brown ex Kuban, potrebbe essere il jolly da usare quando si vorrà giocare con 5 tiratori allargando il campo e svuotando l’area. Ricapitolando:
Isiah Thomas (1,3 milioni); Moretti (250k); Moraschini (350k); Datome (500k); Alibegovic (180k);
Carter (400k); Burnell (170k); Cincia (150k); DJ Stephens (230k); Akele (150k); Spalding (300k); Biligha (200k); Pini (70k).
Budget stipendi circa 4 milioni, gli anni scorsi si buttavano via in transazioni e buy-out……
Virtus Roma
Sperando per Roma e per il basket LBA che veramente un mecenate voglia ridare lustro alla pallacanestro capitolina, facciamo comunque finta che egli esista sul serio e che abbia voglia di cacciare la crana (Razzi dixit).
Partiamo dal coach: andrei senza esitare su Luca Banchi che ha esperienza e che potrebbe essere motivato da un avventura come questa.
Parco giocatori: Ale Gentile in uscita da Trento: diventerebbe uomo simbolo e chissà che non possa tornare ai fasti milanesi. Sarebbe l’unico acquisto di spicco nel parco italiani ma d’altra parte i pezzi più pregiati se li spartiscono Olimpia Milano e Virtus Bologna. Ci si potrebbe provare con Jeff Brooks in uscita proprio da Milano ma senza coppe è dura convincere quel tipo di giocatori.
Quindi dopo squadra a trazione americana: nel reparto dietro due giocatori novizi per l’Europa ma che a mio avviso si adatterebbero facilmente.
Josh Magette e Tre-Dion Hollins i loro nomi. Il primo è un funambolo bianco mancino con poco fisico ma parecchio talento offensivo. Il secondo invece un 2 atipico, molto incline all’assist ed alle palle recuperate e poco al canestro. Uno dei pochi che in GLeague difendeva sul serio, avrebbe meritato una medaglia per questo.

Josh Magette, mancino affidabilissimo al tiro
Back court di riserva composto da Tommaso Baldasso, Roberto Rullo e Tomas Kyzlink nel segno della continuità (e degli ingaggi sotto i 100mila euro).
In ala, a far compagnia all’ex capitano Olimpia Milano, ci vedrei bene uno come Devyn Marble: esperto di cose italiche, collante, sempre utile, può giocare sia al posto che con AleGent e costa il giusto.
In ala forte invece si pesca in America ed ecco Deon Wade, nessuna parentela con Flash: classico 4 bianco tiratore esiziale dovrebbe accoppiarsi benone con il figlio di Nando.
Da 4-5 invece punterei su Yante Maten, ottime cifre in GLeague, atletone, ottimo attaccante e rimbalzista. In panca la gioventù pronta ad esplodere di Leonardo Totè e l’esperienza di Marco Cusin che dovrebbe fare da chioccia allo stesso Leonardo oltre che da tutor agli Yankees a digiuno di LBA.
Da 12esimo invece ci metterei Giulio Gazzotti che in allenamento si sbatte alla grande e nel caso in campo ci sa stare.

Tre-Dion Hollins
Ricapitoliamo:
Magette (370k); Hollins (290K); Gentile (550K); Wade (330K); Maten (240K); Baldasso (70K); Rullo (60K); Kyzlink (100K); Marble (180K); Gazzotti (50K); Totè (200K); Cusin (100K).
Il tutto con un budget superiore sia quello delle ultime stagione ma, Gentile a parte, neanche poi così tanto. E se le scommesse targate USA saranno vinte ci si potrebbe davvero divertire a dar fastidio alle corazzate.
Beh, se vi è piaciuto questo viaggio tra fantasia e fantabasket potreste non fermarvi qui ed indire una petizione per farmi diventare GM all’Olimpia Milano od a Roma, una delle due andrebbe benone entrambe……
Cristiano Garbin
@garbo75