Roma, 1 agosto 2020 – Dunque la Virtus Roma è salva od almeno sarebbe salva, per ora. Con un discreto senso del teatrale, la proprietà ventennale impersonificata dall’Ing. Claudio Toti ha dunque sciolto le riserve ufficialmente a poco più di 24 ore dal termine ultimo fissato dalla FIP – cioè alle 00:00 di venerdì 31 luglio – convocando giovedì 30 luglio nel tardo pomeriggio per la carta stampata only (sapete, i siti web che fanno pubblicità GRATIS a tutto il basket non meritano un onore del genere…), una video-conferenza ed ufficializzando così la sua decisione, quella cioè d’iscrivere la Virtus Roma al prossimo campionato di LBA 2020-21.
Domanda: perchè non mettere live su Facebook come ben fatto in passato, tale video-conferenza per la gioia del proprio popolo?
Comunque sia, Gaudium magnum nella Capitale, come quando il cardinale protodiacono di Santa Romana Chiesa sta per proferire il nome del prossimo Papa alla folla festante in piazza San Pietro!
Poi, leggendo con attenzione il resoconto anche se parziale della video-conferenza sulle testate giornalistiche nazionali (una delle quali, Il Messaggero, pochi giorni prima titolava a nove colonne la certezza del fallimento!), il sorriso del sottoscritto misto alla contentezza di aver sempre pensato positivo si è incrinato, dopo aver tra l’altro profuso a piene mani fiducia ai tanti tifosi smarriti da questa situazione d’almeno due mesi a questa parte, tifosi rivoltisi al sottoscritto in modo quasi incessante e con ogni mezzo di comunicazione!!?!?
Dunque dal sorriso incrinato, il sottoscritto è poi passato ad uno strano senso d’irrequietezza.
Senso che desidera esternare, condividendolo con Voi.
Premessa. Dopo il famoso comunicato di domenica 17 maggio in cui l’Ing. Claudio Toti lanciava il suo doveroso grido d’aiuto nella gestione della Virtus Roma nella prossima stagione, non ci poteva essere notizia più bella per chi abbia realmente a cuore questi colori!
Ma allora perchè questo senso d’inquietudine?
Rileggendo con attenzione il comunicato ufficiale emesso venerdì 31 luglio, questo senso d’irrequietezza veniva confermato, analizzando pure un interessante articolo di Edu Lubrano su Pianeta Basket, soddisfatto dell’esito del tutto e ad integrazione delle stesse dichiarazioni non stampate sulla carta per ovvie ragioni di spazio sul sito di “La Repubblica” di Roma (soddisfazione che mi trova in sincera e leale contrapposizione).
Partiamo dal comunicato di venerdì 31 luglio:
«Ho dovuto riflettere molto prima di fare questo passo, perché, nella logica continuazione di quanto dichiarato da oltre due mesi, non avrei dovuto iscrivere la squadra al prossimo Campionato LBA, non essendo intervenuta la cessione delle quote di maggioranza del Club.
Alla luce delle trattative in corso ho deciso di comportarmi diversamente per far sì che la Pallacanestro Virtus Roma avesse l’opportunità di partecipare alla prossima stagione sportiva, rimanendo patrimonio del basket e della Città.
Naturalmente continuerò a lavorare per concludere al più presto l’operazione di cessione che potrà prevedere o meno, la nostra presenza in Società con una partecipazione minoritaria.
Nel frattempo si dovrà iniziare a pensare alla squadra per recuperare il tempo perduto, condividendo le azioni strategiche con chi dovrà guidare, in un prossimo e speriamo vicino futuro, la Società».

La campagna abbonamenti dello scorso anno
Il proprietario della Virtus Roma, Ing. Claudio Toti, ha iscritto dunque la squadra al prossimo LBA 2020-21.
Lo ha fatto nell’attesa di cedere la società.
Dunque avendo un ragionevolissimo sentore che le cose possano concludersi positivamente entro al massimo 15-20 gg. da venerdì 30 luglio, anche perchè ci sarebbe una squadra da mettere in piedi partendo da coach Piero Bucchi ed il solo Tommy Baldasso ed una stagione che partirebbe con la SuperCoppa il 29 agosto (ma ne siamo proprio sicuri che la data sarà rispettata?).
Lo cita lo stesso Claudio Toti quando parla di “…Per recuperare il tempo perduto…” (mi giunge notizia che ad esempio proprio Tommy Baldasso sia teso a causa di questa situazione a dire poco tirata alle lunghe).
Di conseguenza, ecco un primo punto interrogativo che suscita la mia inquietudine: cosa accadrebbe qualora La Trattativa con una delle due parti in causa non si dovesse chiudere?
Rimarrebbe dunque l’attuale proprietà a gestire il tutto?
Ok, tesi pessimistica che allontaniamo subito dai nostri pensieri.
Ma possiamo escluderla a priori?
E’ vero che ci sono dei tempi tecnici che le parti devono completare e su questo siamo tutti concordi.
Sarebbe quindi auspicabile nell’esclusivo interesse dell’attuale proprietà – che poi converge con l’interesse della stragrande maggioranza della tifoseria – procedere nei prossimi giorni con una serie di comunicati puntuali, che pongano cioè fine a tutta una ricca (ma infausta) ridda di voci e d’illazioni che in queste settimane avrebbero potuto turbare o magari destabilizzare questo passaggio di consegne, generando ovviamente frustrazione e malesseri vari.
Sia chiaro, ci si auspica anche una comunicazione a monosillabi ma costruttiva da parte della proprietà, proprio per evitare che si rimetta in moto il “passaparola” dei soliti bene-informati su tutto, che con le loro baggianate possono solo arrecare danni!
Si chiede troppo se si chiede quanto? Giudicate Voi ma proprio se ci si tiene al proprio bacino d’utenza sarebbe importante e bello farlo, anche fosse solo per loro!
Passiamo al secondo aspetto che ha generato inquietudine nel sottoscritto.
Ho citato Edu Lubrano, uno dei giornalisti professionisti accolti alla video-conferenza di giovedì 30 luglio. Come spiega il nostro ex-Capo Redattore, sulla carta stampata non tutto può essere messo a causa dello spazio limitato, pertanto egli ha voluto “integrare” la video-conferenza dell’Ing. Claudio Toti trascrivendo su Pianeta Basket due domande di cui l’ultima, appunto la sua che ivi riporto integralmente:
Perché lei non ha mai costruito un palazzo o Casa Virtus?
“Le cose stanno così. All’epoca del sindaco Veltroni si pensò di realizzare il Pala Ostiense negli spazi degli ex Mercati Generali ma poi ci si accorse che non c’era tutto la spazio necessario per un impianto da 6/7 mila persone. Poi ci fu la questione del terreno alla Bufalotta – tutto questo per verità di informazione non ha nulla a che fare con questa Amministrazione in carica ma attraversa tre Sindaci ed un Commissario – che in parte era dell’Anas. Noi vincemmo un bando del Comune che ci chiese di fare il progetto esecutivo. Poi ci chiese di fare anche gli scavi archeologici che pur essendo di competenza dell’amministrazione comunale, noi facemmo lo stesso. Infine ci chiesero un nuovo progetto operativo e in seguito ci tolsero l’area. Abbiamo fatto ricorso al TAR per avere la riassegnazione dell’area o il rimborso delle ingenti spese sostenute e siamo in attesa che venga fissata un’udienza”.
Avete letto con attenzione specialmente la parte finale nelle ultime due righe?
Si potrebbe discettare sul fatto che il Pala Ostiense, negli spazi degli ex Mercati Generali ci poteva anche stare o meno, ok.
Semmai la vera notizia che trapela da queste dichiarazioni è che la ormai leggendaria Casa della Virtus sarebbe stata in realtà già completata qualora non ci fossero state tutte queste pastoie burocratiche, si ritiene accorse dal 2010 in poi o forse poco più in là (se non prima addirittura).
Domanda. Quante persone erano a conoscenza di questa situazione che vede la proprietà della Virtus Roma ricorrere al TAR per un leso diritto potenzialmente in corso (ovviamente sarà il tribunale a giudicarne la legittimità)?

L’avv. Claudio Tobia ed il Presidente Claudio Toti insieme, era il 29 luglio del 2016
Posso sbilanciarmi nel dire che non lo sapeva nessuno o quasi, delle persone che seguono da anni le vicende della Virtus Roma? O che forse era caduto nel dimenticatoio?
Ma soprattutto, perchè non comunicarlo?
Senza grancassa magari, ma almeno comunicarlo?
Come sempre avvenuto in passato (era il 29 luglio 2016 quando accorremmo tutti Noi, reietti dei siti web, a perorare la causa della mancata iscrizione in Serie A2), non avremmo sostenuto la causa virtussina?
Qualora così non fosse chiedo venia, ma penso sia plausibile che in pochissimi sappiano o sapessero di questo contenzioso in atto.
Pertanto è quantomeno normale che il sottoscritto poi s’inquieti nell’immaginare uno scenario come quello che da ieri si prospetta, cioè un delicatissimo passaggio di quote societarie di una proprietà in questi giorni, come questa della Virtus Roma, così tetragona nel limitarsi in maniera anche autolesionistica – come per Casa Virtus – nel non comunicare con la propria gente cose positive e/o anche meno positive!
Specialmente poi quando la si rimprovera di non avere una propria sede, con tutto quanto ne consegue!!
Difficile immaginare perchè questo accade
Intanto incrociamo le dita, augurandoci che tutto vada per il meglio e di saperlo soprattutto nelle forme che possono essere comunicate senza ledere gli interessi delle controparti.
E che ci sia presto una nuova proprietà al timone della Virtus Roma, perchè la città di Roma vuole tornare ai fasti di un tempo quantomeno nel basket!
Fabrizio Noto/FRED