In Italia quest’anno l’egemonia sportiva è di Siena e Cantù che si sono giocate la finale di coppa Italia e si sfideranno anche in quella di campionato con pieno merito. Cantù sbanca il Forum in gara 4 con una splendida partita di autorità, condotta dall’inizio alla fine e chiusa con la freddezza della grande squadra.
La scelta di Trinchieri è di lasciare fuori Scekic (Ho voluto premiare il gruppo che è stato insieme da due anni. -Dirà poi il coach- ndr) e reintegrare Ortner alla luce della presenza di Petravicus in gara 3. Sotto gli occhi dei due Nuggets Gallinari e Karl la partita inizia con le marce bassissime e il 6-2 del figlio del coach dopo 4 minuti, sarà anche uno degli ultimi vantaggi milanesi della partita. I biancorossi raggiungono dopo appena quattro minuti il bonus e Hawkins perde due banali palloni in penetra e scarica. Cantù esegue bene e subisce solo alla sirena del primo quarto un fortunoso canestro di Greer.
Con Petravicius in campo il post basso viene cercato da Milano insistentemente, ma l’esecuzione offensiva di Cantù è ancora di qualità con tantissimi tagli flash di Micov dal lato debole che producono tiri piazzati per il serbo. Green entra in partita siglando il +7 e Peterson è obbligato a chiamare timeout. La mossa produce effetti importanti con il -2 in schiacciata di Jaaber dopo il recupero. Con Cantù in bonus molto presto Milano va spesso in lunetta ma convertendo con percentuali imbarazzanti (sarà 6-13 alla fine).
Gli inizi di tempo sono il campo di Karl e un’altra tripla regala ancora il -3 a Milano, ma sull’antisportivo di Mancinelli a Micov la partita prende la via di Cantù, anche grazie ad una stupenda tripla di Tabu dal palleggio. Rocca ruba un rimbalzo in attacco regalando un 2+1 a Mancinelli, Jaaber sigla il -3, ma quando sale in cattedra Green, Cantù vola a +8. L’inizio di quarto periodo palesa la chiara predominanza brianzola con i biancoblu che arrivano sempre primi sul pallone con la rabbia di chi vuole chiudere la serie. Markoishvili segna prima da sotto, poi con un backdoor e Green chiude il parziale con un tiro sbagliato, rimbalzo e canestro. In questo momento Cantù mette le mani sulla partita senza mai più lasciarle, dominando il quarto periodo, confinando gli avversari a tiratori da tre punti (il 4-19 ci racconta della pessima qualità dei tiri) e punendo poi ogni disattenzione difensiva in modo chirurgico. Il canestro decisivo arriva sul -6, con il pubblico in pieno forcing e la tripla di Micov dall’angolo splendidamente costruita e convertita. Da quel momento è una parata biancoblu verso la finale, dilatando il vantaggio fino al +12 finale.
La squadra di Trinchieri dimostra che gara 3 è stata un episodio e, se mettiamo in fila tutti e cinque gli incontri tra le due squadre, è stato l’unico momento in cui Cantù non ha dominato gli avversari. Alla luce di ciò, mai finale fu più meritata per la truppa brianzola che sancisce ufficialmente inizio all’ennesima estate di domande in casa milanese.
Peterson in sala stampa ringrazia tutti in un’opera di saluto che sarebbe dovuta avvenire, nei programmi, tra una settimana, ma ora la dirigenza sarà davanti all’ennesimo bivio tra rifondazione o meno.
MVP: Vlado Micov. Non guardate solo le, pur ragguardevoli cifre, perchè tutte le giocate decisive con canestri ed assists sono sue. E’ stato un dominatore silenzioso.
WVP: David Hawkins. 1-7, 6 perse e -1 di valutazione. Con un go to guy così è difficile vincere
Quotes (gli audio delle conferenze stampa dei coaches):
Armani Jeans Milano Bennet Cantù 62-74 (16-18, 16-18, 13-17, 17-21)
Simone Mazzola