SIENA – Inizia l’estate, a Siena d’ora in poi non si penserà ad altro che al tufo, ai cavalli, ai fantini, a Piazza del Campo, insomma al Palio che, come ogni anno, catalizza al 100% l’interesse dei senesi. Però c’è tempo ancora per assaporare la gioia di un’annata sportiva indimenticabile che, per la terza volta consecutiva, ha regalato ai tifosi della Montepaschi il Grande Slam italiano. La Montepaschi è di nuovo Campione d’Italia e lo è per la quinta volta consecutiva come solo la mitica Borletti di Rubini aveva saputo fare negli anni Cinquanta, ha aggiunto alla propria bacheca la sua terza coppa Italia e la quinta Supercoppa, il risultato finale è poi stato impreziosito dalla partecipazione alle final four di Eurolega di Barcellona con il raggiungimento del terzo posto europeo.
A settembre 2010 sarebbe stato difficile prevedere tanto fasto, erano partiti giocatori fondamentali come McIntyre, Sato, Domercant, Hawkins, Eze, erano arrivati giocatori nuovi, alcuni sconosciuti, altri giovani o comunque alla loro prima esperienza in una “grande”, c’erano tutte le premesse, insomma, per vivere un’annata di difficoltà. Le prime uscite della Mens Sana sembravano confermare l’idea delle sofferenze che un po’ tutti si aspettavano: a Cremona Siena vinse con non poche difficoltà, perse a Varese, perse netto ad Istanbul in Eurolega, sembrava davvero che la fine di un ciclo potesse essere arrivata. Ma piano piano, il fantastico staff tecnico senese ha saputo superare le difficoltà di inizio anno, il cammino in Italia si è fatto regolare, un po’ come gli anni passati, la partita con Milano, da tutti indicata come l’avversaria numero uno degli uomini di Pianigiani, venne liquidata con uno scarto imbarazzante e il primo posto al termine del girone d’andata certificava una crescita di una squadra che, seppure nuova in molti elementi, aveva saputo riciclarsi e superare l’impasse iniziale.
Il primo vero trofeo della stagione era stato vinto battendo Bologna in Supercoppa ma il primo vero esame sarebbe stata la coppa Italia di Torino. Anche lì Siena si dimostrò coesa, compatta, con la solita voglia di vincere e seppe alzare al cielo la terza coppa consecutiva dopo aver sconfitto in una finale molto dura quella Cantù che, piano piano, stava soppiantando Milano nei pronostici di squadra competitor dei campioni in carica. I play off per lo scudetto, storia recente, sono stati preceduti dalla fantastica avventura di Barcellona dove la Mens Sana è arrivata al termine di una galoppata esaltante, dopo aver vinto la resistenza dei campioni d’Europa in carica azulgrana, aver superato le turche favoritissime ma, soprattutto, dopo aver eliminato una corazzata come l’Olympiacos sconfitta al termine di una serie inziata con un terrificante -48 in gara 1 al Pireo ma conclusa con 3 vittorie consecutive. Barcellona rappresenta il punto più bello dell’avventura 2010-2011 per la Montepaschi, resta l’amaro in bocca per una semifinale giocata davvero male, ma c’è anche l’orgoglio per un terzo posto europeo raggiunto battendo il Real Madrid. Lo scudetto, infine, è arrivato dopo un quarto di finale vinto contro la Virtus Bologna non senza qualche apprensione, dopo una semifinale vinta contro una sorprendente Treviso e una finale giocata contro Cantù che, nel frattempo, ha definitivamente spodestato Milano dal ruolo di seconda forza del campionato.
Annata straordinaria, dunque, esaltante, colma di soddisfazioni e di nuovi idoli per una tifoseria abituata da anni ai soliti noti che ha trovato, invece, dei degnissimi sostituti a coloro che se ne sono andati verso altri lidi. McCalebb, premiato MVP della finale-scudetto, è giocatore dai mezzi fisici straordinari in grado di accelerazioni incredibili per i nostri palcoscenici, stesso discorso per Hairston, fermo ai box per lunghissimi mesi, che ha fatto intravedere un atletismo devastante. Un po’ sotto tono, verso la fine dell’annata sportiva, quel Rakovic che ha dovuto raccogliere il testimone di Eze sotto le plance, grande tecnica per il serbo e ottima velocità di piedi, un po’ di inesperienza che per ora lo blocca con continui problemi di falli, sono poi arrivati Michelori ed Aradori, chiamati a minutaggi e compiti in campo del tutto diversi da quelli cui erano abituati che però si sono saputi calare nella realtà senese con umiltà e disponibilità. E’ rientrato Kaukenas dopo l’infelice esperienza madrilena ed ha dato il suo solito apporto di punti, penetrazioni, tiro, leadership. Un paio di rinforzi in corsa: Akindele che ha lasciato davvero poca traccia di se stesso, Jaric che sarà ricordato soprattutto per una gara 3 contro l’Olympiacos davvero all’altezza della sua fama, ma crediamo che Banchi e Pianigiani vorranno dare le redini della squadra, l’anno prossimo, ancora al duo McCalebb-Zisis e quindi, verosimilmente, il serbo sarà salutato. Da tutti gli altri è arrivato il solito apporto, la panchina dei vari Ress, Carraretto, Moss (quando non è partito in quintetto), Lavrinovic (sesto uomo di extra-lusso) ha garantito quella profondità di rotazioni e quella varietà di soluzioni tecnico-tattiche che sono alla base dei successi senesi.
Abbiamo dimenticato qualcuno? Si, “Mister Utilità” Shaun Stonerook, il capitano, l’eroe di cento battaglie che ha tenuto il campo con la solita gagliardia, si è assunto l’onere del gioco sporco, della difesa, si è sbucciato gomiti e ginocchia risultando l’idolo incontrastato della tifoseria senese.
Minucci e Pianigiani sono già all’opera per costruire la Montepaschi 2011-2012, le voci di mercato si rincorrono in quantità industriale, ma ci sarà tempo per questo. Ora, tutti in Piazza del Campo per il Palio!!!!
Alessandro Lami.