I Milwaukee Bucks chiudono i conti sul 4-2 con i Suns vincendo la sesta sfida per 105-98 trascinati da uno stratosferico Giannis Antetokounmpo. Il giocatore greco – infatti – consegna ai Milwaukee Bucks il titolo NBA con una prestazione leggendaria, firmando il suo massimo in carriera ai playoff grazie ai 50 punti siglati, con 16/25 al tiro, aggiungendoci 14 rimbalzi e 5 stoppate e un dominio assoluto sul parquet del Fiserv Forum.
La squadra di coach Mike Budenholzer parte fortissimo nel primo quarto, vinto 29-16 tenendo i Suns a 7/24 al tiro. Ma nel secondo periodo Chris Paul si scatena segnando da solo gli stessi punti di tutti i Bucks (13) in una frazione da 13-31 e guida la rimonta di Phoenix, sfruttando il 4/20 al tiro dei padroni di casa. Partita ancora in parità alla fine del terzo quarto (77-77), dominato dai 20 punti di Antetokounmpo, che poi si carica sulle spalle la squadra anche nel finale e porta il secondo titolo NBA a Milwaukee.
Come detto è Giannis il re assoluto delle NBA Finals 2021, ma va dato merito anche alla prestazione di un Khris Middleton da 17 punti con solo 13 tiri presi, a cui aggiunge 5 rimbalzi, 5 assist, 4 recuperi, portando il suo contributo anche in #Gara6.
Fondamentale l’apporto di Bobby Portis, ancora una volta preziosissimo, che in 23 minuti segna 16 punti con 6/10 al tiro uscendo dalla panchina, con il 40% da tre punti e il 100% ai liberi.
La sua prestazione nella partita decisiva consacra una serie giocata sempre al massimo, elemento fondamentale nelle rotazioni di coach Budenholzer.
La mente pensante dei Bucks, Jrue Holiday, fa fatica in attacco chiudendo soltanto con 4/19 al tiro. Ma come sempre è tutto il resto quello che fa della point-guard di Milwaukee un giocatore determinante negli equilibri di squadra: anche nella partita decisiva infatti Holiday fa tutto il resto, finendo per sfiorare la tripla-doppia con 12 punti, 11 assist, 9 rimbalzi, e aggiungendoci anche 4 recuperi e mettendo comunque la sua firma sul titolo dei Bucks.
Per i Suns, invece, Chris Paul gioca una partita di grande orgoglio chiudendo con 26 punti e 5 assist in 39 minuti, tirando 11/19 dal campo ma senza riuscire a segnare quei canestri per tenere il passo dei padroni di casa e nemmeno a coinvolgere i compagni, pagando una brutta serata di squadra da tre punti (6/25 dall’arco).
Mentre Devin Booker mostra alcune fiammate di puro talento ma è troppo altalenante terminando con 19 punti ma anche 6 palle perse in 46 minuti di gioco, tirando solo 8/22 dal campo e -15 di plus-minus.
In una serata da sole sei triple segnate di squadra due portano la firma di Jae Crowder, l’ultimo ad arrendersi con una doppia-doppia da 15 punti e 13 rimbalzi a cui ha aggiunto anche 4 recuperi e una stoppata in 40 minuti. Chiude invece solo a 7 punti con 7 tiri Mikal Bridges (-18 di plus-minus, peggiore dei suoi), a chiudere il quintetto è un deludente Deandre Ayton da 12 punti e 4/12 al tiro con problemi di falli.
Alla fine il titolo dei Bucks è più che meritato. La squadra del Wisconsin ha imparato dagli errori delle due passate stagioni compattandosi attorno a quel fenomeno della natura che risponde al nome di Giannis Antetokounmpo.
Insieme al greco vanno citati Khris Middleton un secondo violino straordinario per qualità e leadership e Jrue Holiday il ministro della difesa, senza ovviamente dimenticare tutto il cast di supporto a cominciare da un sorprendente Bobby Portis.
Una menzione va fatta al lavoro straordinario compiuto da un allenatore capace come Mike Budenholzer, allievo di Gregg Popovich da cui ha ereditato la voglia di vincere, la capacità di aggiustare la squadra a seconda degli avversari, senza mai snaturare però il talento dei propri giocatori, anzi semmai mettendolo sempre come prima arma e poi dando una identità difensiva fortissima alla squadra.
Giuseppe Pep Malaguti