L’Angelico centra la seconda vittoria su due partite al Lauretana Forum, ma soffrendo fino all’ultimo secondo. La partita è strana, a due facce: parte bene Biella, brava ma non eccezionale in un primo tempo da incubo per la Banca Tercas. I piemontesi difendono bene ed eseguono discretamente i giochi d’attacco, la Tercas invece sembra un pugile suonato. Pullen dirige sontuosamente, forza poco e massimizza i tiri personali, mentre dall’altra parte l’asse Dee-Brandon Brown resta ai margini della partita. I primi 20′ scorrono via in fretta e le statistiche danno un’idea precisa dell’andamento: Teramo è ferma al 28% dal campo, perde 25-17 a rimbalzo e soprattutto soccombe dal punto di vista della valutazione: 47-13. Se Biella fosse un pelo più precisa e cinica, la contesa sarebbe già chiusa. E invece…
La Tercas del primo tempo è davvero troppo brutta per essere vera, quella che ritorna dagli spogliatoi è tutt’altra cosa. La squadra del grande ex Ramagli, che a inizio gara si gode l’ovazione del Lauretana Forum, ha un’altra faccia. Piega le gambe in difesa, corre in contropiede, segna a ripetizione dall’arco (dopo il 2/9 di metà partita, si passa all’8/16 di terzo ed ultimo quarto). Appena il tempo di vedere il massimo vantaggio biellese (42-22 al 21′), ed ecco l’inerzia passare inesorabilmente, azione dopo azione, nelle mani dei biancorossi. L’ottimo comprimario Cerella è il primo a riportare Teramo entro la cifra singola di svantaggio (50-41 al 28′), ma l’Angelico, nonostante un gioco visibilmente più macchinoso e le troppe iniziative personali di un impreciso Coleman (3/12 dal campo alla fine), sembra mantenere il controllo.
Si tratta però di un momento. Jurak trova 4 punti d’oro all’inizio dell’ultima frazione (59-47 al 32′), poi in campo si vede solo la Tercas, che lentamente completa la clamorosa rimonta: il parziale, nell’arco di 8′, è di 20-7. Nell’ultimo minuto infatti gli abruzzesi tornano in vantaggio per la prima volta dall’inizio del match grazie a un appoggio di Amoroso, ispiratissimo. Il pubblico non crede ai suoi occhi quando legge il 66-67 sul tabellone luminoso a 33” dalla sirena finale. Eppure è proprio così, con i due Brown imprendibili e due triple pazzesche di Fultz a mettere tutta l’inerzia nelle mani degli ospiti. Ora è Biella il pugile suonato, il tracollo è a un passo. La difesa è accettabile ma continuamente frustrata dalla precisione dei tiratori di Ramagli, l’attacco invece si è solidificato. Pullen è raddoppiato ad ogni azione e non riesce a giocare il pick and roll, Coleman segna l’ultimo canestro prima del vantaggio teramano ma forza troppo, nessuno pare avere la lucidità necessaria per reagire. Il finale è mozzafiato.
Dopo il time out di Cancellieri, Biella riesce finalmente ad eseguire uno schema liberando Miralles, che appoggia al vetro il 67-66. Dall’altra parte, la difesa laniera dimentica sull’arco Amoroso: la sua tripla si accoccola sul ferro, gira tre volte sull’anello ed esce. Una beffa. Non è però finita. Con 3” sul cronometro, Coleman, che aveva preso rimbalzo e fallo, sbaglia appositamente il secondo libero. Peccato che ci sia invasione: palla a Teramo, con rimessa nella metà campo dell’Angelico dopo il minuto chiamato da Ramagli. In 3” la Tercas riesce a trovare un tiro aperto con il liberissimo Wanamaker, su un raddoppio insensato della difesa laniera. La sua tripla è però sul ferro, Biella può festeggiare.
Che indicazioni trarre da questa partita? Davvero difficile dirlo. Siamo alla terza di campionato, entrambe le squadre hanno mostrato di giocare una buona pallacanestro, di possedere molto talento e di valere qualcosa in più rispetto alla fascia più bassa del campionato. Senza dimenticare però dei limiti molti seri, da ambo le parti. Biella soffre ancora la terza frazione di gioco (per tacere della quarta, stasera disastrosa), come a Roma, e ogni tanto fatica a nascondere la mancanza di profondità del roster. Teramo invece, dopo Treviso, si trova nuovamente a inseguire e rimontare dopo aver accumulato un passivo pesante.
Di sicuro, si tratta di due squadre che sapranno divertire e far soffrire i propri tifosi. Il campionato è lungo, non resta che goderselo.
Angelico Biella-Banca Tercas Teramo 69-67
Parziali: 20-11; 20-11; 15-23; 14-22.
Progressione: 20-11; 40-22; 55-45; 69-67.
MVP: un vero dominatore dell’incontro questa volta non c’è. Menzioniamo il teramano Brandon Brown, ottimo nel secondo tempo (e che chiude a 18 punti e 19 di valutazione), ed il centro dell’Angelico Miralles, autore del canestro della vittoria biellese, oltre che di un’ottima prova (14 punti e 7 rimbalzi con 7/10 dal campo).
WVP: Wanamaker ha il destino nelle sue mani: può riscattare una pessima prestazione con il tiro della vittoria sulla sirena. Però fallisce.
Sala stampa
Coach Alessandro Ramagli
Non abbiamo imparato la lezione di Treviso. Persi e spauriti nel primo tempo, normali e non fantastici nella ripresa. Abbiamo lasciato incanalare il match come preferiva Biella, dobbiamo riflettere su questo errore. Non potevamo pensare di venire qua a giocare senza grinta, l’Angelico sotto questo aspetto è fortissima. Il rammarico riguarda il complesso, non i tiri di Amoroso e Wanamaker finiti sul ferro. Abbiamo dimostrato di essere competitivi nel secondo tempo. Finché non si pareggia in intensità ed energia, non si può neanche parlare di pallacanestro. Johnson? Purtroppo ha subito un brutto infortunio, per ora non c’è certezza sul rientro. Pensavo di averlo in palestra dopo 60 giorni, invece ci vorrà ancora tempo. Riguardo alla mia prima partita a Biella, ho provato un’emozione fortissima. Sono orgoglioso di essere tornato ed aver ritrovato ciò che avevo lasciato. Ho dato tutto quello che avevo a Biella, e Biella ha dato tutto a me
Coach Massimo Cancellieri
E’ stata una partita durissima, sono contento dei due punti, senza pensare a come sono arrivati. Non credo che noi si sia usciti dagli spogliatoi molli. Sapevamo che Teramo avrebbe cambiato intensità nel secondo tempo, il gap visto nei primi 20′ non era veritiero. E’ successa la stessa cosa di Roma nel terzo quarto, là abbiamo ripreso le redini del gioco, stasera no. Nel primo tempo riusciamo sempre a correre in contropiede e difendere forte. Quando la difesa di Teramo ha messo pressione abbiamo risposto palleggiando, c’era la paura di passarsi la palla. Gli episodi per una volta ci hanno premiato, abbiamo avuto fortuna. L’inerzia nel finale era ormai nelle mani della Tercas, che è riuscita ad arginare Pullen. Quando ci mettono le mani addosso nei secondi tempi dobbiamo reagire meglio, con cinismo. L’errore sull’ultimo tiro? L’idea era di cambiare, non raddoppiare, però pensavano tutti che avrebbe tirato Dee Brown. Bravo lui a scaricare per Wanamaker, ma il nostro errore è plausibile in un momento così concitato