Chiedo scusa qui al direttore Fabrizio Noto perchè non mantengo la parola, neanche per le cose più elementari, facendo lavorare di più lui. E poi sulle divagazioni. A differenza di tanti, Fabrizio, per me la pallacanestro è una delle tante religioni, ci sono il volley e l’atletica, il nuoto e da qualche anno il rugby, naturalmente infinito calcio, quel pochissimo di pagato l’ho ancora dal pallone. E poi tanto altro.
Sono in autosole, di ritorno da Milano dal volley azzurro, arrivo tardi per il convegno del Sassuolo, sulla generazione s, i giovani, il reclutamento, bel tema, ci tornerà. Fila e caldo notevoli, tipo il Taliercio, di cui parlò Repubblica, anni fa.
Gara1, dunque, è andata secondo il mio pronostico e anche, credo, quello dei più, in semifinale andranno le più forti, Derthona nonostante il riscatto di ieri, non lo è, ancora. Venezia è stata fortunata, a beccare la matricola, straordinaria ma inesperta, sarebbe uscita contro le altre 3 più forti, anche contro Brescia.
Completo nella notte, queste note, e allora su Skysport24 ascolto Pietro Colnago, vede pure Milano che domina e Bologna mi pare pure.
Qua, invece, vi dico il basket che vorrei.
Il playoff così va bene, 5 gare più 5, più 7 in finale, 7 anche in semifinale diventa troppo.
Vorrei parcheggi riservati ai giornalisti, possibilità di riprendere anche al bagno, non scherzo, ovviamente solo chi è in coda, come dice Francesco de Gregori.
Soprattutto, non va bene che si giochi ogni due giorni. La regular season non mi interessa, da vedere, i playoff sì, ma 37 partite sono tante, così ammassate, non andrebbe mai giocata più di una gara al giorno.
Va rispettato il popolo del basket, che lavora, e anche chi magari ama altri sport. Non le boccette, scriverebbe Daniele Barilli, che presto bersaglierò a lungo, di Carlino Reggio, ma lo sport ad alto livello, tutto.
Andrebbe fatta una conferenza stampa bella, aperta anche a me, massimo 2 domande, come oggi, al volley, federazione, l’unico altro a porle è stato re Gian Luca Pasini, Gazzetta, mio grande sopportatore.
Il mio basket dei sogni. Palasport con porte aperte, per far entrare aria, palasport con grande ristorazione non solo quando c’è partita. Non vorrei lo chef stellato a cucinare per i vip il giorno della partita, magari il giorno prima, il giorno dopo, vorrei realizzare un evento, che davvero tanti vengano nelle città dei playoff come turisti, il mio mestiere, racconto giorno e notte quel che vedo. Non sono mai stato a Sassari, a Brescia solo in avvio di Milano, 2018, prima di andare a scrivere in macchina, la nazionale, per Il Gazzettino, e poi di rientrare alla fine, sempre senza accredito.
Mai andato a Tortona, purtroppo a Monza la polizia mi ha tenuto al freddo, fuori dal palazzetto, per evitare che filmi, e allora da 5 giorni ho un bel raffreddore e mal di gola, che con blandi prodotti naturali non passa.
Vorrei la conferenza stampa trasmessa in tribuna, con domande anche di tifosi, vorrei serate con amici e nemici, estate e inverno, nei palasport, nelle palestre, vorrei assaporare i miei idoli, interrogarli, per il 14° del roster vale Amedeo Della Valle, non perchè lo sport è fatto anche di uomo spogliatoio, ma perchè si allenano tutti, fanno gli sparring partner, magari anzichè titolari in A2 sono gregari in A.
In nottata sono stato in via Lazzaretti, vicino alla Nelsen, che era sponsor del volley femminile Reggio della decina di finali scudetto perse, contro la Teodora Ravenna. Ho aspettato il pullman biancorosso, non ho visto il team manager Talamazzi che poi risbuca con mezzo moderno oggi, vicino al centro.
A Baldi Rossi e a Candi ho raccontato le mie teorie, che Della Valle e Cinciarini a Milano dovevano essere centrali, non ho capito soprattutto cosa sia successo ad Amedeo nelle stagioni post Reggio, non capisco perchè tanti cambi, lui era l’uomo scudetto, a Reggio, insieme a Cinciarini. A Baldi e a Candi auguro di giocare le prossime Olimpiadi, Candi è infortunato. A Caja ho chiesto una Gara3 equilibrata, anche a Barozzi.
A Talamazzi ho raccontato di Veronica Bartoli e di Caja e di Menozzi, lui se ne va e mi dice di spostare la macchina dal mezzo della circonvallazione, ma siamo in pochi, c’è giusto la bicicletta di Salvatore Occhiuto, un amico e quasi coetaneo che ha contribuito a farmi litigare con un po’ di gente.
Ah, l’egiziano stasera mi volevano incontrare, insieme al domenicano che mi fa i lavori sotto. Pensava di restare gratis nell’appartamento che da metà ottobre gli ho riservato, spalleggiato dall’azienda di giro pizza pensava di restare gratis sino al 1° giugno e volevano anche 1000 euro da me. Sono dei giganti. Domani offrirò soldi a siti e quotidiani perchè mi pubblichino, visto che da sempre mi sono anche offerto gratis.
Sogno Tortona in semifinale e di andarci e che poi Brescia elimini Milano e che poi vinca lo scudetto. Della Valle non c’entra, adoro le sorprese, gli outsider, chi non ha mai vinto. Detesto forti e poteri forti, preferisco i perdenti. Come me. Ah, sono cresciuto nel mito di Mark Javaroni e di Bill Lambeer. Tenevo contro Lakers e Celtics, adesso Dallas, per l’Nba.
Aspetto ancora di assaporare l’Eurolega senza MIlano. L’ha disputata per anni senza merito sportivo, adesso ne stia fuori anche se vincesse lo scudetto. Tocca a Brescia, oltre alla Virtus. Eppure tifo Ettore e se l’accredito passa gli chiederò qualcosa in positivo, è un lusso per il basket italiano, il più grande. Altro che Sandro Gamba o Dan Peterson, non confondiamo il carisma, il personaggio, con lo spettacolo e l’insegnare basket.
Gamba rinunciava a tutti i talenti migliori, sceglieva sempre i giocatori fisici e difensivi, a Meneghin preferisco Polesello, Magnifico è stato il miglior 4 italiano di sempre. Consideriamo rendimento e longevità. Amo il talento e la classe, Lupo Rossini era il regista oscuro preferito da Gamba, vice playmaker al mondiale del ’90. Mario Boni, Niccolai, Esposito, Morandotti, Tonut padre, gente che in nazionale ha avuto poco spazio come Pozzecco, Bosa, Dell’Agnello, Rossini e tanti altri non li valgono. A parità di risultato, preferisco perdere 130-125 che 68-65.
Ah, in centro un giocatore della Reggiana ha negato di essere tale, un tifoso è intervenuto dicendo che lo stavo importunando.