Alla fine eccolo, Gianmarco “Il Poz” Pozzecco, alla guida dell’Italbasket maschile facendo seguito al defenestramento improvviso e coatto da parte di Giovanni I di Romeo “Meo” Sacchetti che ha stupito tutta l’Italia baskettara ma, ovviamente, non quelli che sono sempre molto dentro alle cose federali!
La scelta di Gianmarco Pozzecco come nuovo CT dell’Italbasket maschile è, ammettiamolo, una mossa sagace ed anche intelligente per tanti motivi, uno su tutti la crescita professionale che il goriziano ha avuto in questi anni alla guida dei club che gli han dato fiducia ad iniziare dall’Orlandina, squadra ove approdò nel 2007 come playmaker chiudendo la sua carriera.
Un vincente Gianmarco Pozzecco, che guida la stessa Orlandina fino alla finale playoff dell’allora Legadue. E dopo arriva la sua Varese in LBA, per certi certi controversa dove sono più i bassi che gli alti nella stagione 2014-15 (con la famosa camicia strappatasi da dosso a seguito della sua espulsione dal campo vs Milano), per poi approdare in Croazia a fare da assistente a Veljko Mrsic al Cedevita Zagabria in Euroleague, dimostrando un elevato senso di umiltà di chi realizza che a questo mondo c’è sempre da imparare anche se tutti ti vedono con occhi positivi!
Il suo rientro in Italia ed in LBA e su un’altra panchina emotivamente importante per lui, quella della Fortitudo Bologna in A2 ed è un altro passo molto significativo per la sua crescita, crescita che però non gli da quelle soddisfazioni sul campo che meriterebbe la temperatura del suo calore nel guidare in LBA l’Aquila Biancoblu.
Conclusa l’esperienza a Bologna, Gianmarco Pozzecco da lì a poco avrà l’intraprendenza e la voglia di mettersi sempre in gioco giungendo nella squadra forse meno papabile, in teoria, per accoglierne umori, passione e competenza, cioè la Dinamo Sassari nel 2019, dopo l’addio in corsa a Vincenzo Esposito.
A Sassari Gianmarco Pozzecco ottiene finalmente le soddisfazioni che merita vincendo la FIBA Europe Cup, storico traguardo per il team sardo e la Supercoppa Italiana, dopo non aver centrato forse il bersaglio “grosso” cioè lo scudetto perso in un’incredibile #Gara7 contro la Reyer Venezia all’interno di una serie a dir poco epica!
Ormai Il Poz è un coach fatto, acclamato ed anche apprezzato per le sue filosofie di gioco, forse anche un pò classicheggianti a dire il vero ma dannatamente efficaci se poi si portano a casa finali e trofei. Ma lui è sempre un ribelle dentro, ama il rischio professionale ed il mettersi in discussione, per questo solo chi non ne afferra gli umori non comprende il perchè, lo scorso anno, si rimetta completamente in discussione accettando di fare l’assistente di Ettore Messina sulla panchina dell’Olimpia Milano.

Giammarco Pozzecco quando allenava a Capo d’Orlando
Una stagione che ancora non ha finito con l’Olimpia Milano e che comunque può già vantare di aver portato a casa la Coppa Italia 2022 a Pesaro 4 mesi fa che fa da contrappeso invece all’eliminazione dalle Final Four di Euroleague, vedendo cosa accadrà poi tra due settimane nella finale scudetto vs la Virtus Bologna conquistata proprio ieri sera vs Sassari ma, soprattutto, la sensazione che questa sua voglia di confrontarsi sempre con i suoi ragazzi, i giocatori, anche se a Milano non può farlo da prim’attore bensì da secondo, lo spinga ad essere così apprezzato.
Un predestinato Gianmarco Pozzecco dunque alla guida dell’Italbasket maschile? Sì, certamente, sebbene il suo rapporto con la Maglia Azzurra da giocatore sia stato caratterizzato sì dal suo estro ma anche dalla sua scarsa gestibilità dentro a degli schemi predefiniti. Solo un suo grande estimatore come Charlie Recalcati riuscì ad averne il meglio conducendolo all’argento di Atene nell’ormai lontanissima 2004, ultima apparizione azzurra alle Olimpiadi prima di Tokyo 2020 nonchè ultimo alloro pesante del basket maschile.
Una mossa apprezzabile da parte di Giovanni I? Sì, certamente. Forse un pò da paragnosta, come si diceva negli ’90 indicando una persona scaltra nel proteggersi le spalle ma anche questa una mossa che non cancella l’allontanamento a dir poco discutibile di Meo Sacchetti, allenatore tra l’altro empaticamente molto vicino al Poz e che quindi non cancellerà una certa visione del gioco e della gestione dell’Italbasket. Non la cancella perchè dimostra, qualora nessuno se ne sia ancora accorto, quanto sia distante il mondo del basket giocato dalle idee di chi lo conduce (letteralmente), in Federazione.
Dunque Il Poz verrà presentato alla stampa venerdì 3 giugno alle ore 14:30 a Milano ed esordirà alla guida dell’Italbasket il 25 giugno prossimo a Trieste in occasione dell’amichevole contro la Slovenia. Il primo impegno ufficiale sarà ad Almere, il 4 luglio, contro i Paesi Bassi nell’ultimo match della prima fase di qualificazione alla FIBA World Cup 2023 dopo la vittoria sofferta di Milano dello scorso autunno di soli due punti.
Seguiranno poi in agosto le amichevoli di avvicinamento all’EuroBasket 2022 nel girone da giocarsi a Milano contro, in ordine di calendario, la Francia (12 agosto a Bologna e 16 agosto a Montpellier), Serbia e Germania o Repubblica Ceca (19 e 20 al torneo di Amburgo), nonchè le due gare ufficiali contro avversari da definire nella prima “finestra” della seconda fase di qualificazione al Mondiale 2023.
Ovvio che saremo sempre accanto a lui ed alle sue scelte ma, attento Poz, che se le cose non dovessero andare come tutti speriamo per te e per l’amore che da sempre ci pervade per la Maglia Azzurra, l’uomo dei “…4 anni di rivoluzioni!”, metterà al bando anche te come un fazzoletto di carta usato, con la solita giustificazione fragile e fine a se stessa. Stupiscici allora, come siamo certi che farai e rendici orgogliosi di gente come Te e Meo, uniti nel verbo di un basket italiano così assetato di grandi conquiste internazionali!
Fabrizio Noto/FRED
@Fabernoto