CUCCIAGO (CO) – Troppo forte e presente a se stessa la Bennet Cantù contro una malcapitata Scandone Avellino che vantava, alla vigilia del match, le credenziali molto ma molto occasionali di prima della classe. Biancoblu padroni di casa sempre con il controllo in mano, grazie ad un ottimo impatto sulla gara. Difesa molto solida che lascia pochissimo spazio al funambolo Marques Green, che non riesce di fatto ad entrare mai in partita. Il solco in favore di Cantù si apre già nel primo periodo, con un parziale di 23-12 che non dà spazio alla minima incertezza sull’esito finale della contesa.
Già dal primo periodo è palese l’intenzione degli uomini di coach Trinchieri di fare in modo che tutto si riduca a poco più di un allenamento. Il tecnico di casa si avvale a tal fine di una ottima rotazione degli uomini a sua disposizione che gli consente di iscriverli a referto tutti quelli che man mano vengono chiamati in campo, grazie a scelte tattiche offensive svariate ed imprevedibili ma soprattutto alla ritrovata verve difensiva dei suoi uomini cardine, su tutti Leunen e Markoishvili. Qualche bella giocata di Golemac ma soprattutto del leone ferito Jhonson, alla fine sarà espulso a seguito delle reiterate proteste su un fallo tecnico a lui addebitato, non leniscono il dolore degli irpini per il gap che si crea visibilmente tra le due compagini a favore netto di Cantù.
Il secondo periodo vede il prosieguo dell’incontro sullo stesso canovaccio del primo con la differenza che si segna di meno. Cantù gestisce senza grossi patemi il vantaggio accumulato nel primo periodo. Avellino si oppone con il solo Spinelli che cerca con delle penetrazioni intrepide i falli dei lunghi di casa. Cantù risponde con il ritrovato Mazzarino, i canestri del sempre preciso Scekic e le inchiodate di Giorgi Shermadini, nuovo idolo del pubblico di casa. All’intervallo lungo si và sul più che laconico 40-28 per la Bennet con la testa proiettata già alla trasferta di mercoledì ad Istanbul.
Al quarto minuto del terzo periodo la partita finisce grazie ad un gioco da 4 punti di Mazzarino che porta la sua squadra sul più che rassicurante margine di vantaggio di +17. E’ Markoishvili a deliziare la platea, vestendo i panni di cecchino, dopo aver annullato l’estro del già citato Green, dall’arco dei 6.75, regalando ai suoi 7 punti nel periodo mentre Avellino ne segna solo 10 a fronte dei 21 della Bennet. La forbice si allarga a favore di Cantù, prendendo le note della “goleada”.
Il quarto periodo è solo garbage time in cui è la foga di rivalsa spropositata di David Lighty ed il giovane estro di Federico Bolzonella a farla da padrona. Insieme i due mettono insieme ben 21 punti in dieci minuti. Avellino sprofonda nel baratro di una disfatta epocale.
Bennet Cantù-Sidigas Avellino 90-55
Parziali: 23-12; 17-16; 21-10; 29-17
Progressione: 23-12; 40-28; 61-38; 90-55
Sala stampa
Trinchieri
Non guardate la percentuale da tre punti che secondo me non ha contato in questa partita. Concentriamoci invece sui rimbalzi o sulla difesa di Markoisvili su Green. Siamo riusciti a mettere in campo molta energia, ossia la cosa che non siamo riusciti a fare nel disprendio di risorse mentali sul doppio fronte Eurolega-campionato. Sicuramente abbiamo disputato una prestazione di grande sostanza senza mai guardarci indietro. Torniamo a guadagnare due punti che era la priorità e certo averli guadagnati così ci aiuta a lavorare ed a trovarsi domani per iniziare bene un altro allenamento. Credo che quando ti confronti con i migliori puoi solamente imparare. L’Eurolega ci è costata moltissimo per le energie spese per restare in partita. Oggi per la prima volta abbiamo giocato in campionato con sicurezza e senza l’ansia da prestazione che ci aveva ” fregato” contro Pesaro.
Frank Vitucci
Praticamente non abbiamo giocato. Merito sicuramente della Bennet, ma noi tutti ci siamo espressi molto al di sotto delle nostre medie e anche di un accettabile presenza sul parquet, questo a cominciare dal primo quarto che sicuramente ha segnato la partita. Nel secondo periodo abbiamo fatto un pò meglio poi però la gara ci è scivolata di mano. Mi prendo insieme ai miei giocatori, la responsabilità di una prestzione orribile. Penso sia stata la nostra peggiore partita negli ultimi due anni. Forse così ci renderemo conto di chi siamo e di quali sono i nostri veri obiettivi, senza voli pindarici o sogni senza logica. Noi dobbiamo raggiungere la salvezza, e domenica ci aspetta un match fondamentale in questo senso con Casale Monferrato. Onore a chi ha vinto perchè il punteggio non è mai stato in discussione, mentre noi ci rimettiamo a lavorare, consci che non eravamo dei fenomeni prima ma non siamo brocchi ora.
MVP Nicolas Mazzarino: Il cardinale è tornato, tanta sostanza nei momenti cruciali del match. Suo il merito di aver chiuso anzi tempo la contesa con un gioco da 4 punti per una bomba con fallo subito e conseguente tiro libero realizzati.
Wvp Linton Johonson: la frustrazione non può e non deve mai oscurare il suo talento e gettare nel baratro più profondo i propri compagni.
Arbitri
Lamonica, Sardella, Gori
Note
Spettatori 3.693; Incasso 41.510 euro
Serafino Pascuzzi