Il 2K Sports Classic benefiting Coaches vs Cancer è un torneo ad inviti che si tiene a Novembre e fin’ora ha sempre giocato le finali al Madison Square Garden di New York ottenendo, anche per questo, una buona copertura mediatica.
Nel corso della finale di consolazione giocata tra #19Texas A&M e St.John’s, squadra che si può definire di casa in quanto ha sede nel Queens, avviene quello che nella bella Italia avrebbe portato a sprecare litri di inchiostro: gli Aggies tirano 3 liberi contro i 38 dei Red Storm.
Per correttezza bisogna dire che Texas A&M vince la partita 58-57 anche per il pessimo 57% dalla linea della carità di St.John’s ed ai 2 sbagliati con 2” sul cronometro da Nurideen Lindsey, ma la signorilità di coach Billy Kennedy sta nella risposta alla domanda se riteneva la differenza nel numero di tiri liberi dovuto al fatto che St.John’s ha sede a NY. Beh lui ha guardato i giornalisti in sala ed ha risposto “New York is a great city” aggiungendo dopo la risata generale “I think justice was served at the end. We were fortunate. I’ve never been in a situation where it was that big of a discrepancy. We did foul, but I thought we’d get more free throws. That’s how the game was called.”
Per la cronaca il torneo 2011 è stato vinto di Mississippi State che in finale ha battuto 67-57 #15Arizona soprattutto grazie alla doppia-doppia del junior Arnett Moultre, junior transfer da UTEP profeta in patria in quanto cresciuto nel vicino Queens.
Anche se realizzata contro la poco nota University District of Columbia di Division II, la tripla doppia realizzata da T.J.McConnell di Duquesne con 15 punti, 10 rimbalzi e 11 assist a cui aggiunge 5 rubate merita di essere sottolineata.
McConnell è una guardia bianca sophmore di 180cm che proviene da una famiglia di cestisti dalla quale ha preso l’intelligenza e il fiuto per la posizione. Grazie a queste caratteristiche lo scorso anno è stato 4° nella nazione per numero di palloni rubati mentre nell’assist-to-turnover ratio il suo 2,50 è stato il 6° migliore di sempre per un freshman. In questa stagione si è ancor più specializzato nel lavoro sporco perché dei 25 rimbalzi presi 24 sono difensivi, il ratio è salito a 2,73 e le rubate sono arrivate a 3 per partita.
L’altra testa di serie che in settimana cade è #20Cincinnati che viene sorpresa 54-56 in casa dal modesto Presbyterian College. Pessima serata di tutti i Bearcats che smettono di giocare sul +15 ma con ancora 9’ sul cronometro e dimenticano che nel basket non si deve mai vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso subendo da quel momento in avanti un 24-7 che porta i tifosi di casa a fischiare i giocatori.
Sulla panchina di Presbyterian siede da 23 anni Gregg Nibbert che ha fatto la storia dell’ateneo portandolo al primo torneo NAIA nel 1993, al primo Torneo NCAA Division II nel 1996 ed al salto in Division I nel 2007. Oltre che per questo Nibbert dev’essere fiero di se stesso anche se non soprattutto per il fatto che 51 su 51 senior delle sue squadre si sono regolarmente laureati.
Scorrendo rapidamente le statistiche NCAA che a questo punto della stagione non sono indicative vediamo che il miglior marcatore è J’Covan Brown 6’1” guardia junior di Texas con 26,3ppg . Brown rappresenta anche il più serio candidato per il premio quale giocatore più migliorato della stagione visto che le sue statistiche sono passate da 10,4 a 26,3ppg, da 2,1 a 7,5apg, da da 2,2 a 4,8rpg, dal 40,6 al 50,7% dal campo (dal 38,5 al 46,7% da 3pti) e da 21,5 a 38,4mpg.
Miglior rimbalzista è Mike Moser 6’8” ala sophmore di UNLV, transfer da UCLA, che ha 14,3rpg conditi con 16,5ppg mentre il miglior uomo assist è invece Scott Machado 6’1” guardia senior di Iona, nome che consiglio di scrivere da qualche parte, che viaggia a 13,7apg tiene il secondo in classifica a 9,3 ma soprattutto ha un incredibile assist-to-turnover ratio di 6,83!
Trivia Question: sapevate che fino al 1994 l’università di St.John’s aveva come nickname Redmen, nome che faceva riferimento alle divise rosse delle squadre? In quell’anno a seguito della montante pressione dell’opinione pubblica nei confronti delle squadre professionistiche e collegiali con nomi che potevano urtare la sensibilità dei nativi americani, nella cattolica St.John’s il Presidente Rev.Donald J.Harrington ha subito deciso di trasformare il soprannome ufficiale in Red Storm.
Max