Si ripete nel più triste dei modi la storia per Verona che, come nella scorsa stagione, disputa una discreta gara a Pistoia, resta in partita fino alla fine, ma poi cede 74-69. Non finiscono qui le analogie, dato che anche stavolta arriva l’infortunio ad un giocatore importante, nella fattispecie Shane Edwards. Per fortuna stavolta non siamo nel corso di un drammatico finale di campionato, c’è ancora tempo per recuperare, ma se i miglioramenti sono innegabili rimane l’impressione sgradevole che a Verona manchi sempre il centesimo per fare l’euro. La Tezenis rispecchia molto il suo giocatore di maggior talento, Mario West, e mostra la capacità di fare le cose difficili e sbagliare quelle semplici, unita a una grande discontinuità nel corso della partita. Pistoia non fa niente di particolare per vincere, si aggrappa al talento dei suoi singoli, domina a rimbalzo e porta a casa due punti per riappacificarsi con il proprio pubblico.
Pubblico non numerosissimo a Pistoia ma come sempre molto rumoroso, curiosamente in mezzo alla curva dei tifosi di casa campeggia una scritta -48 a fare da monito ai giocatori. Verona con Porta-West-Boscagin-Edwards-Renzi; Pistoia con Mathis-Hardy-Jones–Galanda–Toppo. Parquet reso molto scivoloso da infiltrazioni d’acqua nel soffitto, per tutta la partita i giocatori faticheranno a stare in piedi. West è quello che paga di più tutti questa assurda situazione, e non manca di farlo notare spesso agli arbitri con atteggiamento un po’ arrogante.
L’inizio è da incubo per i gialloblù, che scendono in campo svagati in difesa e confusionari in attacco: pronti via ed è subito 7-0 Pistoia firmato Hardy. Interrompe quasi Boscagin a salutare l’arrivo dei pochi volenterosi tifosi scaligeri al seguito, ma è un fuoco di paglia con Galanda a dilatare sull’ 11-2. Piove sul bagnato, Edwards si fa molto male al ginocchio (dai primi aggiornamenti pare distorsione) e deve uscire portato dai compagni, paradossalmente però al suo posto entra un Banti molto carico e deciso a ben figurare nella sua città che, con la collaborazione di West, propizia un 7-0 che riporta Verona in partita. Ma è un fuoco di paglia, Verona è pessima in difesa soprattutto con Porta e Renzi, con il play italoargentino che sembra aver smarrito le chiavi della squadra. Pistoia è brava a negare il pick’n roll e a raddoppiare bene il gaucho che non trova le contromisure. West gioca da solo a corrente alternata, ma Jones e Yango sono inarrestabili e sulla sirena del quarto Galanda, lasciato solo, fa 27-17.
Il secondo periodo sembra iniziare sulla falsariga del primo, con Verona che trova solo titi pessimi e Pistoia imprecisa ma dominante a rimbalzo offensivo soprattutto con Yango e Toppo. Quando però sembra ormai una domenica segnata per la Tezenis sale inaspettatamente in cattedra Vukcevic con la sua esperienza. Con Porta in panchina è il serbo a guidare la squadra, trasmettendo calma ai compagni che iniziano a fare le cose giuste da entrambi i lati del campo. Cinque suoi punti di fila valgono il 27-24, Banti e Renzi danno qualche minuto di ottima difesa e il canestro e fallo, sempre di Vukcevic, vale il primo sorpasso per il 27-28. Yango però è scatenato e riporta avanti Pistoia colpendo da sotto e dalla media. Rientra Di Giuliomaria per dare intensità in difesa e la squadra di casa rispolvera l’hack-a-Shaq che gli appassionati di NBA conoscono bene mandandolo in lunetta con falli a palla lontana. Il karma punisce Moretti che vede West segnare in tapin dopo uno 0/2 del centro romano, il primo tempo finisce 38-35 per i padroni di casa.
La ripresa si apre nel migliore dei modi, con West che pareggia subito da fuori e, a questo punto, la Tezenis potrebbe provare un mini-allungo, ma prima Mario poi Vukcevic sbagliano tiri affrettati da fuori. Le difese si alzano decisamente di livello, ne è un esempio la rubata di Gurini con contropiede del 42-40, con lo stesso che replica subito dopo lasciato colpevolmente libero da West a caccia del recupero. Toppo trascina una difesa asfissiante dei padroni di casa, Verona prova a fare lo stesso ma sembra avere qualcosa in meno. Si va avanti a giocate individuali, Porta forza conclusioni con alterne fortune e Galanda trova il 48-45 nonostante una difesa super di Banti. Non segna più nessuno per un paio di minuti, Toppo e lo stesso Galanda tengono alla grande Renzi, tanto che Martelossi è quasi costretto a rimettere Di Giuliomaria. Il quarto si chiude con tapin di Boscagin che vale il 53-49 che tiene aperta la speranza.
L’allenatore veronese, a questo punto, fa l’errore di tenere in campo troppo tempo un quintetto con Di Giuliomaria e Mariani assieme che vuol dire troppo poco talento offensivo, ma nemmeno l’ingresso di Porta però cambia le cose. West prende una stoppata in entrata da Mathis che poi vola in contropiede a fare il 58-51 che indirizza decisamente la partita. Segue uno squillo da tre di Jones per il 63-53 a quattro minuti dalla fine. Verona prova l’ultimo assalto ma è decisamente troppo confusa, affidandosi a giocate estemporanee dei singoli come la tripla di Vukcevic che vale il 63-58 della speranza. La parola fine è messa in pratica da un incredibile errore in collaborazione Porta-Boscagin a 1’20” dalla fine, con il primo che passa la palla al secondo che però non sta guardando verso il play e se la vede sfilare di fianco e finire in tribuna. Finisce in pratica qui, c’è tempo solo per qualche giocata di cuore del capitano per Jones di beccarsi con lui e di rischiare di fare male a lu e West con un brutto fallo sul contropiede. Renzi trova un paio di schiacciate, Mathis però non trema dalla lunetta e finisce 74-69.
GIORGIO TESI GROUP PISTOIA – TEZENIS VERONA 74-69 (27-17,11-18,15-14,21-20)
Tabellini
Il migliore: difficile premiare qualcuno in una partita così equilibrata anche a livello di singoli, merita a questo punto la lode Fiorello Toppo. L’ala nata in Eritrea cancella dal campo Renzi, concedendogli di gonfiare le cifre solo nel finale, chiude bene sulle penetrazioni di Porta e West. In attacco si fa trovare sempre presente quando serve, mettendo a referto 10 punti, e si fa sentire a rimbalzo (8 totali, 3 offensivi) concedendo preziosi possessi aggiuntivi alla sua squadra.
Il peggiore: tante volte è stato il leader indiscusso quando non l’uomo della Provvidenza per Verona, ma Antonio Porta stavolta finisce dietro la lavagna. Il play soffre i continui e precisi raddoppi degli avversari e la marcatura asfissiante a cui lo sottopone Moretti e non riesce praticamente mai a far girare la squadra come vorrebbe e a trovare i compagni. L’1/5 da 3 indica una certa tendenza a fare la scelta sbagliata, e nemmeno i 4 assist possono rendere il giudizio positivo. Una partita da dimenticare in fretta per lui.